Riflessioni sul Natale di E. Oliviero

Ernesto_OliveroERNESTO OLIVIERO, Fondatore del SERMIG

«Per chi crede, Natale è festa del grazie, del Dio uomo in mezzo a noi.
Ma se la fede è vera, Natale è ogni giorno!
Natale è forza continua e speranza indomabile.
Natale è amore: l’Amore che non si arrende,
che continua a scommettere sull’uomo.
Amore che non si ferma davanti alla durezza dell’umanità,
a mille e mille guerre combattute per niente,
alla frenesia di chi ha e vuole ancora di più,
alla cecità che vede in un carcerato, in uno straniero,
in un ammalato un attacco alle proprie sicurezze.
Solo l’amore che non si arrende apre gli occhi
e porta alla giustizia, alla verità e anche alla felicità,
a un mondo in cui ognuno può scoprire il senso della vita.
E il senso è fare felici gli altri, diventare gli occhi del cieco,
la spalla dello zoppo, il sostegno di chi non ce la fa.
Solo questo impasto ci renderà più umani
e realizzerà realmente nella nostra vita
la speranza di un Dio bambino che nasce.

Come vivere, allora, questo amore?  Come evitare che il Natale sia solo poesia?

1. Viviamo il Natale,
quando ascoltiamo la coscienza che parla in noi.

2. Viviamo il Natale,
quando davanti ai crocifissi del nostro tempo
impariamo a commuoverci, di una commozione che non è sentimento,
ma forza della ragione che spinge a cercare la via del bene.

3. Viviamo il Natale
se torniamo a Dio, se proviamo a entrare nella sua logica.
Scopriremo il silenzio che per molti è preghiera
e capire meglio le sofferenze intorno a noi.

4. Viviamo il Natale
se ci rendiamo conto una volta per tutte
che il mondo è di chi lo amerà di più
e che nonostante tutto è nelle nostre mani.

5. Viviamo il Natale
se capiamo che il nostro è un tempo per la giustizia,
un tempo per creare strade di pace,
un tempo in cui ognuno nel proprio ambito può suscitare
una primavera di riconciliazione, di speranza, di trasparenza.

6. Viviamo il Natale
se impariamo a piangere con chi piange
senza strumentalizzare la sofferenza,
se scegliamo il perdono perché il rancore genera solo vendetta.

7. Viviamo il Natale
se noi adulti abbiamo il coraggio di ascoltare il grido dei giovani
e cambiamo vita, senza aver paura del male.
Il male c’è, si presenta da sé, ma noi possiamo mostrare con la vita
che la luce annulla il buio. Possiamo suscitare in chi ci incontra
nostalgia di bene, il desiderio di una vita vera.

8. Viviamo il Natale
se noi, con ruoli di responsabilità nella politica, nell’economia,
nelle religioni entriamo in una dimensione di conversione.
Se capiamo che il vero potere non è nelle lobby
ma nel servizio e che solo la sobrietà converte.
Se non abbiamo paura di impastarci con la vita concreta
che non è fatta di mondanità e di apparenze ma di rispetto per chi fa fatica.

9. Viviamo il Natale
se noi giovani scegliamo di non sprecare la vita,
accettiamo di formarci alla responsabilità, dicendo i sì e i no che contano, frequentando maestri e compagnie severe,
incontrando senza paura gente che fa fatica.

10. Viviamo il Natale
se capiamo che nessuno è perso e che se sbagliamo possiamo cambiare, perché è l’Amore che non si arrende che ce lo insegna.
Ci insegna che il passato e il futuro non contano.
Esiste l’oggi, esistono gli ideali.
Esiste l’età di ognuno che non si misura con gli anni.
Perché ognuno ha semplicemente l’età dei suoi sogni».

Il Servizio missionario giovani (spesso indicato con la sigla SERMIG, da “SERvizio MIssionario Giovani”) è un gruppo fondato a Torino il 24 maggio 1964 da Ernesto Olivero insieme ad un gruppo di giovani, con il desiderio di sconfiggere la fame nel mondo tramite opere di giustizia, promuovere lo sviluppo, vivendo la solidarietà verso i più poveri. Nato inizialmente come gruppo missionario con l’intento di cooperare con vari missionari sparsi nel mondo, successivamente il Sermig ha iniziato ad occuparsi anche della povertà presente in Torino, allargando nel contempo la sua opera ad altri luoghi in tutto il mondo.

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome