Droghe leggere e genitori superficiali

Autore:

Categoria:

Ciao Saverio, ho letto la tua rubrica è ho pensato di scriverti. 
Mi presento: ho 22 anni, frequento l’università e per pagarmi gli studi, da qualche settimana,  do ripetizione ad un ragazzo F. di 19 anni che si deve preparare agli esami di maturità. Mi sono trovata bene sin dall’inizio. È un ragazzo intelligente solo un po’ svogliato, per cui seguendolo da vicino studia con impegno e interesse. Frequentandoci quasi quotidianamente ho imparato a conoscerlo e devo dire che ha dei modi veramente garbati, è di buona famiglia, educato e rispettoso. 
Durante le pause ci scambiamo qualche confidenza e tra le tante cose di cui parliamo è venuto fuori che fuma spinelli. In un primo momento pensavo fosse una cosa così, come tanti ragazzi fanno di tanto in tanto, in una serata speciale, ma adesso ho capito che  la cosa è più seria: lui fuma spesso, troppo direi, addirittura quasi ogni sera e fuma anche quando è solo. Il ragazzo sdrammatizza, per lui è come un gioco, perché “è solo erba, che male non fa”, dice, che non crea dipendenza.
Ammetto di essere molto ignorante in materia ma la leggerezza con la quale parla di questa cosa mi impressiona. A detta di lui, è del tutto normale, moltissimi ragazzi lo fanno e pensano che non è grave, anzi neppure che sia un problema. Gli ho chiesto come fa a procurarsi la “roba” e come la paga, visto che ha un costo non indifferente. Mi ha spiegato che basta un semplice contatto, soprattutto nelle zone “bene” della città, che senza problemi procurano a tua richiesta, quello che più preferisci, e per i soldi non è un problema: entrambi i genitori lavorano e per abitudine lasciano dei contanti in un cassetto, di cui non si curano più di tanto, non hanno cioè l’abitudine di contare i soldi conservati. Così per lui è semplice sfilare 50 euro senza che questi se ne accorgono. Ti immagini? Per me questa superficialità dei genitori è inconcepibile. 
Che fare? Dovrei parlarne con i genitori tradendo la sua fiducia, oppure far finta di niente perché in fondo non è una cosa grave come dice lui? Chiedo il tuo parere perché so che saprai darmi un consiglio sincero. 
Ciao Maria

Carissima Maria, non sempre è facile dare un consiglio sensato ed esauriente davanti a problemi che mostrano sfaccettature così complesse. Qui si parla di droghe, leggere ma pur sempre droghe, cioè di sostanze stupefacenti che, in virtù dei loro effetti, influiscono più o meno pesantemente sul sistema nervoso centrale, sullo stato di coscienza e sicuramente a livello psicologico. Senza dimenticare che l’uso di alcune di queste sostanze può determinare l’insorgenza di fenomeni di dipendenza fisica e psichica. E’ inutile chiedersi fino a che punto possono essere dannose queste sostanze. Ci sono pareri discordanti tra chi dichiara che le droghe leggere non fanno male, appellandosi a studi effettuati da ricercatori britannici e implicitamente mostrando una certa apertura alla loro liberalizzazione. Altri invece, riproducendo studi altrettanto scientifici di ricercatori australiani, tedeschi, olandesi e neozelandesi, puntano il dito contro le droghe “leggere” dichiarando che: “l’uso regolare della cannabis è associata con un aumento del rischio di insorgenza di sintomi di psicosi”.

Sembra muoversi nel campo delle opinioni, più che in quello della scienza. Dunque mi esimo dal dare un giudizio su un argomento che francamente mi sembra controverso, anche se personalmente mi è capitato di ragazzi che sono dovuti ricorrere al Pronto soccorso dell’Ospedale per malesseri di una certa gravità, dopo l’uso di spinelli.
Il problema secondo me è di tutt’altro ordine. Personalmente, sconsiglierei vivamente l’uso di qualsiasi droga, e soprattutto ai giovani. Non per problemi di salute, ma perché ritengo assurdo che una persona debba dipendere da qualcosa di artificiale per ottenere un presunto stato di rilassamento o di benessere. In fin dei conti, si tratta di un mondo comunque artefatto che in qualche modo ottunde la capacità di vivere in piena consapevolezza i momenti piacevoli che vorremmo invece esaltare. Il che mi sembra una contraddizione bella e buona! Se poi si arriva ad un grado di dipendenza tale che si ha il bisogno di fumare le canne anche da soli, allora è ancora peggio.
Mi sembra che l’uso più o meno regolare di droghe leggere sia dovuto più ad una adesione supina ad una moda, un cedere alla ebbrezza della trasgressione, piuttosto che una vera sensazione di benessere, che suppongo più psicologica (dunque fasulla) che farmacologica. Dunque sposterei il tiro della domanda dal se fa male o meno, al perché delle droghe. Bisogna chiedersi per quale motivo i giovani, soprattutto nell’età dell’adolescenza provano questo bisogno. Anzi, loro stessi dovrebbero chiederselo: perché devo farmi una canna? Ne ho proprio bisogno? A che mi serve? Mi serve davvero?
Non si tratta di concessioni o di proibizioni che debbano venire da noi adulti o dalle Istituzioni, sarebbero del tutto inutili se non controproducenti; sono invece convinto che i giovani stessi dovrebbero rifletterci: è proprio necessario questo rifugiarsi in paradisi artificialirecuperati più o meno a buon mercato (di solito a caro prezzo) per strada o nelle discoteche? Basterebbe che capissero da soli che hanno già, dentro di loro, le risorse e le forze per diventare primi attori della loro vita. Senza artifici, senza illusioni inventate, ma pieni di consapevolezza della loro forza e della loro energia vitale.
Tornando alla tua domanda, sul cosa fare in questo caso, direi, sì di parlare con lui, da giovane a giovane cercando di riflettere insieme sull’argomento; ma direi di non parlarne coi genitori, perché sarebbe tradire una confidenza e questo lo ritengo comunque scorretto.
Per quel velo di rimprovero che percepisco nel rapporto tra genitori e figlio, quando parli di superficialità nel lasciare incustoditi i soldi, devo dire che non mi trovo d’accordo. Anzi mi sembra un atto di fiducia che ammiro e apprezzo tantissimo, anche a rischio di trasgressioni e furtarelli. Il ragazzo crescerà e questo atto di fiducia credo che sia molto educativo: l’amore e la fiducia si possono esercitare solo in un clima di libertà.
Dopotutto anche la Bibbia docet: quando il buon Dio proibì (o meglio sconsigliò) alla prima coppia di mangiare dell’albero al centro dell’Eden, non ci mise nessun carabiniere di guardia, ma li lasciò liberi di scegliere. Come vedi…
Grazie per avere scritto e … fammi sapere come sono andati gli esami.

Saverio

Se ti interessano questi argomenti, seguimi...

242FansLike
212FollowersSegui
gruppo3millennio
Saverio Schirò
Amministratore del Sito. Appassionato di Spiritualità e Teologia

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome

Ti potrebbe interessare anche...