Un  pellegrinaggio, una foto, una apparizione  straordinaria. È l’ennesimo miracolo del santo di Pietralcina o uno scherzo della tecnologia digitale?
Molte indagini, molte domande ma pochissime risposte. Come sempre, davanti al meraviglioso invisibile ci vogliono occhi speciali per vedere…

Un viaggio a S. Giovanni Rotondo, un pellegrinaggio come tanti, col cuore devoto a padre Pio. Un viaggio per offrire al Signore le preoccupazioni per la famiglia, i figli che cercano la sistemazione nella vita ed i piccoli problemi quotidiani. Un pellegrinaggio come tanti altri, con le solite visite ai luoghi santificati dalla presenza del frate di Pietralcina, con le solite fotografie e le solite commozioni.
Poi il ritorno a casa e la condivisone della esperienza attraverso la visione delle foto.
Mamma, ma cosa è questa?” È il figlio che chiede, lo stesso che ha scritto la lettera carica di aspettative da lasciare durante il pellegrinaggio. “Di chi è questa mano?”.

La mano di padre Pio

La madre guarda curiosa ed ecco che rimane attonita: nel centro esatto della fotografia, scattata nella cella del santo, appare nitida ed inconfondibile una mano. Lo sguardo incollato al monitor del computer, un ingrandimento: non c’è alcun dubbio, è proprio una mano, poggiata su un piano ligneo inesistente nella realtà; una mano sproporzionata rispetto a ciò che la circonda; una mano che ingrandita mostra una somiglianza straordinaria con quella di padre Pio, sembra che addirittura sia coperta con i tipici guantini che indossava lui, quelli che lasciavano scoperte le dita.
Entra la figlia, incuriosita da quegli sguardi stupiti e subito anche lei esclama: “E quello cos’è?”
I suoi occhi però non sono attratti dalla mano ma da una macchia dietro il riflesso della madre sul plexiglas. Guardano tutti e tre e la madre lancia un piccolo sussulto di stupore: “E’ padre Pio!
Effettivamente quella chiazza immotivata dietro di lei ricorda la barba e la sagoma del frate.
Domande senza risposta, ingrandimenti, manipolazioni della foto per meglio vedere e scrutare dentro quella celletta. È certo, si vede una mano, una mano che non c’è nella foto successiva scattata meno di un minuto dopo. Una mano inspiegabile.
È l’ennesima manifestazione miracolistica che da sempre ha avvolto la vita e la figura di padre Pio o è solo una illusione, o meglio un errore della macchina fotografica digitale?
La sagoma dietro la donna e la straordinaria figura del Cristo crocifisso che si intravede sulla destra possono,  essere frutto dei riflessi sul plexiglas, è vero (solo gli occhi della fede, magari occhi ingenui ma genuini, vedono l’invisibile) ma quella mano no, quella non è un riflesso. Cosa vorrà dire? È un difetto tecnologico o un miracolo? E se è così a chi è rivolto? Alla famiglia che ha scattato la foto (pensate che nella lettera che il giovane aveva mandato a S. Giovanni Rotondo, non c’era la richiesta di un lavoro ma il dono di una fede vissuta quando era ragazzo e perduta durante il tragitto della vita!) o l’eventuale messaggio è a più ampio raggio visto che per caso le foto sono giunte a noi? Abbiamo indagato con attenzione e spirito critico. Abbiamo già visionato tutte le foto del viaggio e analizzato la macchina fotografica e la memory card per verificarne il corretto funzionamento: non c’è alcun trucco! Non abbiamo spiegazione per quello che abbiamo visto e che potrete vedere anche voi nella galleria delle immagini.
Saverio Schirò

 

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