Storie della Bibbia, EsterUn’altra grande donna della storia della Bibbia, a cui è dedicato un libro intero, è Ester stella che illumina, una donna che spicca per bellezza e virtù, come la maggior parte delle donne presenti nel “Libro Sacro”.
Pur essendo un’orfana ebrea ella riesce a cambiare la sua vita diventando niente meno che regina di una grande potenza mondiale, un ruolo che riesce a vivere con estrema saggezza.
Scopriamo la sua figura e cerchiamo di coglierne le qualità.
Il racconto di Ester è ambientato al tempo delle guerre tra persiani e greci, nel sontuoso palazzo dell’impero persiano al tempo di Serse I  (486 – 465 a.C.), la sfarzosità del palazzo viene descritta nel libro in maniera chiara: arazzi di finissimo cotone, bianchi e viola, sospesi, con  cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d’argento e a colonne di marmo. C’erano divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. Si offriva da bere in vasi d’oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re.
Ecco il luogo in cui visse la giovane donna che, come vedremo, prende il posto della legittima sposa del re Assuero (Serse I, secondo molti interpreti), la regina Vasti, anche lei una bella donna nobile che ha avuto il coraggio di contraddire un ordine irragionevole del marito, il quale, durante una lunga festa nella quale aveva alzato un po’ il gomito, bevendo un tantino di troppo,  ordinò a sette eunuchi di portargli la regina Vasti  per far mostra di fronte ai principi della sua bellezza.  Vasti, da grande donna, si rifiutò e non volle per nulla mostrarsi dinnanzi agli invitati del re, che non si aspettava una tale opposizione e ne fu irritatissimo.
Ma proprio per questo  rifiuto di Vasti, il re la ripudierà e la ricerca di un anuova regina  ha permesso l’entrata di Ester nella storia della Bibbia.
La ragazza (allevata dal cugino Mardocheo, addetto alle porte del palazzo del re)  venne notata per la sua incantevole bellezza e condotta con altre giovani e belle vergini nell’harem del re, come aspirante regina al posto della regina Vasti.
Tra tutte le ragazze radunate, probabilmente solo Ester ( il cui vero nome è Adassa ) non adorava gli idoli. Istruita come una figlia, da Mardocheo, probabilmente aveva conosciuto da lui le verità riguardanti l’Iddio Altissimo, l’Eterno.
Alla sua vista il re rimase incantato.  Assuero amò Ester più di tutte le altre donne tanto da porle in testa la corona reale, facendola regina.
Divenuta regina, il suo nome fu  cambiato da Adassa, (il mirto) in Ester (la stella).
Ester svolse un ruolo non comune nelle vite della sua gente minacciata di distruzione. Ella si dedicò, non al piacere, alle comodità ed ai lussi ma alle aspirazioni, alle speranze ed alle ambizioni della sua gente.
Quando Ester  divenne regina, il re Assuero ignorava che fossa giudea, per lei realizzò una grande festa e sollevò dalle tasse i popoli dominati. Tutto questo perché attratto dall’amabilità e dalla bellezza di Ester.
La regina Ester ha così guadagnato il favore della sua gente.
Ma avvenne, un giorno, che un consigliere del re che odiava  Mardocheo concepì un piano mostruoso: adoperando il sigillo imperiale che il sovrano gli aveva affidato, firmò un editto che ordinava lo sterminio totale del popolo ebraico. Mardocheo  venne a sapere del complotto e in  preda alla disperazione si stracciò le vesti e chiese ad Ester, di intercedere presso il sovrano affinché potesse ritirare l’editto. Ma nessuno, pena la morte, poteva presentarsi al re senza prima essere convocato. Risoluta, saggia e prudente, Ester  digiunò per tre giorni e  coinvolse in questo non solo le sue serve, ma anche tutto il popolo ebreo,  si vestì a lutto e prego intensamente il suo Dio di venirle in soccorso. Ester si presentò ad Assuero in tutta la magnificenza delle sue vesti regali e nello splendore della sua bellezza. Il re, abbagliato, la toccò con lo scettro d’oro e le salvò la vita; ella così poté presentare la sua richiesta, che consisteva in un invito a cena nei suoi appartamenti con il ministro Haman, colui che aveva firmato lo sterminio e che aveva già fatto preparare il patibolo per far giustiziare l’odiato Mardocheo.
Divenuta così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con sé due ancelle e si presentò al re. Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re si impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. Allora il re le disse: “Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta?” Ester, accusò Haman di aver condannato a morte tutto il popolo ebraico, e quindi anche lei. Il sovrano montò su tutte le furie ed ordinò di mandare Haman al patibolo.
Mardocheo giunge al culmine degli onori, poiché viene fatto ministro al posto di Aman e gli viene consegnato il sigillo reale. Allora Mardocheo promulga un nuovo editto secondo cui ai Giudei è concesso difendersi contro coloro che li attaccheranno, e spinge i Giudei a celebrare con banchetti lo scampato pericolo.
Il 13 del mese ebraico di Adar, secondo i dettami di Mardocheo, viene ricordato dagli Ebrei come la festa di Purim, da una parola non ebraica ma accadica (parlata dagli antichi babilonesi): “Pur”, cioè “oggetto per tirare a sorte”, perché Aman aveva scelto tramite il lancio di questi oggetti il giorno in cui si sarebbe dovuto portare a termine il suo piano.
Secondo le istruzioni di Ester, la validità dell’editto è prolungata di un giorno per poter eliminare tutti i nemici dei giudei; ciò serve a giustificare perché nelle città la festa dei Purim era celebrata dal 13 al 15 di Adar, nelle campagne solo dal 13 al 14. Oggi la festa di Purim è celebrata con feste in maschera e corrisponde al carnevale.

Ecco Ester,  una donna coraggiosa,  una donna che possiede una fede sincera. A prima vista è soltanto la donna «oggetto» di godimento: «viene presa e piace». Il suo compito sembra esaurirsi nel far piacere al re. Ma la Bibbia ci riserva una sorpresa: Ester piace ancor più a un altro re, il suo Dio, il quale trasformerà questa timida fanciulla rimasta precocemente sola, in una grande protagonista. Lei, che nella sua vita ha sperimentato quasi soltanto passività e sottomissione, deve ora prendere iniziativa rischiando sulla propria pelle e intercedere per la liberazione del suo popolo. Perché se è stata fatta regina, le ricorda Mardocheo, non è certo senza un disegno divino Ester pur vivendo nello sfarzo non dimentica le condizioni sociali e la fede del suo popolo. Vive la sua condizione fortunata in un quadro di fede e di solidarietà. È Dio che dirige la storia. Se lei è diventata regina non lo è soltanto per sé, ma per la vita del suo popolo.
Ester sperimenta il successo e l’ammirazione. Lei stessa cura la propria femminilità, bellezza e simpatia, ma ancor più cura la sua bellezza interiore e il rapporto con Dio.
Ester sperimenta anche la difficoltà di prendere una iniziativa contro l’ordine del re. La perdita di entrambi i genitori l’aveva resa forse piuttosto timida e incerta… Tuttavia ella non adduce ragioni psicologiche a difesa della sua paura.
Si rifugia nel Signore e trova in lui la forza per superare se stessa e venire alla luce come donna intraprendente, che rischia la vita per il suo popolo. Ciò non le impedisce di sperimentare tutta la sua fragilità. Le basterà infatti guardare in faccia Assuero per sentirsi perduta e svenire… Ma si riprenderà e porterà a compimento la propria missione.

Serafina Stanzione

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