L’ateo e la rupe

Un uomo che non aveva mai creduto in Dio camminava nei pressi di una rupe quando, improvvisamente, scivolò nel precipizio. Riuscì ad afferrare il ramo di un arbusto e vi si aggrappò con tutte le forze; ma per quanti sforzi facesse sentì che non avrebbe resistito a lungo. Sotto di lui si apriva il vuoto spaventoso.
Cominciò a tremare di paura e si mise a gridare:
«Dio, Dio io credo che tu non esisti, ma se esisti questo è il momento di farti sentire». Silenzio assoluto. Il ramo cominciò a scricchiolare e l’uomo riprese a gridare ancora più forte:
«Dio, aiutami, salvami e ti prometto che diventerò credente, anzì andrò per il mondo e ti annuncerò a tutti gli uomini. Ti scongiuro salvami
Improvvisamente come un boato una voce giunse dal cielo: «Vedo che mi hai chiamato alla fine!  Cosa vuoi da me?»
«Signore, perdonami se fino ad ora non ti ho mai cercato, non ti ho mai creduto, ma se mi salvi cambierò vita
«Va bene, voglio crederti» rispose Dio «avanti puoi lasciare il ramo adesso».
L’ateo guardò il precipizio:
«Devo lasciare il ramo? Fossi matto!»

E noi che diciamo di credere, a quale “ramo” siamo attaccati?

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome