Divorziati e risposati, perché no e quando sì alla Comunione

stefano tourtli
Perche quei p…… di preti che sono pedofili o che s………. le mogli altrui possono continuare a fare i c……. che vogliono e una persona credente e praticante anche se divorziata non puo ricevere il sacramento della comunione? Gradirei una risposta piu che concreta, Grazie!!!!
Saverio Schirò
Caro Stefano, la rabbia che trapela dal tuo commento non si addice ad un autentico cristiano “credente e praticante”. L’amore e la tolleranza sono le doti che ci dovrebbero contraddistinguere. Quelle stesse doti che, ahimé, spesso mancano a coloro che sono chiamati guidare il popolo di Dio. 
Vivere in maniera disordinata è un male per tutti, laici o religiosi, dunque nessuno vuole giustificare i preti, anzi le loro debolezze appaiono più gravi in quanto scandalizzano tantissime persone. Ciò non toglie che il loro comportamento deplorevole non autorizza nessuno a comportarsi in modo scorretto.
Per quanto riguarda quello che tu chiedi, il perché non è concessa la comunione ai divorziati devo chiarire che il fatto di essere separati dal coniuge, anche legalmente, non esclude automaticamente dalla comunione ecclesiale. È la convivenza con un altro partner che viene considerata condizione di peccato, perché viene visto come uno stato di adulterio e trattandosi di convivenza continuata, è come se fosse un adulterio permanente.
Questa è la posizione ufficiale della chiesa che ha la sua validità assoluta come guida generale.
Ciò detto, ogni caso va considerato a parte e personalmente, ed è il punto su cui ogni Pastore dovrebbe riflettere, ed una buona guida spirituale alla quale affidarsi con fiducia, ci indicherà la strada da seguire. Questa strada non è detto a priori che debba condurci alla esclusione dalla comunione, sarà lui, la nostra guida spirituale ad aiutarci ad agire secondo coscienza. Perché è proprio quest’ultima, la coscienza, che se formata e guidata da Gesù Cristo (che seguiamo in quanto cristiani) ci consentirà di accedere comunque al sacramento laddove questo è possibile, oppure ci suggerirà di privarcene (anche con spirito di sacrificio) senza acredine e senza rabbia, e neppure ci escluderà dalla comunione con i fratelli e con Dio.
Arianna
il mio fidanzato è separato.E’ stato costretto a separarsi dopo che aver scoperto che la moglie lo tradiva…(e’ tutto documentato con prove!!!). Mi chiedo come possa la chiesa impedire ad un uomo di 40 anni che si trova in una simile situazione di rifarsi una vita…Non è giusto!
 
