Ali spiegate:
Cosa ostacola il nostro cambiamento?

Gli ostacoli non bloccano la strada. Sono la strada. (Anonimo)

Non può mancare nel nostro obiettivo di cambiamento la parola ostacoli. Forse ti starai chiedendo come associare e dare forza al nostro cambiamento con una parola che non dà idea di positività, ottimismo, di luce.
Invece è questa in assoluto la parola che non deve mancare per illuminarti. Gli ostacoli al cambiamento non vanno guardati come il nemico, ma come gli alleati più validi, quelli che ti regalano l’unica vera possibilità di cambiamento. 

Il cambiamento è tale solo ci trasforma dentro: gli ostacoli sono gli unici che si prestano a questo lavoro di trasformazione. Imparare a trasformare gli ostacoli in risorse significa aver vinto, a prescindere dalla meta finale.
Dunque, proviamo a guardare insieme quelli che possono essere gli ostacoli al tuo cambiamento. Distinguiamo gli ostacoli interni e quelli esterni, ambientali. I primi possiamo anche denominarli limiti, fragilità, debolezze, paure, pensieri limitanti. E già i termini ci spiegano tanto. Non mi soffermo sull’analisi se tali limiti siano reali o percepiti dall’individuo, non cambierebbe l’approccio, piuttosto l’analisi si pone su come i limiti sono vissuti dalla persona e su quanta influenza abbiano sulla vita di questa.
Un esempio: una stessa disabilità fisica ha per due individui un peso e un valore diverso. Per qualcuno una disabilità ha rappresentato un grande senso per la vita e ha donato la possibilità di riscattarsi e di essere una persona felice, per qualcun altro invece la stessa disabilità ha rappresentato un motivo di dolore e di stasi. I nostri pensieri sono strutturati in gran parte dalle nostre emozioni e percezioni fisiche: il modo di percepire e sentire dentro la nostra persona ci dà la possibilità di adattarci, di essere resilienti, di trasformare i pensieri. Per vincere i propri limiti, siano essi di natura fisica o psichica occorre imparare a percepire 
a realtà intorno a noi con tutti i canali di cui siamo dotati, e provare le emozioni che essa ci regala.
Se resto connessa con il mio mondo emotivo riesco a guardare oltre il mio limite, riesco a sentirmi parte della realtà che vivo e a intervenire su di essa. Se resto sorda alle emozioni allora i limiti restano barriere insormontabili. Occorre andare oltre i pensieri limitanti e aprire la propria mente come se fosse una finestra sul mondo, da quella finestra posso scorgere l’infinito, con tutti i colori e le sfumature.

E gli ostacoli esterni? Ambientali?
Chi e cosa potrebbe porsi tra noi e il nostro cambiamento? Immaginiamo quando una famiglia o un suo componente potrebbe opporsi, o il proprio partner, il mondo del lavoro. O quando l’ostacolo è di natura economica, di risorse limitate, quando l’ostacolo è il tempo, la legge e via discorrendo. In queste circostanze occorre porsi al nostro obiettivo di cambiamento con valide strategie. Attenzione: non funziona se immaginiamo di ignorare l’ostacolo, o di demolirlo con un colpo secco. Questa strategia è solo distruttiva e non formativa, non finalizzata al cambiamento libero e consapevole. La valida strategia prevede di studiare l’ostacolo, proprio come farebbe un atleta durante una corsa a ostacoli. Si calcolano le distanze, le velocità, le altezze, i concorrenti, ogni dettaglio va analizzato per poter costruire intorno a qualsiasi ostacolo la modalità per superarlo. Nelle relazioni si costruisce con la comunicazione efficace. Per gli ostacoli materiali si adoperano step, gradini che ci consentono di sezionare l’ostacolo e superarlo. Tutto va studiato e contemplato, senza resa ma con volontà di riuscita. 

Utile è porsi con atteggiamento realista. Il pensiero realista ci consente di prevedere i nostri ostacoli e di elaborare strategie per risolverli. 

Un approccio strategico all’obiettivo è in primis focalizzare i vantaggi che ne seguono alla riuscita, subito dopo focalizzarsi sui primi due ostacoli che puoi incontrare. Scrivere come si intende superare il primo e poi il secondo. Ti suggerisco le domande giuste da porti quando hai individuato il tuo ostacolo, scrivi le domande e le risposte prendendoti il tempo necessario: cosa è successo a questo punto del mio cammino? Cosa succederebbe se ignorassi l’ostacolo? Cosa succederebbe se superassi l’ostacolo?  Cosa intravedo oltre l’ostacolo? Cosa posso o non posso controllare? Quale può essere la soluzione? Chi mi può aiutare?

Questa strategia ci permette di essere pronti al nostro cambiamento, di non farci cogliere impreparati correndo il rischio di tornare indietro e di scoraggiarci. Porsi con intelligenza e sfida davanti all’ostacolo è la chiave per la porta del cambiamento.
Crescere non è correre ma imparare a fermarsi, a sostare, a cadere e rialzarsi.  E soprattutto si cresce creando opportunità, alternative, accrescendo le possibilità di controllare la propria vita e di cambiarla.  

Dott.ssa Anna Sabatino psicologa
Cell. 366.338.1415
Teafabiana73@gmail.com
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