Dire “Ti Amo“, o esprimere i sentimenti si dà per scontato, specie nelle coppie consolidate quando gli anni passati insieme autorizzano a pensare che si sa tutto dell’altro, che non ci sono più segreti né necessità di mostrare quello che si prova. E neppure di dirlo.

Noi uomini, di solito, siamo più restii a mostrare i nostri sentimenti. Specie se siamo timidi, inibiti o sentiamo di doverci mostrare forti e impermeabili alle emozioni. E quando la nostra donna ci dice che ci ama, al massimo rispondiamo “anch’io” o “idem” come il protagonista del film Gost. Ricordate?
Le donne esternano più facilmente emozioni e sentimenti. Piangono se commosse (anche per cose apparentemente di poco conto) e sono più inclini a sbaciucchiamenti e coccole e paroline dolci.
Ma anche noi uomini proviamo sentimenti, eccome! Solo che li teniamo per noi.
Mio padre è morto a 85 anni e chiuso com’era, mai una volta gli ho sentito dire una parolina dolce. Però quel giorno in cui ormai vecchio e dipendente mi ha guardato in faccia e mi ha detto “ti voglio bene Saverio” stentavo a credere alle mie orecchie e commosso l’ho abbracciato.
Ho chiesto in giro ed ho dovuto constatare quanto sia raro alle persone di una certa età sentire dire paroline dolci. Eppure l’amore non ha età, lo sappiamo tutti. È solo l’inibizione che ci ha frenati e ci ha condizionati a nascondere i nostri sentimenti. Specie gli uomini.

Per il benessere della coppia sarebbe bene che cominciassimo a rivedere certe convinzioni.
Per prima cosa ricordare che l’amore non prevede il tempo passato. “Ti amavo“, “ti ho amato“, sono verbi che indicano che qualcosa non va nella coppia. Forse non andava neanche prima. Però non lo sapevamo. Capita inconsapevolmente di innamorarci dell’amore dimenticandoci della persona. Sì, la persona ci piaceva, ma dell’amore ci siamo fatti un’idea tanto fantastica, fantasiosa e bellissima, che non è autentica, non è reale. Infatti viene il tempo in cui la persona non ci piace più, o ci piace meno, ed ecco che l’amore si scolora fino a finire. E ci chiediamo disperati come mai sia potuto succedere?

Neppure il futuro è un verbo adatto all’amore. “Ti amerò” non si può sentire. Neppure se ci aggiungiamo la parolina magica (e pretenziosa) “per sempre“. Nulla di più insensato. Non posso sapere oggi come sarò e neppure cosa proverò domani. Il futuro non ci appartiene di suo, figuratevi nell’amore.

L’amore prevede solo un tempo verbale: il presente. “Ti amo”. Oggi. Ed ogni giorno quando mio sveglio e vedo la mia donna, devo provare lo stesso sentimento. Magari trasformato dall’età che passa, dalla maturità che si acquisisce, dalla vita che ci ha modificati. Un ti amo diverso, ma con lo stesso valore e lo stesso spessore.
Io non lo so se mi ami oggi, per questo mi piacerebbe sentirlo dire, ogni giorno. Per essere sicuro che nulla è cambiato tra di noi anche se noi siamo cambiati. E quando lo diciamo, “ti amo”, il nostro cuore si orienta al bene perché è bello sentirlo dire ma è meraviglioso poterlo dire a chi si ama. Maschi o femmine che siamo.

Saverio Schirò 

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