Saverio
La tua domanda effettivamente è pertinente. Come si può impedire ad una persona abbandonata ingiustamente di rifarsi una vita? Bisogna valutare attentamente la situazione personale, specie dal punto della fede della coppia che vuole rifarsi una vita amorosa: che esperienza di fede avete? Che rapporto con Gesù e con la chiesa? 
Non sono domande secondarie, ma di capitale importanza.
La legge della chiesa sul divorzio è assolutamente corretta, ma a livello generale. Poi va applicata ad ogni singolo caso. Suggerisco in questi casi di rivolgersi ad una buona guida spirituale che saprà darvi le direttive più corrette. All’interno della chiesa ci sono molte figure (sacerdoti e non) che sapranno ascoltarvi ed indirizzarvi nel modo migliore per vivere la vita di fede all’interno della vostra esperienza amorosa, qualunque essa sia. Gesù non allontana mai nessuno e per tutti ha la parola giusta: basta saperla ascoltare.
Facci sapere di più. E auguri per la vostra vita.
perché invece, un annullamento, pagato profumatamente, permette a coloro che lo hanno ricevuto,di poter fare la comunione? Non parlo per me, ma vorrei una risposta per tante persone che me lo chiedono. Sono una credente e osservante, ma non so dare una risposta. Gradirei saperla. Grazie.
Cara Giulia, il problema che tu evidenzi, cioè la possibilità di potere avere un annullamento attraverso un pagamento profumato, in realtà è solo un mito. Ottenere un annullamento del matrimonio benché costi come pratiche legali, non è possibile se non ci sono gli estremi legali riconosciuti dal diritto canonico. Non è questione di soldi ma di una condizione difettosa, certificata e dimostrabile, che attesti che il matrimonio non si è svolto rispettando tutti i crismi e le condizioni di legalità: altrimenti non c’è niente da fare. Se abusi vengono perpetrati da soggetti (anche clericali) privi di onestà e di scrupoli, con attestazioni false, beh, non ti dico che non sia possibile, ma i responsabili si macchiano di una irregolarità gravissima prima di tutto davanti a Dio. È a lui che in coscienza, alla fin fine bisogna rendere conto. Questo è quello che crediamo.
Per quello che riguarda il problema in generale, cioè la morale familiare, essere d’accordo o meno con i dettami della chiesa è una questione di coscienza prima e di appartenenza alla cattolicità poi: questo, capisci bene è un altro argomento di cui se vuoi possiamo riparlare.
Sempre a disposizione.
Lunedì 30 Aprile 2012, 22:14
Samantha
Salve, vorrei sapere se posso ricevere ancora la comunione nella mia situazione. Sono divorziata da matrimonio solo civile, il mio ex marito mi tradiva, attualmente, da 8 anni convivo con il mio compagno separato anche lui da matrimonio solo civile e abbiamo due figlie.
Cara Samantha, la domanda dovrebbe essere un’altra: perché non mi sposo in chiesa, dal momento che sto percorrendo un cammino di fede? Frequentare la chiesa e i suoi sacramenti presuppone un cammino di fede insieme e dietro a Gesù, o no? E allora? La convivenza tra ex sposati civilmente, o tra liberi, non è una condizione coniugale “regolare” secondo gli insegnamenti della chiesa, questo è chiaro, dunque escluderebbe per principio alla partecipazione ai sacramenti. 
Nel vostro caso, regolarizzare la vostra unione col sacramento è davvero facilissimo, dunque perché non farlo?
Auguri.
Martedì 21 Agosto 2012, 17:29
Samantha
La mia domanda non era a caso. L ex moglie del mio compagno non vuole firmare il divorzio, se non in cambio di denaro, quindi non essendo nella condizione di accontentare la signora non possiamo sposarci. Dipendesse da noi l’ avremmo fatto gia’ da molto tempo. Quindi, posso ricevere ancora la comunione o devo aspettare di risolvere, cosa molto impossibile, il problema? Grazie, Samantha
Cara Samantha, comprendo adesso il problema che state vivendo (il tuo compagno è anche lui credente?) e mi rendo conto come l’ostinazione umana non ha davvero limiti: rifiutare un divorzio legale davanti ad una separazione di fatto (e dopo 8 anni!) è davvero una situazione spiacevole.
Detto questo, credo che comunque possiate sposarvi in chiesa indipendentemente dal matrimonio in municipio: davanti a Dio, secondo la legge ecclesiastica siete entrambi liberi, dunque…
Le consiglio di parlarne col prete della vostra parrocchia che saprà darvi le delucidazioni necessarie.
Infine, ma a livello personale, le ricordo che in definitiva l’ultima a giudicare le nostre scelte e le nostre decisioni è la nostra coscienza (naturalmente quando è ben radicata in Gesù Cristo).
Giovedì 30 Agosto 2012, 17:27
Alberto
Mi spiace contraddirla ma la comunione è negata solo ai risposati. Non c’è nessun documento di altra irregolarità se non la situazione irreversibile del secondo matrimonio.
Caro Alberto, leggo con attenzione ma non capisco di cosa stiamo parlando. 
Indipendentemente dal mio punto di vista, temo che la Comunione sia negata davanti ad ogni tipo di unione considerata irregolare: la convivenza è una di queste (al di là del fatto di essere liberi o già sposati, civilmente o cristianamente).
Se ho capito male, potrebbe chiarire meglio.
Grazie del suo intervento.
La mia domanda è questa: Sono divorziato in quanto la mia ex moglie se ne andata con un’altro e mia ha lasciato con una figlia di 14 anni che ho allevato con mia madre. Adesso mia figlia laureata, con un lavoro fisso, sposata regolarmente in chiesa, ha avuto una figlia.
Io non convivo e non ho dei legami sentimentali, ma dei rapporti sporadici, preciso che sono stato per diversi anni coordinatore dei separati e divorziati con riunioni settimanali in chiesa con la presenza sempre di un sacerdote.
Chiedo perché non posso fare da padrino alla mia nipotina, visto che molti sposati cattolici si cornificano a vicenda e poi vengono in chiesa a leggere il vangelo o ad insegnare catechismo.
Quando frequentavo la chiesa anche da divorziato ho sempre fatto la comunione e la confessione.
Grazie
Caro Silvano, per quanto ne sappia io, la condizione familiare che tu stai vivendo, cioè senza una relazione sentimentale regolare, non dovrebbe essere un impedimento a vivere pienamente nella chiesa a pieno titolo, cioè con la partecipazione a tutti i sacramenti, dunque potresti tranquillamente fare da padrino alla tua nipotina. Certo, saprai benissimo che ogni rapporto anche se sporadico, secondo il dettato morale della chiesa ti inquadrerebbe in una condizione di peccato. Condizione rimediabile attraverso il sacramento della confessione, laddove le condizioni di pentimento e volontà di smettere siano presenti. Capisco che non è la condizione ideale per una persona che voglia vivere a pieno la dimensione cristiana ed ecclesiale ed insieme la dimensione dell’amore coniugale, tuttavia così è secondo la legge morale della chiesa. Alla fin fine ci giudica la nostra coscienza e a quella dobbiamo obbedire.
Se il parroco o chi per lui vuole impedirti di fare da padrino fatti spiegare le ragioni e poi riparliamone. Da parte mia spulcerò le regole morali in merito e cercherò di dartene ragione.
Facci sapere e nel frattempo sarebbe più “cristiano” evitare di giudicare gli altri limitandoci a a guardare solo dentro la nostra coscienza.
Auguri.
Grazie della risposta
Salve, vorrei fare una domanda: io sono separata, da un matrimonio solo civile, non religioso. Il mio marito è musulmano e quindi ci siamo sposati secondo il suo rito. Posso fare la comunione lo stesso?
grazie mille
Il matrimonio musulmano nulla ha a che vedere col nostro Sacramento del matrimonio. Il che significa che per la chiesa la tua condizione è equiparabile a quella di chi non è sposata. 
La nostra religione concede la possibilità di sposarsi in chiesa con una persona di religione diversa a patto che il matrimonio sia celebrato regolarmente e il partner di religione diversa lasci l’altro libero di vivere la propria religione, né si opponga all’educazione cristiana dei figli.
Non è qui il luogo adatto per discutere se questo è giusto o meno, però una considerazione personale la vorrei fare:
per quale ragione ti preoccupi se puoi prendere o meno la Comunione, cioè entrare in Comunione con Gesù Cristo e la sua Chiesa, quando hai vissuto due “convivenze” e nessuna santificata col sacramento del matrimonio?
Se puoi fare a meno di frequentare Gesù e la sua Chiesa, mi chiedo, che senso ha preoccuparsi di “fare” la comunione?
Scusa la franchezza ma addolcire la pillola non serve a niente. Scrivi quando vuoi.
Sto divorziando e mio marito non vuole che i mio figlio passi la comunione a giugno. Può impedirlo?

