Mi ha tradita, ma l’ho perdonato

Salve Saverio ho letto un po’ di commenti sui problemi delle coppie e mi sono molto piaciute le tue riflessioni. Condivido pienamente la tua visione cristiana del matrimonio e vorrei raccontarti la mia esperienza.
Io e mio marito ci siamo conosciuti 25 anni fa quando io studiavo e lui già lavorava. Lui si invaghì di me e me lo disse così cominciai a guardarlo con occhi diversi e mi innamorai perdutamente. Ci sposammo due anni dopo e abbiamo due figli meravigliosi. Ci siamo trasferiti nella sua città ed io ho accettato, forse un po’ a malincuore inizialmente, ma poi con grande amore, di vivere lontano dalla mia famiglia. Anni meravigliosi durante i quali abbiamo realizzato tutto ciò che avevamo progettato insieme.
Negli ultimi tempi però capivo che c’era qualcosa che non andava ma se chiedevo la risposta era nulla. Circa un anno fa incontra una vecchia amica che lo aveva sempre guardato come il frutto desiderato e così iniziano a frequentarsi in segreto. Nasce una storia ma lui non fa trapelare nulla. Viene scoperto da me e la prima reazione mia è lo schifo e la delusione. In lui il timore di aver rovinato tutto. Ma io lo amo e lo perdono e questo lo spiazza.
Si sente schiacciato dai sensi di colpa, soprattutto nei riguardi dei nostri figli e prova a mettere fine a questa storia di amore, ma non ci riesce. E poi la donna in questione è follemente innamorata di lui e questo lo disorienta e lui stesso si sente coinvolto oltremisura.
Mi dice che con lei prova le stesse sensazioni dell’inizio della nostra storia, che io ho perso la mia spontaneità e la dolcezza che avevo e che queste cose le ritrova in lei. Che a lui piace tutto di lei e che per me prova affetto e mi vuole molto bene ma non sente più la spinta iniziale.
Morale della favola: per tre volte è andato via da casa e due volte e ritornato la sera stessa; l’ultima volta è andato a casa di lei, ma il giorno dopo se n’è andato via, ritornando ancora perché ha capito che avrebbe provocato troppo dolore a me e ai nostri figli.
Sono passati tre mesi dal suo rientro ma la sua crisi non passa.
Adesso è a casa ma si sente infelice perché pensa che vivere l’emozione del nuovo amore gli costa troppo cara in termini di sensi di colpa. Si è confessato con il sacerdote ma poco tempo dopo quella tentazione è ritornata e lui non riesce a godere più della famiglia. Spesso è silenzioso e ombroso, mi dice che è tornato per il senso del dovere e per le responsabilità che ha nei confronti della famiglia ma l’amore per me forse non c’è più.
Io vivo così in bilico… finirà il mio matrimonio o riusciremo a superare questa crisi profonda? La prova è molto dura ma credo che il matrimonio possa attraversare le sue crisi, e poi lo amo anche se ha sbagliato ed ho promesso davanti al Signore di amarlo e onorarlo “nella buona e nella cattiva sorte” e non lo mando via di casa: è mio marito ed è il padre dei miei figli. Se deve scegliere questa volta deve farlo lui. Se vorrà andare via non potrò impedirlo perché non si può costringere nessuno ad amare,  ma io spero che questa sbandata gli passi e che ritorni la pace e la felicità che c’era prima. Mi dici che ne pensi?

