Una omelia davvero speciale

vecovo StaglianoUna omelia davvero speciale quella del vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, 55 anni, calabrese, che ha cantato stralci di brani musicali di Noemi e Marco Mengoni per raggiungere, attraverso i testi delle canzoni il cuore dei giovani. Il dibattito impazza tra contrari e favorevoli a questo genere di performance.
Intanto il vescovo non è affatto turbato:
“Il Vangelo si interessa dell’umano. Il Vangelo è la bellezza umana di Gesù per il mondo” ha spiegato mons. Staglianò,  “La predica si fa parlando, ma ho notato che l’attenzione della gente e la comprensione diventa più profonda quando alcune frasi si cantano”… “Il canto e la musica sono un registro comunicativo. Perché non utilizzarlo se lo scopo è entrare nel cuore per diffondere il messaggio cristiano. Ho citato la canzone ‘Vuoto a perdere’ di Noemi, le sue parole sul rischio che noi corriamo senza accorgercene. Il brano di Mengoni ‘Mentre il mondo cade a pezzi’ è un pretesto, perché i ragazzi capiscono meglio. Magari altre citazioni non le capirebbero… Utilizzo questo registro comunicativo e lo funzionalizzo alla comunicazione del Vangelo. Ai ragazzi della Cresima piace, lo apprezzano ed io continuerò a farlo, fin quando non mi diranno di smettere”.

Che dire? Certamente questo metodo “canoro” appare piuttosto insolito, specie per un vescovo, ma considerando che si trattava di una celebrazione rivolta ai giovani cresimandi, l’effetto è apparso abbastanza convincente. D’altronde chi vive all’interno delle comunità ecclesiali sa bene che il canto e la musica sono i migliori veicoli per emozionare, specie i giovani. L’emozione, la sorpresa, lo stupore, sono tutte categiorie perfette per indicare l’incontro col mistero, col divino. Se questa performance ha rappresentato una specie di bomba per il web, che ben vengano di queste iniziative.
Se si vuole uscire dalle quattro mura della chiesa parrocchiale, come d’altronde ha sempre indicato lo spirito evangelizzatore chiesto da Gesù, bisogna saper parlare il linguaggio della gente.
Le parole che siamo abituati a sentire nelle nostre prediche sono sempre le stesse, a volte belle, ma al di sopra delle nostre teste, della nostra vita e troppo spesso non raggiungono il cuore.
Anche queste sono le parole del vescovo di Noto, parlare di belle cose, come l’amore, senza toccare il cuore della gente le fa sentire vuote e prive di significato.

Se hai perso il video, guarda qui. 

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