Martedì 23 Aprile 2013, 17:33

 Saverio Schirò
Onestamente, non lo so. Si tratta di situazioni legali molto delicate. Dal punto di vista morale credo di no. 
Mi chiedo quale sia la ragione di tale rifiuto. Ne parlerei al parroco per avere consigli e chiarimenti. Ti faccio comunque i miei auguri e sarei felice se tu ci tenessi informati sugli sviluppi della faccenda, potrebbe essere d’aiuto ad altre persone nella tua stessa condizione. Per quanto mi riguarda vedrò di informarmi presso qualche legale esperto in materia. Fatti risentire.

53 COMMENTI

  1. Dopo anni di violenze verbali, mortificazioni, insulti davanti ai figli e, ancora, promesse mai mantenute, ho incontrato una donna che ha subito lo stesso trattamento per circa lo stesso periodo.
    Per i rispettivi coniugi contava/conta l’apparire e, al di fuori delle mura domestiche, esigono l’apparire perfetti, da “mulino bianco”… nonostante anche i vicini di quartiere sentano più volte le urla domestiche dei rispettivi.
    Tanto per fare un esempio ogni festa sacramentale dei figli doveva/deve necessariamente essere il podio dell’apparire altrimenti non era da fare.
    Il ricatto, l’offesa, imposizione e, perché no, al bisogno anche l’autocommiserazione o atri strumenti coercitivi; insomma una vita coniugale impostata in questo modo e a nulla sono valsi i principi messi in pratica della pazienza, comprensione, perdono, tolleranza; tutt’altro: utilizzati per prendere sempre più potere.
    Il bisogno d’amore e comprensione…e le confessioni reciproche tra me e l’altra donna ci hanno aperto la possibilità di riprendere a sognare una vita normale; un sogno interrotto perché scoperti da uno dei rispettivi.

    Stiamo cercando di ricomporci, non perché travolti da una stagione di passione, ma semplicemente perché avevamo trovato comprensione, attaccamento e stesso modo di porsi alla vita e la speranza…e soprattutto un sentimento forte.
    Oggi come ieri trovo amore nei figli e nella Comunione; quest’ultima sarebbero venuta meno in caso di divorzio.
    Mi sento in trappola e uno dei deterrenti forti a non separarmi/divorziare da mia moglie e anche essere cosciente di non poter fare la Comunione. Sono in sofferenza.
    I miei sono sentimenti di rassegnazione e vivo alimentando la fede.
    Mia moglie ha solo manifeste rappresentazioni di possesso del partner.
    L’altra donna vive nella mia stessa condizione.

  2. Buongiorno. Dopo una vita di umiliazioni e tradimenti inferti da mio padre, mia mamma ha acconsentito a concedergli il divorzio. Successivamente ha vissuto nella più assoluta castità e non ha mai frequentato alcun uomo. Può accedere all’Eucarestia?

    • Naturalmente, Alessandro, la mamma può accedere all’Eucarestia. Il divorzio civile non è motivo di esclusione dai sacramenti a patto, come sostieni, di rispettare la castità.

  3. Buongiorno, vorrei porre la mia domanda: a quanto pare non posso avere una donna e ricevere la Santa Comunione essendo separato e divorziato? Se convivo non posso ricevere la Comunione , se non convivo ognuno a casa propria (ma cè intimita’ lo stesso) non posso riceverla lo stesso? Scusate la mia domanda diretta è per spiegarmi meglio; forse mi sbaglio io ma non concepisco l astinenza sessuale se cè una coppia. Grazie in anticipo per la risposta.

    • Caro Marco, ci piaccia a no, le cose stanno esattamente come affermi. La fede cristiana non concepisce i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio. I divorziati e conviventi restano legati al vincolo matrimoniale, dunque oltre ad essere considerati in peccato se consumano rapporti sessuali al di fuori del loro matrimonio, commettono anche peccato di adulterio contro il coniuge separato. Che io personalmente sia d’accordo o meno conta ben poco. Conta di più il rapporto con la propria coscienza.

  4. Buonasera
    Con ultimo sinodo si è avuto apertura per le coppie divirziate/risposate, dando loro la possibilità attraverso il discernimento di accedere al sacramento della comunione
    Ma come per le coppie divorziate che convivono? Possibile che non ci sono indicazioni per le tante coppie che vivono in questa dimensione ?
    Ringraziando anticipatamente
    Cordialmente

    • Cara Tiziana, il cammino di revisione e riflessione su questo argomento è ancora lunghissimo e l’apertura di cui si parla è solo teorica.
      In ogni modo, coppie divorziate/risposate e coppie divorziate/conviventi, in coscienza cambia ben poco. Se non vogliamo essere ipocriti la situazione è la stessa.
      Ovviamente qualcuno farà il processo alle intenzioni, ma dentro il cuore chi può entrarci? Parlane col tuo confessore, e poi segui la tua coscienza.

