L’amore vero non esiste

Quante canzoni parlano d’amore? E quante poesie? E quante volte noi stessi diciamo “Amore o ti amo”? Non stiamo dicendo la verità, ci stiamo illudendo o stiamo mentendo in maniera spudorata.

L’amore vero non esiste e la biologia lo conferma clamorosamente. Siamo fatti solo per amare noi stessi, per sopravvivere, per riprodurre noi stessi fuori di noi. È scritto nel nostro DNA e si esprime nell’istinto che è uno dei motori più importanti del nostro esistere.

Quando si dice che l’amore, quello vero e puro non esiste, i più storcono il naso. In realtà non riescono a riflettere per bene su se stessi, sul proprio cuore, sui propri atteggiamenti.
È pure vero che il vivere in società ci detta o ci impone delle regole. Ed una di queste prevede una certa forma di altruismo di condivisione di slancio verso l’altro. Ma se analizziamo le motivazioni più profonde molte cose si chiariscono e non sono proprio edificanti.

Esistono secondo i greci almeno tre tipi di amore: l’eros,  la filia e la carità, in ordine crescente d’intensità.
L’eros è l’amore epidermico, superficiale, appunto definito erotico. Si capisce che in questo modo amando qualcuno, otteniamo un benessere personale, un piacere oserei dire fisico, anche se non è solo e sempre fisico.
genitori e figliPoi c’è la filia, da cui l’amore filiale, il più profondo che un essere umano può provare e che di solito raggiunge la massima espressione quando si rivolge ai figli.
Non esiste amore più grande di questo umanamente parlando e quando si tratta di figli nessun altro può prenderne il posto. Ma solo in teoria. Al primo posto ci siamo sempre noi.

Quante madri e padri sono stati capaci di abbandonare i figli quando si sono perdutamente innamorati di qualcun altro? Ed in ogni caso anche l’amore filiale è condizionato esso stesso. Per prima cosa non va dimenticato che i figli vengono vissuti a livello psicologico come una estensione di noi stessi. Per cui in loro continuiamo ad amarci senza averne coscienza. Secondo, li amiamo finché entrano nel circolo delle nostre aspettative su di loro. Altrimenti, se operano scelte totalmente differenti dal nostro giudizio morale, siamo capaci di lasciarli a se stessi pronti ad riaccoglierli a patto che si ravvedano. È amore questo?

Il terzo tipo di amore è la carità, ma quello appartiene solo a Dio, perché Dio è amore e solo lui è capace di amare in modo puro.
Per la maggior parte di noi la  carità si riduce ad una forma di interesse personale mascherato da altruismo.
Quando io concedo a me stesso il piacere di compiacermi si parla egocentrismo. A volte invece mi concedo il piacere di compiacere gli altri. Questo è un tipo di egoismo più raffinato che in molti casi ci fa sentire di essere speciali ed eccezionali.
In realtà, tutto quello che facciamo è nel nostro interesse. Tutto.
Quando si fa qualcosa per amore di qualcuno, è sempre nel proprio interesse. E lo stare bene è la  nostra gratifica. “Ti amo e questo mi fa stare bene”: non è amore questo,  è un interesse personale camuffato.

Qualche volta accade che l’azione amorevole non mi fa stare bene eppure la compio. Perché? È questo allora l’amore?  No, certa gente fa determinate cose in modo da non doversi sentire male.  Si agisce per senso di colpa. Non è amore, questo.
Anzi questo è il tipo peggiore di egoismo camuffato: quando si fa qualcosa di buono per non sentirsi in colpa. Fare del bene non fa sentire bene, anzi, fa sentire male, è un vero sacrificio. Lo si compie ma poi si rimane scontenti e pronti a lamentarci. Non abbiamo il coraggio di dire che vogliamo essere lasciati in pace, che quella compagnia è noiosa, che le pretese dei nostri familiari e consorti e figli sono fuori luogo, eppure sorridendo a denti stretti ci adeguiamo e pensiamo di avere compiuto una azione giusta, una azione buona.
Lo facciamo più spesso di quello che pensiamo, così come tutto il resto.

Capire che l’amore vero non esiste, per quanto sia sconfortante, è una rivelazione che potrebbe aprirci nuovi orizzonti.  Soprattutto farci agire con consapevolezza in tutte le situazioni senza quella ipocrisia di fondo che inquina gran parte della nostra vita e senza quei sensi di colpa continui che avvelenano la nostra esistenza. Quello che faccio lo faccio per me e ne sono consapevole e se in qualche modo qualcun altro ne trae beneficio, buon per lui, ma io non ho niente di cui gloriarmi o sentirmi migliore degli altri.

Saverio Schirò

3 COMMENTI

  1. Qualsiasi cosa scritta da un uomo sull’ amore è una personale interpretazione. Non ha alcun significato quello che hai scritto perché e il tuo modo di vedere il mondo. L’ amore esiste e molto molto raro ma c’è.E non è legato solo al corpo ma alla nostra anima. Cosa che forse tu e la stragrande maggioranza del mondo consumista in cu viviamo ha dimenticato.

  2. Se la tua felicità dipende dalla felicità di qualcun’altro non è egocentrismo, anzi. In più, gli esseri umani non sono macchine da riproduzione. Esistono coppie sposate che per scelta comune non hanno figli perché non li vogliono. Non tutti vivono l’amore nello stesso modo e va bene così. Detto ciò, ti auguro di trovare la tua felicità.

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