Le tre verità

C’è un’unica via per venire a capo dei legami:
lasciarli perdere. Contrariamente a quanto si può credere, la cosa non è difficile. Tutto ciò che devi fare è di metterti davanti agli occhi, per “vederle” seriamente, queste verità che vado a elencare.

Prima veritàtu stai aggrappato a una falsa cer­tezza, e cioè la persuasione che senza quella par­ticolare persona o cosa tu non possa essere felice. Analizza i tuoi legami a uno a uno, e vedrai la fal­sità di questa persuasione. Potrai trovare resi­stenza dentro il tuo intimo, ma nel momento in cui tu afferrerai questa verità, vi sarà un imme­diato risultato nel campo delle emozioni. In quel preciso istante l’attaccamento perderà ogni sua forza.

Seconda verità: se impari a godere delle cose impedendo a te stesso di diventarne schiavo, se cioè rifiuti di credere alla falsa certezza che senza di quelle non potrai essere felice, tu ti risparmi tutte le lotte e le fatiche per proteggerle e conser­vartele. Ti è forse successo di poter conservare tutti gli oggetti dei tuoi legami senza rinunciare a uno solo di essi; però se tu ti liberi dai legami e li consideri da un punto di vista non esclusivamen­te possessivo, tu ne godi ancor di più, perché in questo caso tu sei in pace con te stesso, tranquil­lo, e sicuro da minacce.

Terza e ultima veritàse imparerai a godere del profumo di mille fiori non ti succederà più di ag­grapparti a uno solo di essi o di soffrire quando non riuscissi a cogliere quell’unico fiore che ti manca. Se trovi gusto in mille pietanze diverse, la mancanza di una fra le mille passerà inosservata e non oscurerà la tua felicità. Ma sono proprio i tuoi attaccamenti a impedirti di sviluppare que­sto più largo e più vario gusto per le cose e le per­sone.

Alla luce di queste tre verità non c’è attaccamento che resista. Ma questa luce deve risplendere in continuità se si vuole che sia efficace. Gli attaccamenti prosperano soltanto nel buio delle illusioni.
L’uomo ricco non può entrare nel regno della gioia: non già perché egli sceglie di essere cattivo ma perché sceglie di essere cieco.

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