  5. Buongiono

    sono innamorato di una donna divorziata e da lei ricambiato . Lei molto credente non vuole commettere adulterio e nonostante ci sia un sentimento nobile e sani principi che ci legano, temo che questa sua rigidità ci possa allontanare. Ho letto che il prossimo sinodo il Papa darà un apertura alle coppie divorziate/risposate, ma questa donna non vuole affrontare altri tribunali e spese contingenti.
    Esiste nella misericordia di ns. Signore una formula che possa scioglierla da questo vincolo ?
    Premesso che il ex-marito l’ha tradita ed ora convive con altra donna (quindi rientra tra le casistiche contemplate dal Papa per sciogliere rendere nullo i matrimonio)
    Grazie in anticipo per la Vs considerazione

    • Caro Massimo, capisco il disagio e il disappunto che stai vivendo ma a tutt’ora non sembrano esserci spiragli legali per poter avviare una causa di annullamento, che deve prevedere un “vizio di forma” dimostrabile che rendeva invalido il sacramento fin dal principio. Il papa giustamente sta pressando per rivedere tutta la legislazione in merito e penso che dovrebbe orientarsi verso una apertura maggiore alle coppie in queste situazioni con più possibilità di accesso ai sacramenti.
      In ogni modo nelle ultime uscite papa Francesco ha preteso che i processi per le cause di annullamento siano più rapidi e gratuiti. Se così sarà, ognuno potrà verificare più facilmente la propria posizione.
      Auguri e perseverate nell’amore.

  6. Forse non hai interpretato bene quello che ho scritto Non ho mai lasciato la chiesa a messa ci vado quasi tutti i giorni anche quando lavoro all estero la domenica cerco sempre di andare in chiesa e nel confessionale mi caccio sempre anche se non prendo la assoluzione ma le benedizioni fanno sempre bene, io ho detto pentito nel senso di non dover più prendere i sacramenti.

    • Molto bene, Francesco. Continua così, allora. Tornare indietro senza far del male a qualcuno è molto difficile, ma questo lo sai anche tu, suppongo.

  7. Salve sono francesco 56 anni Io invece nonostante ho subito una brutta separazione e perso tutto, passo 3 anni nella solitudine e rimango ancora x un po nel rinnovamento dello spirito, ma poi succede che… insomma oggi convivo con una separata con 2 figli maggiorenni una mia amica di gioventù, non cerco scuse io mi sento come messo alla prova, ci sono cascato come un pollo, conosco bene la sacra scrittura il signore me ne ha fatto un dono, insomma è cosi il vangelo parla chiaro, anche nel antico testamento si viene avvertiti, perché tutto già successo, e io sono un peccatore tra i peggiori, non posso più accostarmi ai sacramenti, ne soffro non sono felice, anche se mi sono rifatto una vita e mia figlia è soddisfatta di veder suo papà che si è tirato su; convivo con una donna splendida e ci vogliamo un sacco di bene. Ma aver perso la comunione mi fa sentir una nullita sono pentito strapentito ci sono cascato ma non si può tornar indietro a rimediare cosa faccio?

    • Ciao Francesco. Ti vedo in gran confusione: sei felice di esserti rifatto una vita, con una donna splendida, dici. Però che sei strapentito e ci sei cascato.
      Ma cascato in cosa? Tornare indietro si può, abbandonando questa relazione, o cambiando la modalità di viverla. Ma davvero lo vuoi? E poi queste scelte si fanno in due, l’altra non è solo un oggetto di desiderio, di piacere o di compagnia. La prima cosa che farei è tornare dentro la chiesa, con o senza sacramenti, e ritornare al gruppo che mi ha aiutato nella fede. Auguri.

  8. Anch’io vorrei dei chiarimenti frequento da quasi un anno oikos e vari cammini sono separata e convivo con un compagno adesso vedovo insieme abbiamo una bambina e siamo innamorati sentiamo la necessità di fare la comunione ma non possiamo è sbagliato ti senti escluso incompleto ci insegnate che nulla è x caso è che i bambini sono grazie di Dio allora chi abbiamo ucciso? l’amore in tutte le sue forme è amore, i matrimoni andati male sono disgrazie perché se già abbiamo patito sofferenza dovete privarci del corpo di cristo che ci fa rinascere? Rispondetemi grazie e provate a mettervi nei nostri panni..

    • Cara Ale, capisco il tuo rammarico. Non c’è niente da chiarire più che quello che è già chiaro per la dottrina ecclesiastica: il sacramento del matrimonio è per sempre, finché morte non vi separi è stato dichiarato nel momento in cui si celebrava e quando ognuno di noi ha detto sì. Una condizione ed una promessa alla quale abbiamo aderito liberamente e, secondo la fede cristiana cattolica, Dio stesso ha suggellato col sacramento. Questa è la nostra fede, senza sconti e scuse e ripieghi del dopo. Questo hai promesso davanti alla comunità, ai testimoni e a Dio. E hai pure firmato. Se poi non c’era piena consapevolezza, se ti eri sbagliata sull’uomo scelto, se questi si è comportato diversamente da come ti aspettavi, se l’amore era falso e adesso è finito, se… In tutto questo la chiesa non può entrarci a livello generale. Dipende solo da te e Dio, personalmente e in coscienza. La chiesa può solo dirti che se la tua situazione familiare è irregolare (e lo è dal momento che convivi con una persona che non hai sposato in chiesa, piaccia o no, questa è la nostra fede) e dunque non sei autorizzata ad accedere ai sacramenti. Posto questa premessa, se poi sia giusto o meno negare questi sacramenti a chi li implora pur essendo in una situazione di peccato (peccato continuato e non rimediabile) è un altro discorso e non riguarda direttamente il sacramento matrimoniale. Mi auguro che Dio illumini tutti quanti e si possa rivedere questa norma che davvero mi sembra ingiusta e ingiustificata.

