Ali spiegate:
le motivazioni cambiano la vita

Se desideri cambiare qualcosa nella tua vita occorre avere la giusta motivazione.

Il termine spiega il significato: motiv-azione, ovvero il motivo, la causa che genera un’azione. In psicologia, per motivazione si intende l’insieme dei bisogni, desideri, intenzioni che concorrono alla determinazione del comportamento e che conferiscono a quest’ultimo unità e significato. La motivazione è alla base del comportamento, è ciò che spiega le scelte intenzionali e (anche) quelle non intenzionali, inconsce dell’individuo. Infatti, Freud affermò che ogni comportamento, anche il più futile o assurdo, non è mai gratuito, perché risponde a una precisa motivazione, il cui significato e il cui movente, tuttavia, spesso sfuggono alla comprensione non solo degli estranei, ma anche dello stesso soggetto agente.
La motivazione è stata oggetto di studi e di numerose teorie, in quanto riuscire a conoscere i motivi che spingono le persone ad agire, nei rapporti di convivenza sociale e in quelli politici, nelle relazioni affettive, nello studio o nel lavoro, consente di compiere inferenze su come si comporteranno in futuro. Comprendere quindi dove nasce la motivazione e da cosa dipende significa poter avere un certo controllo sul comportamento degli individui, comprenderne le scelte e le modalità di adattamento all’ambiente.
Controllo va di pari passo con il potere.
Analogamente, essere consapevoli delle motivazioni del nostro stesso agire ci permette di controllare il nostro comportamento e di trovare la chiave per il cambiamento che si desidera attuare. Avere accesso alla conoscenza delle proprie motivazioni offre la possibilità di comprendere anche il motivo di successo o di fallimento di obiettivi prefissati.

Come avere accesso dunque a tale comprensione? Come possiamo conoscere le nostre motivazioni?
Non è semplice. In primis perché la motivazione è un costrutto complesso e multidimensionale, ovvero determinato da diversi fattori e aspetti della persona. Concorrono a creare la motivazione il sistema dei bisogni, i tratti di personalità, l’ambiente con cui la persona si interfaccia che è portatore di richieste e di aspettative, di possibilità, di soddisfazione di bisogni ma anche di spinta verso altri bisogni.
Possiamo distinguere due macro-dimensioni: la motivazione estrinseca e quella intrinseca. Alla prima afferiscono tutti i fattori esterni che stimolano gli individui verso un comportamento. Ad esempio: il denaro, il successo, la posizione sociale, il riconoscimento, il soddisfacimento di aspettative altrui e i vantaggi che possono derivare dal raggiungimento dell’obiettivo.
La motivazione intrinseca invece proviene dal nostro mondo interiore: è la passione, l’amore per ciò che facciamo, il piacere che ne ricaviamo, il senso di gratificazione che è assolutamente impagabile, il desiderio di crescere, di evolversi, di essere al servizio della comunità, di sentirsi importanti, realizzati.

Le due tipologie di motivazione convivono, esistono entrambe ma non c’è dubbio che la motivazione di tipo intrinseco sia la più importante, quella indispensabile, senza la quale tutto il resto rappresenta solamente una facciata destinata a crollare al primo colpo di vento. Senza la passione e l’amore per ciò che si fa non si raggiungerà mai il successo, perché un successo non può essere considerato tale se non ci rende veramente felici.
La motivazione intrinseca è alla base del cambiamento consapevole. Le motivazioni estrinseche possono essere frutto di influenze esterne e di condizionamenti che spesso non rispondono ai desideri e ai reali bisogni individuali.
Per questo motivo basare il proprio cambiamento sulle motivazioni estrinseche rischia di far fallire i nostri obiettivi.

Dunque, occorre fare una autovalutazione e una misurazione della propria motivazione. Prendi in esame il cambiamento che hai scelto di attuare. Valuta tre fattori importanti che possono dare un peso, un valore alla motivazione che lo spinge.
Il primo fattore è l’IMPORTANZA che per te ha il cambiamento scelto. Ovvero quanto lo ritieni determinante per il tuo benessere, per la tua salute, per  l’ambiente in cui vivi, quanto è determinante per la tua vita futura.
Puoi attribuire un valore numerico che va da 0 a 100 e riflettere su quel valore, cercando di capire cosa darebbe un valore più alto a tale importanza.
Il secondo fattore da valutare è la FIDUCIA, ovvero quanto ti senti in grado di potercela fare ad attuare il tuo cambiamento.
Prima di dare un valore da 0 a 100 valuta le tue possibilità, gli strumenti, l’ambiente intorno a te, tutti elementi che concorrono a darti più o meno fiducia nel tuo intento. Dopo aver attribuito un valore rifletti e chiediti cosa potrebbe aumentare quel valore, cosa farlo diminuire.
Terzo fattore per la tua valutazione motivazionale è la DISPONIBILITA’, ovvero quanto si è disponibili, pronti, in questo momento, ad attuare il proprio cambiamento.
In questa valutazione conta molto l’aspetto emozionale. Occorre nel dare un valore numerico da 0 a 100 sentire dentro le emozioni prevalenti rispetto al tuo cambiamento. Senti ansia, preoccupazione, dolore, malessere? Oppure gioia, euforia, contentezza, entusiasmo? Chiediti cosa ti servirebbe per avere un valore di disponibilità alto.
Ovviamente in questa analisi emergeranno gli ostacoli, i sacrifici, le energie che valuti come un peso poco sopportabile da sostenere. È su questi che ci soffermeremo nella prossima riflessione, per provare a superarli.

Ora è necessario riuscire ad avere una valutazione completa della propria motivazione per poter costruire poi il proprio orientamento motivazionale, la strada che ci guida al cambiamento, come un motore spinge l’auto verso la meta da te scelta in maniera consapevole. Se il valore motivazionale è basso, l’auto non cammina, si ferma ai primi ostacoli, si guasta. In questi casi occorre chiedersi se desideri davvero quel cambiamento, e capire se e quanto sei disposto ad investire su quel cambiamento.
Più il valore è alto più l’auto corre spedita e, cosa più rilevante, il conducente si diverte ed è felice.
La buona notizia è che è possibile accrescere la propria motivazione, poterla aumentare. Attraverso strategie motivazionali si orientano il pensiero e le emozioni in maniera tale da aumentare il valore di importanza, fiducia e disponibilità.
Anche in questo caso concorre molto l’aiuto a trovare le giuste strategie, a direzionare il pensiero positivo e realista, a sollecitare buone emozioni senza le quali non esiste motivazione che regga.
Tecniche degli obiettivi smart, (specifico, misurabile, raggiungibile, realistico, temporizzabile), della ristrutturazione cognitiva, del condizionamento emotivo sono solo esempi orientati in questo senso, ovvero di accrescere la motivazione al cambiamento.

Dott.ssa Anna Sabatino psicologa
Cell. 366.338.1415
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