Ritorno a Santiago de Compostela

vitoEd eccomi qui, seduto su un volo della Ryanair con destinazione Bergamo dove mi aspetta una coincidenza per Lourdes, da lì prenderò un treno per Bayonne da dove parte il treno per s. Jean pied de port, e iniziare il mio secondo cammino. La Santiaghite ha colpito ancora.

Questa volta i miei passi mi porteranno a Santiago attraverso il cammino Francese, che inizia da Roncisvalle (siccome è difficoltosa da raggiungere hanno deciso di iniziare da Saint Jean pied de port, che è più servita dai mezzi pubblici, aggiungendo una tappa in più appunto SJPDP: Roncisvalle).
Parto da Sain Jean la mattina presto, consigliato male dagli ospitaleri francesi, prendo la via di sotto, visto che quella di sopra è interdetta causa brutto tempo. Non ci avevano detto che in caso di brutto tempo la via di sotto è peggiore di quella di sopra. L’esperienza della volta precedente non è servita e come un pollo ricasco nei soliti errori dopo i primi dieci chilometri vado in apnea causa mancanza cibo, mi salvano Mario un pellegrino italiano di Crema, che mi offre dei biscotti, e una pellegrina svedese che mi dà della cioccolata, sono salvo.
I Pirenei sono bellissimi,paesaggi spettacolari, arrivato a Roncisvalle trovo un posto nell’albergue gestito molto bene da una comunità olandese. Ho avuto subito una sensazione di benessere interiore, mi trovavo a contatto con persone che come me andava nella stessa direzione, certo con motivazioni diverse ma che alla fine il risultato sarà comune.
Il mattino seguente parto per Zubiri seconda tappa del cammino, Mario, il pellegrino che mi ha salvato nei Pirenei essendo solo e alla prima esperienza, mi si attacca agli scarponi e non li molla più. Praticamente come ho fatto io nel mio primo cammino con Guido e Giovanna.

Ho sempre immaginato come sarebbe bello fare un cammino d’inverno, mi sono proposto che prima o poi lo farò. E chiffù! subito servito, nelle prime cinque tappe fino a Estella, bufere di neve, temporali, grandine, freddo, vento, e meno male che siamo a fine maggio. In ogni caso tutto molto bello ,questo cammino è stato veramente bellissimo, sia per le persone incontrate che per la spiritualità che incombe in ogni posto in ogni tappa c’è qualcosa di grande di unico, e capisci perché chi viene sul cammino non veda l’ora di ritornarci, il cammino è la vita, la vita non è quella che viviamo ma quella che si vive nel cammino, dove hai bisogno di tutti,e tutti hanno bisogno di te, dove non ti delude nessuno, dove non deludi nessuno, dove condividi tutto ciò che hai, dove ti danno di che coprirti se hai freddo, da mangiare se hai fame, e lì la solita domanda, perché solo sul cammino e no  nella vita di tutti i giorni? Un vecchio di Monza mi spiegò che se la vita di tutti i giorni fosse come il cammino , il cammino non avrebbe motivo di esistere, ecco perché chi viene nel cammino appena può ritorna.

La liberazione della zavorra portata da casa, (le pietre) posate ai piedi della Cruz de hierro che ti libera l’anima e ti alleggerisce il cuore, i brividi che ti attraversano fin dalle viscere nel vedere i segni del passaggio di san Francesco sul santuario do Cebreiro, pensare che anche tu come lui… sono sensazioni che non ci sono parole adatte a descriverle.
Arrivare a Santiago è sempre una grande emozione non credevo fosse così anche la seconda volta, e poi questa volta finalmente il Botafumero, un grande incensiere che vibra lungo tutta la navata principale della cattedrale, pieno di profumatissimo incenso, una meraviglia che riempie il cuore di gioia, sentire il fruscio del vento quando il botafumeiro veleggia sulle teste dei fedeli è un emozione indescrivibile.
Poi col cuore pieno di gioia per la meta raggiunta,si sente la necessità di finire quello che si è iniziato e quindi si riprende il cammino per Finisterre o Muxia dove terminare il cammino, visto che a Finisterre c’èro già stato decido di finire il mio cammino a Muxia davanti al santuario da Nostra Segnora da barca, santuario che quest’anno colpito da un fulmine è andato a fuoco. Spero tanto venga restaurato e restituito ai fedeli .vito muxia 1
Torno a Santiago in bus, e da lì parto per Madrid sempre in autobus, altro erroraccio: da Santiago c’è un comodo aereoporto che collega la città con le maggiori città europee.
C’è da dire che il cammino Francese è veramente sovraffollato almeno in questi mesi fra primavera/estate.
C’è davvero tanta gente, e purtroppo non solo pellegrini ci sono tanti turigrinos come li chiamano qua, che “rubano “ il posto letto al pellegrino, in realtà ci sono degli albergue che quando si accorgono dei turigrinos non li ospitano, prima accettano i pellegrini a piedi, poi se hanno posto i turigrinos .
Cosa mi è rimasto di questo cammino, la prima cosa, la voglia di ritornarci possibilmente condividendolo con qualcuno, la seconda cosa che sia un cammino tutto mio, dove non ci siano limiti di tempo, ma di gustarlo nella sua intera pienezza, lasciare la mente sgombra da tutto per fare posto a vita vera.
Vito Schirò
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