  9. perché noi poveri divorziati e risposati non abbiamo possibilità di fare comunione mentre i ricchi possono la chiesa è rimasta all’ottocento è sempre capitalista ed in questo caso dittatrice dobbiamo CAMBIARE RELIGIONE X ESSERE IN PACE CON NOI

    • Caro Pietro, è la rabbia che ti fa parlare così: su questo argomento la Chiesa non fa alcuna distinzione fra ricchi e poveri.
      Solo la coscienza personale fa la differenza, per cui la pace che reclami non può venire cambiando qualcosa fuori di noi, ma cambiando il nostro cuore.

      • Non approvo i toni di Pietro, ma forse la sua frustrazione dipende dal sentito comune (non so quanto suffragato dai fatti) che per le persone benestanti sia più facile ottenere la nullità del matrimonio da parte del Tribunale della Rota Romana.

        Mi ricordo anche il polverone (più che altro mediatico) di quando Silvio Berlusconi prese la comunione pur se divorziato e risposato. Molti sentirono che l’ex Presidente del Consiglio, in qualità della sua posizione, avesse avuto quasi una “dispensa” che ad altri divorziati e risposati fosse negata…

  10. Buonasera sono divorziato da 20 giorni mi ero sposato in comune e dopo in chiesa ho 3 figli.ieri la mia ex moglie si è sposata in chiesa cosa mi comporta com’è possibile grazie spero in una risposta buona notte.

  11. io vorrei sapere questo: io sono un uomo single, libero…non mi sono mai sposato; se mi fidanzo con una donna separata o sposata io commetto adulterio?

    • Caro Mario, secondo la Chiesa e secondo il Vangelo, avere rapporti sessuali con una donna sposata significa commettere adulterio con lei. La separazione o il divorzio, secondo la fede cattolica, non sciolgono dal matrimonio contratto, quindi…

      • Ma se due persone si innamorano, come si puo’ andare contro natura? come si puo’ limitare l’amore?si parla sempre di sesso..ma due persone quando si innamorano non possono chiedere il permesso ai precetti…accade e basta….. Io capisco benissimo cosa dice la chiesa e il vangelo, forse sarebbe piu’ logico sposarsi solo in comune cosi da non risultare in un eventuale peccato…; E’ chiaro che un Matrimonio e’ per sempre…..infatti il problema e’ di chi sceglie di sposarsi in chiesa…; Quindi una persona adultera non puo’ accostarsi ai sacramenti? e quindi anche la persona che non e’ sposata e decide di fidanzarsi con una persona sposata…giusto?..Nel buddismo ad esempio non esiste questo precetto, poiche’ il peccato coincide solo con il procurare sofferenza a qualcuno…ma se due persone si amano e si vogliono fidanzare non sono in peccato…..la cosa che non capisco e’ che gesu’ stesso ha detto di non giudicare nessuno….e lui stesso che si e’ immolato sulla croce per l’umanita’, come puo’ Lui stesso che e’ il Dio della Misericordia e amore, NEGARSI nell’ostia a un proprio figlio solo perche’ ha trasgredito un precetto ed e’ quindi secondo la “legge” peccatore?

        • Caro Mario, capisco perfettamente il tuo disagio e condivido alcune delle tue perplessità a riguardo della nostra dottrina però alcune puntualizzazioni vanno fatte.
          Intanto la nostra Fede in Dio e in Gesù Cristo nostro Signore nulla ha a che vedere con la filosofia buddista, che è una filosofia non avendo nel proprio credo l’esistenza di un Dio creatore. Noi abbiamo questa Fede e questa dottrina della Chiesa, sicuramente imperfetta, ma che decisamente ci orienta verso la salvezza in una vita futura alla quale crediamo ciecamente. Gli altri la pensino come vogliono.
          Per quello che riguarda l’amore ho un punto di vista un po’ diverso. Il fatto che accade è vero, ed una cosa meravigliosa; ciò non toglie che esso vada orientato. Significa indirizzato e mantenuto dentro i paramentri di correttezza e giustizia. Potrei farti mille esempi di amore che tu conoscerai bene, materno, filiale, fra amici, fra coniugi e fidanzati, e tutte le sfumature che possono starci dentro. Sono tutte manifestazioni dell’amore e tutte diverse, e tutte sane, se orientate correttamente. Se mi innamoro di una donna sposata non per questo cerco di sedurla a tutti i costi perché “è accaduto e basta”. E neppure se questo amore viene condiviso. Te lo immagini che cosa succederebbe se ognuno si lasciasse guidare da questa semplice convinzione? Anzi, il guaio è che troppo spesso si fa così.
          L’innamoramento è diverso dall’amore, è una attrazione fortissima verso un altra persona. Ora mentre l’amore ha come principio primo fare il bene dell’amato, l’innamoramento è incentrato più su se stessi. C’è differenza, no?
          Poi, solo per le bestie si può parlare di natura e contronatura, noi fortunatamente abbiamo una ragione che deve guidare le passioni verso i giusti lidi.
          Detto questo, chiariamo l’ultimo punto: Gesù non si nega a nessuno. La chiesa ha ritenuto che ci si possa accostare alla Santa Comunione se in coscienza ci si ritiene degni. In coscienza, ma una coscienza formata in Gesù Cristo. Per questo chi si trova in una situazione di palese trasgressione non potrebbe accostarsi ai Sacramenti.

