Sesso di scambio, tra molestie, violenze e opportunismo

Dopo le dichiarazioni di molestie sessuali alle quali si è dovuta sottomettere Asia Argento per accedere allo Star System di Hollywood, emergono ogni giorno nuove confessioni di attrici e aspiranti tali che avrebbero subito simili avance. Fenomeni isolati o un leit motiv che coinvolge molti più soggetti anche del mondo del lavoro?

Cosa ha detto di nuovo Asia Argento dopo il caso Harvey Weinstein? Ha forse messo in luce qualcosa di nuovo? O non ha fatto altro che confermare e fatto emergere quanto già si sapeva? Per accedere in determinati ambienti è obbligatorio concedere prestazioni sessuali!
Addirittura in Italia si parla di circa 4 mila violenze sessuali all’anno, per non parlare delle molestie. Se questo è l’ordinario, pensate che il mondo ovattato dello spettacolo poteva sfuggire a questa regola? Dove c’è una donna in uno stato di bisogno c’è sempre un orco pronto ad approfittarne.
E’ inutile girarci attorno: il sesso, i soldi e il potere sono i tre elementi che fanno girare il mondo.
Il sesso estrapolato dall’amore (nel migliore dei casi) può essere un’ottima attività ludica, ma può accendere passioni pericolose come l’invidia e la gelosia. Può diventare una forma di scambio per ottenere un risultato favorevole, ma può diventare, a sua volta, anche una forma di ricatto per chi ha in mano il potere e i soldi. La passione erotica può far girare la testa ed accendere forti passioni, e di questo è ricca la letteratura, ma quando diventa sopraffazione si innesca un rapporto asimmetrico in cui non c’è più scambio ma solo un gioco di forza in cui da una parte c’è una vittima e dall’altro un predatore.
Mettendo da parte lo Star System – luogo di ambizione, narcisismo ed esibizionismo – pensate che in tutti i campi lavorativi le donne non siano soggette al ricatto sessuale? Penso alle tante matricole universitarie che si rivolgono ad un docente per un favore o alle tante tirocinanti di un ospedale che magari devono chiedere un aiutino ad un primario. Quante di loro potrebbero raccontare qualcosa di simile?
Ma anche senza il bisogno manifesto si possono creare situazioni di disagio nel rapporto fra i capi e i sottoposti, frutto a volte di condizionamenti e di sottomissioni.
Chissà quanti esempi di molestie, velate o fisiche potrebbero raccontare le commesse di un negozio o le tante stagiste in cerca di riconferma o coloro che vanno a fare un colloquio di lavoro. Per non parlare delle povere badanti, vittime dei figli dell’assistito, se non addirittura fatte oggetto delle bramosie non ancora assopite di alcuni anziani. Come dimenticare lo sfruttamento sessuale di alcune donne che lavoravano nelle campagne (vedi caso romene a Ragusa). E non c’è bisogno di andare avanti, perchè la realtà a volte supera anche la stessa immaginazione.
Ma esiste l’altro lato della medaglia, che poi è la tesi sostenuta dai detrattori di Asia Argento. Secondo questa tesi, la stessa ha sfruttato le sue grazie e ha assecondato le bramosie di Harvey Weinstein per favorire la sua carriera. Sicuramente la sua ostentata trasgressività e la mancanza di pudore – agli occhi dei detrattori – è diventato un motivo valido per svestirla dai panni di vittima e indossarle quelli di complice. La classica femme fatal che grazie alla sua presenza conturbante riesce ad ottenere servigi, posti di lavoro e incarichi tali che nemmeno con le lauree e i master si riescono ad ottenere.
Dice un proverbio siciliano: un pilu ri na fimmina tira chiossai ri un carru ri buoi” (un pelo di donna attira più di un carro di buoi). Se questo proverbio può ritenersi attendibile lo è solo grazie alle debolezze del maschio che, malgrado il passare dei millenni e l’evoluzione della specie, non riesce a tenere a freno le sue pulsioni di tipo aggressivo e predatorio.   Solamente se l’uomo riuscirà a canalizzare queste pulsioni verso un rapporto basato sulla relazione e sulla reciprocità, potrà approcciarsi all’altro sesso con le sole arti classiche della seduzione. Seducere significa condurre a sé, ma solo attraverso la consapevolezza e la volontà dell’altro. Senza la reciprocità e la libertà di scelta ci sarà sempre più spazio per la violenza fisica e psicologica. E a farne le spese saranno sempre le donne, fino a quando non si libereranno dalla schiavitù del bisogno prodotta da un mercato del lavoro che ancora privilegia di più i maschi.

Giuseppe Compagno

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