Il buco nella calza

Ci sono tanti modi di essere solidali. Tutti quanti prevedono il sacrificio di qualcosa di sè.

Un racconto di solidarietà letto tantissimi anni fa in una Antologia di scuola superiore abbandonato a casa mia quando nessuno era ancora approdato a questo livello di studio.
Il libro ricordo si chiamava “Prospettive” e come ogni buona antologia raccoglieva poesie e storie di vari autori che io ragazzino amavo leggere.
In una si racconta di un giornalista italiano di cui non ricordo il nome, che era stato invitato in Giappone per un servizio.
Ad accoglierlo fu un collega giapponese che aveva conosciuto in Italia.
Questi, secondo la memorabile accoglienza dei giapponesi gli fece da guida durante la sua permanenza. Ovviamente già dalla prima sera era stata organizzata una cena in suo onore insieme ad altri colleghi giornalisti.
Quando giunsero nella hall del ristorante, li attendevano i colleghi: puntualissimi ed impeccabili. Una volta dentro, tutti quanti tolsero le scarpe come d’usanza, accomodandosi nel basso tavolino previsto per la cena.
Tutto sembrava perfetto e le pietanze squisite e deliziose. Solo che il nostro amico giornalista non riusciva a gustarle perché afflitto da una terribile scoperta: aveva un buco nella calza. Proprio lì, all’altezza dell’alluce destro. Si sentiva terribilmente in imbarazzo e cercava in tutti i modi di tenere nascosto quell’increscioso incidente. Solo che le manovre ed i contorsionismi che metteva in atto per tenere fuori dalla vista quel dito che faceva capolino dalla calza nera, di fatto non faceva che peggiorare la situazione. Finché fosse rimasto seduto poteva ancora celare la vergogna ma appena si sarebbe alzato tutta la sala avrebbe notato lo scempio ai suoi piedi.
Non c’era nulla da fare: sudato e imbarazzato si sollevò insieme agli altri per attraversare la sala ed andarsene. Ma a quel punto, quando tutto gli sembrava perduto, con stupore notò che anche il suo amico giornalista aveva un buco nello stesso punto della calza. Guardò meglio e notò che i suoi colleghi commensali anch’essi avevano il medesimo buco. Così, tra i sorrisini dei clienti, tutti uscirono dal ristorante. Ma il suo onore era salvo.

3 COMMENTI

    • Perfetto Sergio! Grazie per avere trovato la fonte di un testo così antico (ahimè) del tempo delle Antologie che si usavano un tempo.
      Auguri per il tuo lavoro! Se ti servisse qualsiasi genere di aiuto, sono a disposizione.

  1. Buongiorno, Sig. Schirò,
    sono approdato sulla sua pagina cercando proprio il racconto a cui Lei fa riferimento! Anche io l’ho letto a scuola, non ricordo se alle medie o alle superiori. Vorrei utilizzarlo per la pagina social del centro congressi presso cui lavoro per una rubrica che ho intitolato “L’arte di stare insieme”. Per caso è riuscito a ricordare il titolo del racconto?
    La ringrazio e le auguro una buona domenica.
    Sergio Crinò

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