  12. Buonasera, volevo esporre il mio caso. Frequento da 3 anni una donna separata con due figli, di cui uno disabile, l’ex marito della mia compagna faceva uso di droghe e all’insaputa della moglie portava pure donne in casa. Insieme ci siamo informati per l’annullamento alla Sacra Rota, ma l’ex marito si rifiuta di affrontare la cosa e non è disposto a rilasciare uno scritto delle sue colpe. Il mio desiderio è quello di potermi sposare in chiesa e creare una famiglia serena,ma alla fine risulto un peccatore e per colpa di una persona codarda non potro confessarmi è non potro’ essere padrino del figlio della mia compagna per la Cresima, desiderio del bambino. C’e un rimedio per far si che almeno uno dei miei due desideri si realizzi?

    • Ho letto con senso di via partecipazione il tuo grido di sofferenza, che parte da un animo sensibile e nello stesso tempo doppiamente ferito. Mi ha toccato soprattutto il tono delle tue più che legittime domande, ed è questo il motivo che mi ha invogliato a scriverti queste righe con senso di sincera amicizia e vicinanza. Per quel che riguarda la domanda presso il tribunale ecclesiastico per un eventuale annullamento, mi pare che sia esposta in maniera molto vaga, perchè ritengo che è solo relativamente importante, e non ha alcuna rilevanza, una eventuale confessione di colpe da parte del marito, in quanto quel che conta sono le ragioni motivate da prove e testimonianze convincenti che fanno pensare che questo matrimonio ha avuto alla base una mancanza di forma che lo rende di per sè nullo. Quindi la cosa è da esaminare con accuratezza tutta la questione tramite una persona competente in materia. Per la seconda questione, da tutto l’insieme capisco che per il momento non si tratta di una convivenza ma di una frequentazione, anche se molto intima, e che da un punto di vista formale (visto che in questi casi si tratta di formalità, perchè il giudizio spetta solo a Dio) non può essere invocata una inabilità a fungere da padrino, anzi lasci trasparire un sincero e profondo sentimento religioso e di fede vissuta che in fondo è la condizione base per fare da padrino. Per il resto l’appello alla misericordia di Dio, che si esprime anche tramite il sacramento della Penitenza, può accompagnare il cammino per assumersi questa sentita responsabilità di ordine spirituale, che viene desiderata anche dal ragazzo interessato. Si percepisce dall’insieme che in questo caso non è solo una pura formalità di “avere o essere un padrino”, ma pa percezione di una fiducia da parte di chi chiede e di senso di responsabilità educativa da parte di chi è richiesto di assumersi un impegno del genere. Che il Signore ti accompagni e guidi nella pace e nella verità il tuo cammino.

      • Padre, la ringrazio di cuore per le bella parole che mi detto e per la speranza che mi ha dato. Un abbraccio affettuoso. Grazie ancora

  13. salve sono marcello,. e vorrei esporre un mio quesito.
    sono divorziato da 7 anni ho due figli michele 27 e fabiana 22 che sono andati a vivere con la mamma , uno ha sposato
    il 31 settembre , ma sono nel mio cuore come sempre !! io non convivo con nessuno ma sento il desiderio di
    fare la comunione e quando vado in chiesa , mi scendono le lacrime perché mi sento in colpa ,vorrei sapere cosa posso fare per essere in pace con me stesso e col signore nostro Dio.. sento che mi succede di tutto mi va tutto storto, vorrei ssapere come fare per essere felice ancora con una donna , e soprattutto se la parola (Amore) vale anche per noi che abbiamo sbagliato forse più deglia altri… grazie

    • Caro Marcello, comincio col dirti con le parole del Vangelo che davanti a Dio siamo tutti peccatori, ma non per questo il Signore ci ha voltato le spalle; anzi proprio per rimediare a questa nostra debolezza “costituzionale” ha pagato con la sua vita. Siamo dunque peccatori sì, ma perdonati in forza del suo amore. Per questo la pace che il Signore ci ha donato è già a portata di mano basta accoglierla nel proprio cuore.
      Detto questo, dimentica il senso di colpa che non serve a niente e rientra in te vivendo pienamente la dimensione spirituale che solo il Signore Gesù può donarti.
      Da parte tua accostati con cuore umile alla santa Eucarestia e ricevine tutto il frutto che Egli può donarti.
      Potrai ricevere un ulteriore conforto se ti accosti al sacramento della Riconciliazione. dove potrai sentire con le tue orecchie il perdono accogliente del Signore.
      Auguri.

  14. Salve, il mio compagno si è sposato con la prima moglie in chiesa, il matrimonio è durato poco perchè non sarebbe nemmeno dovuto cominciare, poi ha conosciuto un’altra con la quale ha avuto 2 figli dopodichè si è sposato con questa per i figli in comune. Dopo 15 anni si è separato anche dalla seconda moglie per altri problemi e tradimenti da parte di lei e stà aspettando di avere i soldi per avviare il divorzio, ovviamente continuando a mantenere i figli. Nel frattempo la prima moglie è venuta a mancare due anni fà. Lui voleva sapere se mai si potesse sposare con me in chiesa e se sì, quanto tempo dovrebbe aspettare. Attendo una sua risposta. Grazie

    • Cara Evelyn, devo confessarti che non saprei cosa risponderti perché non sono un canonista. Però mi chiedo e ti chiedo: perché non chiedere informazioni al parroco della chiesa che frequenti tutte le domeniche?
      Il matrimonio cristiano prima di essere un atto giuridico è regolato da precise predisposizioni morali. Appunto l’essere cristiani che include la frequenza assidua e costante dei sacramenti (primo fra tutti la santa Eucarestia della celebrazione domenicale) e l’adesione piena e consapevole al concetto sacramentale del matrimonio. Con queste premesse da parte di entrambi, se ne può discutere, ma senza, si rischia di volere celebrare solo un Rito esteriore quanto inutile. Riflettici bene alla luce dei trascorsi del tuo compagno.

