L’attesa è una forma di amore

Ogni anno, il ciclo liturgico inizia con quattro settimane di Avvento. La parola in se stessa significa “arrivo”, “venuta”. Ma chi arriva? Arriva l’amore di Dio che si fa uomo: Gesù. Attenderlo significa credere che egli verrà, significa credere nel suo amore e in qualche modo ricambiarlo

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Quante volte ti è capitato di aspettare una persona, una lettera, una telefonata, un messaggio importante, un avvenimento, una data, un incontro… attendere è una forma di amore.

Attendere è una forma di amore perché crediamo a quella persona, diamo credito alla sua parola, alla sua promessa, poniamo una speranza di esaudimento di una necessità, dell’avverarsi di qualcosa di buono e di bello.  È amore perché esprime speranza, fiducia, abbandono.
Sapere aspettare un tempo migliore, sapere aspettare che qualcosa cambierà, sapere aspettare anche se tutto sembra fermo e sempre uguale. Sapere aspettare un segno, una voce, un evento dove c’è solo silenzio e deserto… Tutto questo è un valore.

Quando smetti di aspettare vuol dire che hai smesso di crederci e  hai chiuso il tuo cuore. In questo modo finisci per relegare l’altro nel nulla dell’indifferenza. Smettere di aspettare significa spostare lentamente l’altro nel libro dei ricordi, delle nostalgie, del tempo che non c’è più. Significa dimenticarlo per sempre e così smettere di amarlo. Perché se non lo aspetti più smetti di preparare il tuo cuore all’accoglienza.
Ma c’è di più: se non aspetti più, impedisci anche all’altro di amarti ancora e nonostante tutto, perché un amore non più atteso è un amore rifiutato: cade nel nulla.
Smettere di aspettare diventa una rinuncia alla vita, rinuncia alla speranza, significa adeguarsi alle condizioni presenti senza più crescita personale, senza anelito verso qualcosa di più, di meglio, di arricchente.
Vale per la vita, vale per le relazioni umane, vale per la fede.

Nella dimensione spirituale questa fiduciosa attesa è riposta in Dio che mantiene la sua promessa. Che ci ha voluto per amore e continua ad amarci nonostante a volte sembri assente: non sempre l’amore è visibile. A volte l’amore si muove nel segreto perché non sempre può esporsi al mondo ma tra le righe della vita e nel silenzio apparente cresce e si mantiene vivo. Basta solo crederci. Gesù è nato nel silenzio di una paese sperduto e sconosciuto. Nessun clamore, nessuna fanfara ad accoglierlo. Solo qualche sparuto pastore. Ma chi lo accolto nella sua vita è stato trasformato.

Ecco il senso cristiano dell’Avvento: l’attesa di Dio che viene si fa preghiera liturgica. Non è attesa di qualcosa da venire in un futuro nebuloso. No, è una attesa viva e presente. Noi aspettiamo che l’amore di Dio si faccia concreto oggi nella nostra vita e sappiamo che questo avverrà: basta solo desiderarlo.

Saverio Schirò

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Saverio Schirò
Amministratore del Sito. Appassionato di Spiritualità e Teologia

2 COMMENTI

  1. Bellissimo articolo Saverio…colmo di fiducia nei sentimenti.

    Tante volte ho ascoltato testimonianze di persone le quali raccontano della loro vita come ricca di benedizioni. Questo da quando hanno conosciuto l’amore di Dio. Ed è vero perché si vede. Perché in qualsiasi circostanza si sono trovati, almeno da quando li conosco io, non hanno mai lasciato il loro meraviglioso e sincero sorriso. Sono una gioia per loro stessi, per coloro che hanno accanto e per chi ha la fortuna di incrociarli. Sono loro la reale testimonianza dell’esistenza dell’amore.

    • Grazie per questo commento Tiziana. Quello che dici è vero: quando l’amore di Dio ti sfiora, si vede già dai tuoi occhi. Per provare questo Amore, a volte, basta semplicemente abbandonarsi, fermarsi e lasciarsi raggiungere.

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