La fede cattolica insegna che Dio ha per ogni persona un progetto, e per questo lo chiama ad un ruolo all’interno della comunità dei credenti. Ricordate la similitudine di san Paolo sul corpo mistico? Tutti i battezzati realizzano il corpo mistico di cui Cristo è il capo. E come in un corpo umano, ognuno, ogni cellula, ha la sua funzione e tutte sono necessarie perché il corpo viva e cresca. Realizzare questo progetto nella propria vita equivale ad essere santo secondo il piano di Dio. Non esistono dunque caratteristiche precise di santità: ognuno ha una santità particolare e personale da scoprire e realizzare. Santo, dunque, può e deve essere chiunque, non occorrono particolari doni o capacità.

     Coloro che hanno realizzato questo progetto sono naturalmente tantissimi e nessuno sarebbe in grado di poterlo quantificare. Alcuni, però che hanno condotto una vita particolarmente eroica nella fede o addirittura hanno sacrificano la propria esistenza fino al martirio, vengono riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa come santi, cioè già al cospetto di Dio in paradiso e degni della venerazione del popolo cristiano.
Si arriva a questa ufficializzazione dopo un lungo processo di canonizzazione che prevede un accurato discernimento che ne dimostri l’effettivo comportamento eroico.
Il primo passo è la beatificazione, che abilita alla venerazione nella chiesa locale (occorre l’accertamento di un miracolo per sua intercessione). Riconosciuto un secondo miracolo si procede alla canonizzazione alla  santità vera e propria con venerazione nella chiesa universale. Il santo viene proposto come modello a tutti i fedeli perché possano seguirne l’esempio e trarne stimoli per il proprio cammino spirituale.

    Dal momento della sua morte, il santo è considerato in Paradiso, e vive la totale comunione con Dio partecipando al progetto amorevole di Dio sul creato. Questa intima comunione con Dio abilita il santo ad  intercedere per coloro che vivono ancora sulla terra. Questa comunione, nel credo della Chiesa, è detta comunione dei santi.  Questa verità di fede parte dal presupposto che tutti coloro che sono cristiani, vivi o defunti, fanno parte del corpo di Cristo che è la Chiesa. Dunque possono partecipare attivamente perché tutto il corpo possa crescere dal punto di vista spirituale.
Va ricordato che nonostante questa possibilità di intercessione nella devozione cattolica i santi sono oggetto di venerazione e non di adorazione, questa è dovuta solo e soltanto a Dio e non può essere tributata a nessuna creatura, per quanto grande possa essere (Madonna compresa!). Una deviazione che ancora si osserva in molti cristiani che si concentrano più sulle effigi dei santi piuttosto che sul Santissimo nel tabernacolo.

Saverio Schirò

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