  15. Carissimo Saverio, grazie ancora per la sua risposta. Vorrei, in coscienza, dirle solamente questo: é vero che quando ho sposato mia moglie pensavo di amarla, ma é vero anche che una persona che nasconde al proprio marito delle cose molto importanti, e non sono da poco, significa mentire sopratutto davanti a Dio oltre che a me stesso. Se lei, nella sua coscienza, ammettesse tutte le menzogne che mi ha nascosto da quando ci siamo conosciuti, allora potrebbe lasciarmi libero… libero, se Dio vorrà, di rifarmi una mia vita, di avere accanto una persona che non ti nasconde niente e che sopratutto ha dei valori e crede veramente nel matrimonio, quello vero, perché ho il dubbio che lei mi abbia sposato solo per rimediare al fatto che aspettavamo nostro figlio. Credo di avere il sacrosanto diritto di rifarmi una vita e pensare sopratutto al bene di mio figlio, perché cresca con i giusti valori e i princìpi che mi sono stati insegnati dai miei genitori. Sono un peccatore come tanti, questo é vero, ma in tutta onestà e considerata anche la mia età, non mi sembra “giusto” che io, e sopratutto mio figlio, paghiamo le conseguenze di una persona che conduce una vita deviata. Non lo trovo giusto! In ogni caso sto procedendo per la richiesta di nullità, e in tutta onestà spero e mi auguro che ci siano i presupposti perché il matrimonio sia reso nullo. Grazie ancora. Giovanni

  16. Salve. Io vivo in una situazione assurda. Sono ancora legalmente sposato in chiesa, e quindi civilmente perchè avevamo scelto il matrimonio concordatario, e ho un figlio ancora minorenne. Ho appena scoperto che mia moglie mi tradisce da tempo con una persona e con questa hanno deviazioni sessuali (fanno sesso con altre persone e porcherie varie che non oso commentare). Ho delle persone che possono testimoniare ed ora io mi sto attivando per chiedere non solo la nullità del matrimonio, ma anche la separazione con addebito. Io non conosco il passato di mia moglie, ma lei mi ha mentito moltissime volte sul suo passato e ha distrutto la nostra famiglia. Lei vive in un altra regione e si è portato via, con l’inganno mio figlio. Io credo in Dio, e ho fatto nella mia vita dei percorsi di fede, e ora mi sto ponendo il dubbio se posso fare la comunione o no, dal momento che se anche ancora le procedure per la separazione e l’annullamento non sono iniziate, viviamo separati. Io non ho nessuna relazione e non convivo con altre persone, e in questo momento sto pensando solo al bene di mio figlio e richiederne l’affidamento, per crescerlo ed educarlo nei valori in cui io stesso credo, ma mi sento male al pensiero che, anche se ogni domenica vado a messa, non sto facendo la comunione. Mi può aiutare? Grazie. Giovanni

    • Carissimo Giovanni, partecipo del tuo dolore e della tua delusione: non c’è nulla da aggiungere tranne che, per quanto triste, questa tua esperienza la fanno moltissime altre persone.
      Allo stato attuale, a prescindere dalle separazioni o annullamenti del vincolo matrimoniale, posso dirti in tutta tranquillità che dal momento che non vivi altre relazioni, non c’è alcun ostacolo che ti possa impedire di accedere alla santa Comunione. Non si è obbligati, neppure dal diritto canonico, a convivere con una persona che ci rende la vita impossibile per svariate ragioni e men che meno se siamo stati di fatto abbandonati.
      Dunque accostati in piena serenità al sacramento dell’Eucarestia e ti auguro di riceverne la forza necessaria per vivere la tua vita di fede senza essere schiacciato dai sentimenti negativi che giustamente provi ancora nei riguardi di tua moglie. Tanti auguri e coraggio di cuore.

      • gentilissimo,
        la ringrazio per la sua risposta e per avere capito la mia situazione. Vorrei sottoporle alcune questioni perché mi sto attivando per la richiesta di nullità del matrimonio.
        1) – Ho sposato mia moglie perché é rimasta in cinta e i suoi familiari la volevano fare abortire. Esiste in questo caso una costrizione?
        2) – Mia moglie non ha mai voluto figli, ed il fatto che è rimasta incinta è stata una cosa inaspettata per lei. Durante il matrimonio abbiamo parlato moltissime volte di avere altri figli ma lei non ne voleva sapere;
        3) – Mi ha nascosto di avere l’epatite C, anche se negativizzata, prima di ogni nostro rapporto sessuale, che sono avvenuti prima di sposarci. Sono venuto a conoscenza che lei aveva l’epatice C solo dopo il matrimonio, in alcuni esami che lei aveva effettuato e che io ovviamente ho visto.
        4) – Mia moglie ha un passato di tossico dipendente, ma non mi ha mai raccontato della vita che faceva, che poi ho saputo che frequentava e aveva rapporti con “personaggi della malavita”, ed ha continuato ad averli dopo il matrimonio, nonostante io lo persuasa più volte a stare lontana da questi personaggi;
        5) – mia moglie, prima che io la conoscessi, soffre di grave sindrome depressiva (ho i certificati medici), e più volte ha tentato il suicidio prima che io la conoscessi.
        Ci sarebbero altri punti, ma vorrei avere un suo parere se esiste la possibilità, con documenti e testimonianze, per rendere nullo il matrimonio in chiesa. Sono consapevole del fatto che ho cercato di dare alla mia famiglia tutto l’apporto necessario per andare avanti, ma i fatti, purtroppo, dimostrano il contrario. Grazie ancora per la sua comprensione.
        Giovanni

