La concezione cristiana della sessualità

Tratto da "Cristo Inedito" l'unico libro, piccolissimo, in cui viene sintetizzata l'enorme esperienza teologica di Padre Nicola Verga.

Allora io concludo: in Cristo il celibato è lo stato ideale per vivere la realtà del sesso secondo il piano originario di Dio. Non per nulla Gesù dimostra una predilezione particolare per questo stato, e la Chiesa, Cristo mistico, afferma che il celibato, vissuto come scelta, è testimonianza assolutamente escatologica, perché in esso si vive il sesso nella sua essenzialità senza aspettare la risurrezione finale.
Anche per questo sono personalmente convinto che Dio crea la donna perché l’uomo viva una castità perfetta e viceversa. Sta all’uomo guardare la donna -e viceversa- in questa ottica soprannaturale di Dio.
La genitalità, caratteristica specifica del sesso nell’uomo e che lo rende effettivamente partecipe dell’onnipotenza creatrice di Dio, ha una sacralità propria e non è un giocattolo. Ricordiamo che in Cristo diventa oggetto di un sacramento e di un sacerdozio ministeriale, il matrimonio; e il suo uso (atto coniugale) diventa un atto sacramentale e sacerdotale specifico del sacramento del matrimonio, amore coniugale1analogamente alla Messa, atto sacramentale e sacerdotale del sacramento dell’Ordine. (A proposito di sacralità, ricordo che i Patriarchi sui genitali ci giuravano Gn.cc.24 e 47). E infatti nel matrimonio i due sposi sono l’unico sacerdote (si ricordi: erunt duo in carne una) che offre a Cristo la sua collaborazione perché egli (Cristo) possa procreare il nuovo cristiano per la sua Chiesa, come nell’Ordine sacro il presbitero offre a Cristo la sua collaborazione perché egli (Cristo) faccia arrivare la Grazia ai fedeli per mezzo dei sacramenti.
Visto così il matrimonio, il divorzio è un non-senso, cui Dio non può addivenire; i contraccettivi che non lasciano aperto l’atto coniugale ad una procreazione, frustano un atto sacramentale; il rapporto
prematrimoniale è un abuso di un potere sacramentale di due cristiani che non sono nel sacramento, come è abuso celebrare messa, o dare assoluzioni sacramentali da chi non è nel sacramento dell’Ordine; la fecondazione in vitro, che esclude l’atto coniugale, anche se è omologa, esclude l’atto sacramentale specifico di detto sacramento e, quindi, esclude Cristo, come escluderebbe Cristo il presbitero che volesse fare un sacramento escludendo l’atto specifico di esso.
E’ chiaro però che tutto questo presuppone la sacramentalità del matrimonio cristiano, cui mai si riferiscono i teologi: nel decreto contro la fecondazione in vitro i teologi redattori del documento non vi accennano nemmeno per accidente. La sacramentalità del matrimonio spiega pure perché la vera Chiesa di Cristo nega l’ordine sacro alle donne.
Nei due sacramenti, Ordine sacro e Matrimonio, Cristo chiede al battezzato una collaborazione. Nel Matrimonio chi collabora effettivamente è la donna. In essa infatti avviene la concezione, la gestazione, il parto e l’allattamento. L’opera dell’uomo è solo marginale. E’ talmente marginale che Cristo stesso, per entrare nel mondo ed essere il Figlio dell’uomo, poté fare a meno di un padre, ma non di una madre. Allora Cristo, dinanzi al quale c’è piena parità tra uomo e donna, da all’uomo il sacerdozio ministeriale dell’Ordine e alla donna quello del Matrimonio.
In conclusione, è vero che anche nella realtà del sesso Cristo ha una mentalità completamente aliena dall’uomo, che fermandosi ai dati sperimentali, vi vede solo la genitalità.
Siamo sempre alla solita musica; Cristo non per nulla chiede innanzi tutto una conversione, ossia un cambiamento di mentalità.
NOTA: Se noi guardiamo il sesso come immagine della vita trinitaria di Dio e definiamo maschio chi porta l’immagine del Verbo e femmina chi porta l’immagine dello Spirito Santo, non sarebbe assurdo parlare di sesso anche per gli angeli, ossia gli enti conosciuti come spiriti immateriali. I maschi potrebbero essere gli speculativi, gli intellettuali, come i cherubini; e le femmine gli ardenti di serafico ardore, come i serafini. Ma, per carità, non pensiamo ad organi genitali di riproduzione!

Padre Nicola M. Verga ofm

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