Dostoevskij, scrittore russo del XIX sec., affronta indirettamente il tema del giudizio universale che riceveremo alla fine dei tempi, in uno dei suoi capolavori: Delitto e castigo. All’interno del romanzo vi è inserita la sua visione dell’ultimo giorno, quando al cospetto di Dio ognuno riceverà il giudizio sulla sua condotta.
Ognuno di noi si è fatta una idea più o meno aderente agli insegnamenti della dottrina cristiana e al messaggio incluso dentro il Vangelo. L’immagine che viene fuori dalle pagine di Delitto e Castigo, sorprendono, ma nel contempo sono molto aderenti alle parole misericordiose del Nuovo Testamento.
Il discorso viene messo in bocca ad uno dei personaggi del romanzo, esattamente ad un vecchio, Marmeladov, un uomo che non ha avuto la forza di reggere alle difficoltà della vita e si è rifugiato nell’alcool. Un uomo che ha perso il lavoro, il rispetto e ogni credibilità scendendo fino all’ultimo gradino della scala sociale. Non ha più un posto dove andare né un santo a cui rivolgersi. Gli rimane la speranza nella misericordia di Dio e l’unica figlia che lo accoglie con amore nell’unica stanza dove ella vive e si prostituisce: vergogna nella vergogna.
Marmeladov entra nell’osteria dove tutti lo guardano scrollando la testa in segno di commiserazione e disapprovazione: ubriacone, sudicio e per di più con la figlia puttana. Lui accetta quegli sguardi beffardi e si guarda identificandosi per un momento col Gesù umiliato e flaggellato davanti al popolo: “Ecce Homo“, proclama di se stesso ma poi materializza l’immagine di Dio pronto a giudicare:
“…e Dio perdonerà mia figlia Sonja… e tutti giudicherà e perdonerà, i buoni e i cattivi, i saggi e i mansueti… E quando avrà finito con tutti, allora apostroferà anche noi: “Uscite, dirà, voi pure! Uscite ubriaconi, uscite voi deboli, uscite voi viziosi!” E noi usciremo tutti senza vergognarci, e staremo dinnanzi a Lui. Ed egli ci apostroferà: “Porci siete! Con l’aspetto degli animali, e con il loro stampo; però venite anche voi”. E obietteranno i saggi, obietteranno le persone di buon senso: “Signore! perché accogli costoro? “. Ed Egli risponderà: “Perché li accolgo o saggi, perché li accolgo o voi ricchi di buon senso? Perché nessuno di loro se ne è mai creduto degno…”. E ci tenderà le sue mani e noi vi accosteremo le labbra, e piangeremo… e capiremo tutto.
(Delitto e castigo)
Un vero capolavoro di amore e misericordia.
Molti cristiani ritengono che Dio debba essere Giusto e che punirà in un modo o in un altro tutti coloro che hanno fatto il male.
Può essere, ma mi chiedo: si può chiamare giusto un Dio che si mostra benevolo verso i malvagi e gli ingrati ? (Lc 6,35). Si può chiamare giusto un Dio che dà all’operaio dell’ultima ora la stessa paga che dà a chi ha faticato tutto il giorno? (Mt 20, 13-15). Si può chiamare giusto un Dio che accoglie il figliol prodigo dopo che ha sperperato tutti i suoi beni? (Lc 15, 11-32).
Forse basterebbe tornare a Lui col cuore umile.
Il tuo Dio è buono almeno quanto quello di Dostoevskij?
Il discorso di Marmeladov è una delle massime vette del pensiero umano.
Il concetto che racconta è enorme. Più grande addirittura di ciò che di trova nel NT . Ogni volta che lo rileggo piango.