L’ateo e il vecchio sacerdote

Nello scompartimento c’era solo un anziano sacerdote, che bisbigliava il suo breviario.
Ad una stazione entrò un giovane dall’aspetto trasandato: capelli lunghi, jeans bisunti, scarpe sformate. Ma soprattutto con un giornale notoriamente laicista e anti ecclesiale che gli spuntava dalla tasca.

Il sacerdote seguì il giovane con un lungo ed eloquente sguardo di disapprovazione.
Il giovane si sedette e cominciò a leggere il suo giornale. Dopo un po’ alzò la testa e chiese: «Scusi, reverendo, che cos’è la dispepsia?».

«Ecco una buona occasione per fargli un po’ di predica», pensò il sacerdote e ad alta voce proseguì: «La dispepsia è una malattia terribile che prende quelli che vivono male, senza orari e senza ideali, concedendosi tutti i vizi e gli stravizi, che non si ricordano che Qualcuno ci vede e ci giudicherà!».

Il giovane seguiva il discorso con curiosità e anche un po’ di apprensione. «Ah», disse alla fine, «perché qui c’è scritto che il Papa ha la dispepsia».

Ciascuno nota negli altri, ciò che vuol vedere o sentire. Si è così presi talora dai propri pensieri che non si ascolta veramente il prossimo.

«Non si seziona un uccello per trovare l’origine del suo canto. Quel che si deve sezionare è il proprio orecchio»

Joseph Brodsky

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome