Perché partire o ripartire per Santiago

Da quando sono tornato a casa e cioè da circa un mese, non faccio altro che sognare di essere sul cammino e di conseguenza mi alzo stanco, mi fanno male i piedi (cosa mai successa durante il cammino), mi vengono in mente tutte le sensazioni vissute e la certezza di non averle godute in pieno.
Durante il cammino mi sono crollate tutte le certezze, le sicurezze che avevo nella vita di tutti i giorni.
Lungo il cammino ho capito che: tutto quello che ti serve deve stare nello zaino e lo zaino deve essere leggero.
Nel cammino cessa il tempo, sì quel tempo che di solito scandisce secondo dopo secondo la nostra vita.
Il cammino è un’esperienza unica molto difficile da raccontare, nel cammino si ritrova il ritmo altalenante della vita vista dall’interno della propria anima. Se la tua vita non ha una meta sei ramingo, il cammino ti aiuta ad avere una meta, ti fa pellegrino, al mattino devi partire con qualsiasi condizione che piova o che ci sia il sole, tu devi andare, non sai cosa ti aspetta, a cosa vai incontro, chi incontrerai, con chi dividerai il tuo cibo o il tuo sorriso, di certo ammirerai la bellezza del creato e la cosa più bella che ti rendi conto è che tu fai parte di esso.
Lungo il cammino si ha sempre un senso di pace e si è invasi da una serenità interiore, tanto che più, ti avvicini alla meta e più senti un senso di vuoto perché sai che devi tornare al tuo quotidiano, che stai perdendo quel modo di essere, di sentirti vivo, pieno di vita vera.
Sul cammino, lungo i sentieri a volte molto duri, si ha modo di riflettere, di pensare, a tutto ciò che è la nostra vita, al nostro modo di essere credenti , a come ci poniamo nei confronti di Dio, a come si segue la sua parola, a come siamo suoi figli, a come diamo importanza a cose che non hanno nessuna importanza, a come spesso togliamo spazio e visibilità a persone che amiamo, a quante volte siamo stati ingombranti, o ci siamo riempiti di Io, a quante volte siamo caduti spesso senza realmente rialzarci, a quante volte abbiamo negato l’aiuto avuto dal Signore, dando merito alla buona sorte o altro, a quante volte si prega con svogliatezza così tanto per.
Questo lo capisci, perché qui sul cammino la preghiera nasce spontanea, ti viene da dentro, ti viene fuori dal profondo del tuo animo, hai la certezza che chi stai pregando ti ascolta, che anche tu, anche se così piccolo, fai parte di un grande disegno, il disegno di Dio.
Anche le pozzanghere, che devi per forza attraversare sono una prova; il disagio dello sconforto, prendere coscienza della nostra debolezza, ci ridimensiona ci mette alla portata di tutti, ci alleggerisce delle tante responsabilità; sentire pregare in lingue che non conosci, ti da un senso di pace.
Nel cammino, è sorprendente tutto ciò che vedi o che fai, ti chiedi perché questo tuo modo di essere, di comportarti, di offrirti, sia molto lontano dal tuo quotidiano. Ogni cappella, ogni eremo che incontri per il cammino, ti riempie di meraviglia, ti da gioia, compartecipazione.
In un albergue c’èra questo scritto:

Con el dinero se puede comprar                        
la cama, pero no el sueno                                      
Los libros, pero no la inteligenzia
la comida, pero no el hambre
el sexo, pero no el amor
La diversion, pero no la felicidad
La cruz, pero no la fe                                                

Con il denaro si può comprare
Il  letto, ma non il sonno
I  libri, ma non l’intelligenza
la  cena, ma non la fame
Il sesso, ma non l’amore
Lo svago, ma non la felicità
La croce, ma non la fede

Si trovano varie scritte, a volte molto semplici, ma mai banali, spesso l’ospitalero nel mettere il sello (il timbro) nella credenziale, aggiunge una frase di conforto o d’augurio, o ti fa un piccolo dono.
Nel cammino ogni cosa è importante, il bastone che ti aiuta, il cibo che ti dà forza, il cappello che ti ripara dal sole, la pioggia che scorrendoti addosso ti mette allegria, le persone che ti incoraggiano “buen camino”.

Ogni pellegrino, porta dentro una storia, che a volte nei rifugi ci si racconta, ed è sorprendente l’interesse che si crea, la voglia che si ha di partecipazione, di condivisione, la certezza che anche tu fai parte della stessa comunità, la comunità cristiana.

Vito

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