Come è fatta la Bibbia

La Bibbia, il cui nome significa “Libri”, è una raccolta di libri alcune dei quali molto brevi (La lettera a Filemone si compone di soli 25 versi), altri più estesi (il libro di Isaia contiene 66 capitoli). Una biblioteca dunque, scritta da diversi autori, per lo più sconosciuti ed in epoche diverse: circa dal IX sec. a.C. fino al I sec. d.C. E’ divisa in due grandi sezioni: Antico Testamento (46 libri) che parte dalle origini del mondo fino a circa cinquant’anni prima della nascita di Cristo. E’ il Nuovo Testamento (27 libri), dalla nascita di Gesù, agli sviluppi della prima chiesa fino a circa il 100 d.C.
La Bibbia parla tre lingue: l’Ebraico, l’Aramaico e il Greco.
Quasi tutto l’Antico Testamento fu scritto in Ebraico con pochi capitoli scritti in Aramaico. Dell’A.T. esiste anche una versione tradotta in greco per gli Ebrei che non vivevano in Israele e non conoscevano la lingua Ebraica. Venne chiamata Versione dei Settanta perché secondo la tradizione leggendaria fu tradotta da settanta saggi.
Il N.T., invece, fu scritto tutto nel Greco parlato, la Koiné. San Gerolamo, verso la fine del 300, tradusse tutta la Bibbia dall’Ebraico e dal Greco, in Latino. Questa versione, che venne usata come testo ufficiale per parecchi secoli, fu chiamata la Vulgata.
Nel 1453 fu il primo libro che venne stampato dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg.
Le prime versioni tradotte in lingua corrente le dobbiamo a Martin Lutero, mentre venne tradotta e divulgata ufficialmente in italiano dalla CEI solo nel 1971.

Per saperne di più leggi: La sacra Bibbia

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