La differenza tra la religione e la fede cristiana

Hai mai provato a cercare la parola “Religione” in un dizionario biblico? Non la troverai perché nei Vangeli mai si parla di religione. E nel resto della Bibbia è solo un modo per definire il culto, e spesso quello pagano. Che differenza c’è allora tra fede e religione?

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Abbiamo sempre sentito dire che con il battesimo, tra le tante Grazie ricevute, il bambino riceve in dono la Fede. Quante volte io stesso l’ho ripetuto negli innumerevoli corsi e incontri? Alla domanda del “come mai solo alcuni mettevano a frutto il dono ricevuto”, rispondevo sempre che era come un regalo conservato in un cassetto pronto ad essere utilizzato e messo a frutto. E tuttavia mi chiedevo per quale misterioso motivo io e tutti i battezzati avevamo avuto questo privilegio mentre miliardi di altre persone nel mondo ne erano stati privati solo per un capriccio etno-geografico. Così quando parlavo di religione con amici non credenti ecco che venivo spesso tacitato con la solita frase: “Che posso farci se io il dono della fede non l’ho ricevuto?” E diventava inutile insistere sostenendo che la fede l’avevano ricevuta ma era nascosta da qualche parte nel loro cuore e… tutto inutile!

In realtà mai nei Vangeli Gesù parla di religione perché il suo messaggio è totalmente indirizzato verso un’altra direzione. Che differenza c’è allora tra la fede proposta e richiesta da Gesù e la religione che noi invece professiamo?
Ci aiuta a comprenderlo il passo del Vangelo di Luca quando Gesù risana dieci lebbrosi (Luca 17,11-19): tutti sperimentano l’amore di Dio frutto di un incontro che si realizza con il gesto fisico e simbolico della guarigione ma solo uno torna indietro per ringraziare. Solo a lui Gesù dice: “la tua fede ti ha salvato!”. Tutti sono guariti, ma uno solo è salvato. Allora si capisce che la fede è l’accoglienza che l’uomo dà all’amore di Dio che è per tutti. La fede allora, come la parola stessa indica, è un atto di fiducia che noi poniamo in Dio, un atto di affidamento a Lui e al suo amore per noi.

chiesaCosa è invece la religione? La religione, al contrario, è quell’insieme di pratiche, di atteggiamenti che l’uomo deve fare nei confronti di Dio per sentirsi bene accetto. Pratiche, culto, doveri che insieme diventano leggi da rispettare altrimenti… Esattamente il contrario di quello che predica Gesù quando parla di libertà dal culto, dalle pratiche esteriori, dai comportamenti ipocriti, come quello dei Farisei, che nascondono un cuore privo di amore. La stessa parola religione, intesa come complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità, oppure il complesso dei dogmi, dei precetti, dei riti che costituiscono un dato culto religioso (Treccani) esprime proprio il concetto di legame, re-ligo, lego insieme: altro che libertà!

Per religione, dunque, s’intende ciò che l’uomo “deve” fare per Dio. Ed ovviamente dove esistono leggi occorrono legislatori, controllori, vigili e censori dei comportamenti fuori dal coro da punire adeguatamente. Ecco quindi che torna la necessità di avere dei mediatori tra Dio e gli uomini che guidano e assicurano che i comportamenti siano in linea alle richieste della divinità. Scrivo “della divinità” perché questa è proprio la caratteristica di tutte le religioni: infatti di religioni ce ne sono tantissime e sempre più ce ne saranno: basta che qualcuno dichiara di sapere cosa vuole la divinità, inventa delle leggi e chi vuole aderire deve adeguarsi.

Gesù accoglieGesù nel Vangelo abbatte completamente queste credenze e dichiara che Dio è Padre: è Lui che viene incontro alle esigenze dei suoi figli, di tutti quanti senza distinzione e senza chiedere niente in cambio perché niente possiamo dare noi a Dio. E se prima di Cristo nessuno poteva rivolgersi direttamente a Dio senza la mediazione di sacerdoti regolarmente consacrati e delegati, adesso con Gesù Dio è l’Emmanuel, cioè “Dio con noi”. Non ci sono più barriere tra ciascuno di noi e il Suo amore, e non c’è bisogno di alcun mediatore. Nel cristianesimo primitivo questo era chiarissimo, si parla infatti del concetto che chi crede è già di suo Re, profeta e sacerdote in forza della sua fede, cioè adesione a Cristo. Infatti nel Nuovo Testamento i “responsabili” sono chiamati “presbiteri”, che significa “anziani” e giammai sacerdoti. Poi, piano piano, “l’organizzazione umana” ha preso il sopravvento ed eccoci qui a confonderci parlando di religione cristiana o cattolica e non come sarebbe più corretto di fede cristiana, cioè fede in Cristo, cioè fiducia nelle parole di Gesù che ci hanno mostrato il volto amorevole del Padre.

Eccoci qui a nasconderci dietro leggi e pratiche da eseguire scrupolosamente, pena l’esclusione dal consesso dei salvati. Come se Gesù avesse mai escluso qualcuno! Dio ama tutti, perché è Padre di tutti indipendentemente dalla religione che ognuno può professare, perché quella è solo esteriorità. La fede, allo stesso modo possiamo averla tutti, indipendentemente dalla religione alla quale per necessità, cultura, etnia e collocazione geografica, apparteniamo, ogni qual volta accogliamo l’amore di Dio e lo estendiamo a tutto ciò che ruota intorno alla nostra vita.

Se Dio è amore, fede è la risposta che diventa amore per gli altri: l’unica religione possibile.

Saverio Schirò

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Saverio Schirò
Amministratore del Sito. Appassionato di Spiritualità e Teologia

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