Pina Suriano, una beata dei nostri tempi

Per molti dei lettori è la prima volta che sentono o leggono il nome di Pina Suriano, per cui si chiederanno: chi è costei?. Ebbene, questo articolo ha lo scopo di tracciare un breve profilo biografico di questa beata.

Nata a Partinico, provincia di Palermo, il 18 febbraio 1915 da una modesta famiglia. Il nome con cui viene registrata al Comune e nella chiesa parrocchiale, l’attuale Madrice Maria SS.Annunziata, è Suriano Giuseppina. Ma da subito, in casa e fuori, tutti la chiamano familiarmente Pina, che è rimasto ormai come il suo nome ufficiale.

Pina è la prima figlia nata da Giuseppe Suriano e Graziella Costantino, che vivono nella grande casa dei genitori, per cui questa bimba viene accolta con grande gioia da tutta la famiglia, che la ricolma di sincero e profondo affetto, anche a motivo del suo carattere mite e docile che la rendevano amabile a tutti. In quella famiglia si respira una naturale, serena atmosfera religiosa, che ha improntato l’animo di Pina fin dai primi anni, e che ha trovato un ambiente favorevole nell’asilo tenuto dalla Suore Collegine della chiesa di Sant’Antonio, ma che lei ha poi coltivato e fatto crescere in maniera straordinaria, pur conducendo una vita molto semplice ed ordinaria. A sei anni inizia a frequentare la scuola elementare di Partinico e si dimostra alunna attenta e desiderosa di apprendere. Nel 1922, all’età di sette anni, riceve i sacramenti della Confessione, della Prima Comunione e della Cresima, e, come tante altre sue compagne, entra nell’Azione Cattolica, seguendo il percorso formativo, in base all’età: prima come beniamina, poi come aspirante e quindi come giovane. Essendo inserita nell’A.C., comincia ad interessarsi in maniera attiva alla vita parrocchiale, ed in seguito anche diocesana, partecipando alle varie iniziative di formazione religiosa e spirituale che venivano proposte. Diventa una valida collaboratrice del parroco, P. Antonio Cataldo, che la guida nel suo cammino di crescita umana, spirituale e sociale.

Quando nel 1937 venne eretta la nuova parrocchia Maria SS.ma del Rosario, che diventava ormai la sua parrocchia, Pina continuò lì la sua attività. Si inserì con serio e profondo impegno, collaborando con il nuovo parroco, P. Andrea Soresi, che divenne il suo direttore spirituale, e che la seguì fino alla fine dei suoi giorni, diventando il suo primo biografo. In questa parrocchia, Pina diventa delegata delle sezioni minori dell’A.C. dalle piccolissime alle aspiranti, e dal 1939 al 1948, è Segretaria della stessa Azione Cattolica, e dal 1945 al 1948 è nominata Presidente delle Giovani, dietro insistente richiesta delle stesse, che la stimavano, le volevano un gran bene, ed erano stimolate dalle sue parole e dal suo esempio nella pratica sempre più consapevole e convinta della vita cristiana. Il fuoco dell’amore che brucia dentro il suo cuore è orientato totalmente verso il Signore, e Gesù diventa il tutto della sua vita, e la forza che la sostiene nel suo apostolato, nella sua preghiera, nel suo lavoro, nelle situazioni della vita familiare e nelle sue sofferenze. La partecipazione quotidiana alla Messa e alla Comunione, è alimentata dalla meditazione quotidiana e dallo studio della parola di Dio oltre che dai testi di formazione che le venivano proposti dall’A.C. e consigliati dal Parroco.

Ma questo suo fervore era ritenuto eccessivo dai suoi familiari, soprattutto dalla mamma, che aveva sempre da ridire sul fatto che Pina si dedicava troppo alla chiesa e non pensava alla famiglia, e nemmeno a farsi lei stessa una famiglia, visto che i pretendenti non mancavano. La mamma continuamente la invitata a scegliersi “un partito” che le fosse più congeniale, ma Pina rese vane tutte le sue insistenze, dichiarando che la sua scelta l’aveva già fatta e che la sua vita apparteneva al Signore. Infatti, già nel 1932, il 29 aprile, aveva sancito la sua scelta, facendo il voto di castità nella chiesetta delle Suore della Misericordia della Croce, che era la sede dell’A.C. Pina, che ormai da tanto tempo scriveva il suo diario personale, non manca di annotare questa scelta così importante della sua vita: In questo giorno solenne, Gesù mio, io voglio unirmi più a te e prometto di mantenermi sempre più pura, più casta per essere un giglio candido degno del Tuo giardino”.

Questo voto lo rinnova mensilmente, e quindi rifiuta, una dopo l’altra, la proposte di matrimonio che le giungono. Il desiderio più profondo di Pina è quello di farsi suora, ma le sue richieste vengono respinte dalle congregazioni religiose a cui si rivolge, non per mancanza di stima o di fiducia nei suoi confronti, ma a motivo delle sue precarie condizioni di salute. Così Pina, insieme con altre tre amiche, compie un gesto di donazione totale della sua vita al Signore, offrendosi come “vittima” per la santificazione dei sacerdoti. Questa diventa la sua consacrazione, continuando con questo spirito la sua intensa e fervorosa attività di evangelizzazione nel tessuto quotidiano della vita parrocchiale.

Nel 1948 fonda l’Associazione delle Figlie di Maria, di cui diventa Presidente fino alla morte. Nello stesso anno 1948, nel quale si offre “vittima”, ecco che si manifesta una forma acuta di artrite reumatica così violenta, da causare, in seguito, l’infarto che viene a stroncare improvvisamente la sua vita, il 19 maggio 1950. Ha appena 35 anni. La sua offerta di “vittima” è stata accettata dall’unico Amore della sua vita. Concludo con una una frase esemplare del diario del 21 novembre 1933, quando Pina ha solo diciotto anni: La Tua presenza mi solleva al di sopra d’ogni cosa, il mio amore per te aumenta sempre, sempre – sempre. Come questo giorno vorrei passare tutti gli altri di mia vita – voglio amarti soffrendo – voglio soffrire cantando”.

Pina Suriano è stata beatificata a Loreto da Papa Giovanni Paolo II, il 5 settembre 2004.

Giuseppe Licciardi

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