Capita molte volte di essere svegliati da quelli più furbi di te, quelli che la sanno lunga, quelli che hanno i piedi per terra e rigano diritto cercando di non sbagliare mai. E ti dicono che quello che stai vivendo è solo un’illusione, una esperienza momentanea che non porterà a nulla. Anzi peggio, ti procurerà dolore e sofferenza. E se è qualcosa che profuma di minimamente trasgressivo, ancora peggio. Meglio lasciar stare. Un giorno la vita, quella vera ti piomberà addosso e ti sveglierai con un pugno di mosche in mano, ferito e deluso da quello che ti aveva emozionato, appassionato. E ti sentirai stupido per averci creduto, per avere investito tempo e sentimenti. Puff, tutto finito nel nulla. E ti rimarrà solo un senso di vuoto per qualcosa che credevi tuo e invece non esisteva.
Qualcuno ha provato questa sensazione, ha avuto esperienze di questo genere, consigli di questa natura. E forse alla fine ha sofferto, ma ha vissuto! Esatto, perché è molto meglio vivere e soffrire, amare e perdere piuttosto che non vivere o non amare affatto.
Sì, saranno state illusioni, ma quando le hai vissute, per te erano vere. Con loro hai pianto, riso, goduto, sofferto. Ti sei emozionato, appassionato, hai avuto paura e ti sei divertito. Ti sei arrabbiato, intristito, ti sei sentito deluso e afflitto, ma hai anche gioito, sei stato bene e felice. A sprazzi, per attimi, per minuti o ore, ma sei stato vivo, sei stato tu.
Non importa quanto sia vero il sogno che stai vivendo, se ti coinvolge, è vero e pazienza se è così solo per te.
Lo sperimentiamo più spesso di quello che immaginiamo. Quando leggiamo un libro o vediamo un bel film non ti capita di appassionarti così tanto da immedesimarti coi personaggi fino a piangere, soffrire e gioire con loro? Lo sappiamo bene che è solo finzione, eppure quando usciamo dal cinema e il film ci ha emozionato, ci sentiamo appagati. Non importa se abbiamo pianto o abbiamo riso, l’importante è che ci siamo emozionati.
Ecco, è così che siamo fatti: abbiamo bisogno di emozionarci e spesso per farlo dobbiamo rischiare di vivere anche se questo potrà comportare il commettere degli sbagli. D’altronde la vita non è perfetta, l’amore non è perfetto, tu non sei perfetto: evviva l’imperfezione! A voglia di cercare il meglio, di evitare di sbagliare di assecondare la sensata ragionevolezza che gli altri pretendono da te, finisci per alzare mura e recinti talmente alti da non riuscire più a vedere al di là, di immaginare che un sogno si possa realizzare, finché smetti anche di desiderare.
Saverio Schirò