Una moglie innamorata


coppia al tramontoUna vita felice, la vita che ogni donna desidera, l’uomo che ogni donna desidera, l’uomo dei sogni… cosa c’è da dire? È tutto troppo bello ed è tutto vero, tutto realmente vissuto, solo che la perfezione non esiste, esiste l’uomo con tutti i suoi difetti, le sue debolezze, i suoi limiti e le tentazioni che ognuno di noi vive, anche chi non tradisce.
Tu  lo ha capito per fortuna,  e sei pronta a perdonarlo, anzi lo ha già perdonato, perché sai che l’amore vero, quello dei film e delle canzoni, è più grande di qualsiasi cosa anche se non può cambiare la natura dell’uomo, neppure quella di tuo marito.
La storia segue un cliché consolidato: non trapela nessun grande amore tra il marito e la nuova donna, solo la voglia e la passione per essere tornato ai risvegli adolescenziali. Una grande passione, emozioni forti, cuore che batte, fascino della trasgressione, autostima che riprende quota quando sembrava ormai sotto i tacchi e di contro l’amore calmo e consolidato di una vita. Non c’è storia!
Una donna nuova che lo mette al centro delle attenzioni, riesce a sedurlo, affascinarlo, coinvolgerlo, provocando una lacerazione insanabile: perché di là c’è l’amore della sua vita, quello importante, quello di una vita vissuta insieme…una vita d’amore, di rinunce, di sofferenze, di traguardi, di gioie, di voglia di fare, di costruire, di scoprire…
Nessuna storia a confronto ha più valore, nessun amore è più grande e profondo di quello dichiarato al cospetto di Dio… il legame indissolubile tra marito e moglie che si amano è davvero inscindibile. I figli poi, quando rappresentano il frutto dell’amore tra due persone che si amano anche dopo tanto tempo, sono veramente l’estensione dell’amore coniugale.
Cosa dire di tutta la situazione? Credo che tu sai perfettamente che non ha mai perso tuo marito e che puoi averlo di nuovo con te, quando vuoi, se davvero lo vuoi. Basta guardarlo e accettarlo  con occhi diversi, con gli occhi dell’imperfezione, con gli occhi della tolleranza, perché tuo marito non è perfetto, non è perfetta la donna che si è insinuata nella sua mente e in fondo forse neanche tu sei perfetta.
Lui è inqualificabile ma forse tu hai dato per scontato troppe cose, forse la dolcezza e la spensieratezza, la passione e le attenzioni che lui trova in questo nuovo amore, forse tu, in qualche modo le hai trascurate. Non lo si fa per incuria o disinteresse, ma perché l’amore maturo di una vita insieme si poggia su parametri diversi, più calmi e meno intimi. Si parla di tutto ma non di noi, e soprattutto non si parla più il linguaggio dell’amore, quello passionale, quello che mette l’altro al centro delle attenzioni e dei desideri. E non dovrebbe essere mai così: la vita è così dura di suo e noi siamo così piccoli che se non ci stringiamo forte forte  rischiamo di perderci.
L’amore vero, se esiste, spesso coincide con quello sacramentale, è la perfezione che non esiste.
Tuo marito è un uomo che, contrariamente a quanto si possa pensare, ora si trova solo, di fronte alla sua debolezza, di fronte ai suoi limiti, con la consapevolezza di aver sbagliato e il pesante fardello del giudizio dei suoi figli, che è quello che pesa di più. Tutti pronti a giudicare le sue colpe! Ma quanto ha dato quest’uomo in termini di amore, di completezza, in termini di presenza fisica, di presenza familiare, di costante punto di riferimento per tutti? Presenza costante e reale nella vita coniugale e dei figli, figli che sono cresciuti bene per l’amore che è stato loro trasmesso con  l’esempio stesso di amore di coppia. Quanto ha dato quest’uomo?
Può una caduta, per quanto rovinosa, annullare tutto questo? No, lui è sempre lui, lo stesso uomo che ha riempito una vita di amore per la famiglia e adesso è solo confuso e atterrito dall’idea di dovere rinunziare a quella sensazione meravigliosa di un cuore che ricomincia a battere quando ormai pensava che si avviava al declino naturale che l’età impone.
Nessuna giustificazione è chiaro, solo comprensione e amorevole perdono, quello che tu come donna, moglie e cristiana hai ben compreso e dolorosamente hai messo in atto. Non trovo parole adatte per dirti quanto ti reputi eccezionale per questo. Altri avrebbero immediatamente intrapreso la scorciatoia della separazione mostrando quanto quello che spesso chiamiamo amore a volte è solo egoismo mascherato: ti amerò fintanto che tu soddisferai tutte le mie aspettative…

Coraggio amica mia, se tuo marito riuscirà ad avere una chiara percezione di quanto sia precario questo presunto nuovo amore,  la passione che prova adesso si dissolverà senza lasciare traccia. Finché lo vivrà come una rinuncia forzata, ne sentirà la mancanza, ma sono sicuro che il tuo amore, la pazienza ed il perdono incondizionato rimetteranno tutto a posto.

Saverio Schirò

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