        • Carissimo Giovanni, sciogliere un matrimonio con tutte le clausole ed i cavilli legali pone il problema solo su di un piano giuridico di cui non sono francamente esperto. Ma mi chiedo e ti invito a riflettere: che senso ha procedere legalmente su di una questione che ha toccato e ferito il cuore? Sei stato deluso, ferito, umiliato da questa donna, è vero; ti sei separato perché non trova più spazio dentro la tua vita, d’accordo. Ma non puoi ingannare te stesso e tanto meno il Signore: quando l’hai sposata lo hai fatto consapevolmente e con amore e dunque davanti a Dio questo matrimonio è valido a tutti gli effetti e dunque in coscienza secondo la nostra religione non può essere sciolto. Ciò non toglie che tu possa far valere i tuoi diritti civili ma tentando di recuperare i buoni sentimenti che sicuramente albergano dentro di te. Dopotutto, da quello che testimoni, la vita di questa donna deve essere stata tutt’altro che facile perché talvolta le vicende della vita ci travolgono e ci conducono là dove nessuno di noi vorrebbe.

          • Mi meraviglio della risposta che ha dato al sig Giovanni se, come mi sembra, vuol essere questo un posto di chiarimento circa le situazioni regolari o irregolari all’interno della Chiesa. E’ vero che ammette di non essere esperto…ma se vuole semplicemente dire la sua, che almeno sia fedele alle regole della Chiesa.
            Il vissuto di Giovanni sembra essere un elenco quasi completo di possibilità di nullità di matrimonio. Manca l’uxoricidio poi c’è tutto. Al di là dell’aspetto giuridico, la Chiesa mette al primo posto la coscienza dell’Uomo. Se il Sig Giovanni avesse saputo prima di sposarsi le cose che ha saputo dopo, si sarebbe sposato lo stesso? Se la risposta è sì, il matrimonio non può essere considerato Nullo; se la risposta è no, allora è già Nullo, poiché non celebrato nella verità. Che poi riesca o meno a dimostrarlo con prove e controprove, quello è altro. Ma nullo lo è. Gianni

  17. Salve,io avrei una domanda piu particolare.
    Se uno è separato consensuale,ognuno per conto suo. Nessuna intenzione di divorziare per non regalare soldi agli avvocati.
    Però uno si trova nella decisione ,o di annullamento canonico,perché potrebbero starci i requisiti,oppure scegliere l articolo 1469 del catechismo della chiesa cattolica per non distruggere la cellula del sacramento. Ovviamente senza fare adulterio seguendo sempre le regole di Dio ecc. In questa situazione si può prendere l’Eucaristia della comunione?

    • Caro Graziano, francamente non saprei cosa dirti. Non so nulla del tuo matrimonio, dei motivi della separazione, del tuo cammino di fede, del tuo sentimento sulla Eucarestia….
      Non possiamo ridurre un meraviglioso beneficio che il Signore ci ha lasciato donando se stesso come nutrimento spirituale ad una semplice questione legalistica: posso…non posso fare la Comunione.
      La fede in Gesù Cristo, unico e personale salvatore è molto di più: è una scelta di vita. Spesso totalmente difforme dal costume e dal sentimento di questo nostro mondo.
      Come dirigere le nostre scelte? Impregniamoci di Cristo e seguiamo la nostra coscienza. Di più non saprei dirti.

  18. salve magari nn mi sono spigata bene nn ho ancora i sacramenti ne battessimo e neanche la cresima ,.. e il matrimonio e stato fatto in albania solo civilmente , e poi divorziata … e mi hanno detto che serve un foglio da roma ,,, solo che mancano poce settimane alle nozze abbiamo preparato tutto anche xke il nostro parroco mi aveva detto che nn cera nussun problema xke il matrimonio essendo fatto in albania e civilmente nn in chiesa ,, nnsapiamo cosa fare mancano 5 settimane al matrimonio ….grazie dela sua risposta

    • Gentile Bruna,
      per sposarsi in chiesa, col matrimonio cristiano, occorre essere battezzati e cresimati, sacramenti che ci “iniziano” al cristianesimo. Di questo devi parlarne col parroco, naturalmente. Devi comunque potere dimostrare che sei libera e dunque esibire i documenti dell’avvenuto divorzio dal precedente matrimonio civile contratto in Albania.
      Parlane col parroco che deve celebrare le nozze, recupera i documenti necessari e vedrai che tutto si aggiusta.
      Eventualmente puoi rivolgerti anche alla Curia della tua città e sicuramente potranno aiutarti.

  19. Buonasera. Vorrei esporre il mio caso.
    Io sono vedovo dal 1999 (ho 60 anni) e la mia compagna era divorziata (abbandonata dal marito, che abbandonò anche i figli). Da un paio di anni l’ex marito della mia compagna è deceduto, quindi ora siamo ambedue vedovi. Dopo un “fidanzamento” durato circa 9 anni, ora da circa 2 anni conviviamo. Abbiamo infatti atteso che i figli si sistemassero. Due sono sposati (uno mio e uno suo) e uno vive solo essendo ancora scapolo.
    Noi vorremmo sposarci, ma mio figlio mi ha fatto capire che non accetterebbe mai da me un secondo matrimonio. Preciso che siamo credenti e abbastanza osservanti, inoltre siamo iscritto all’UNITALSI, con relativa frequentazione, io come aggregato e la mia compagna come effettiva, essendo stata anche diverse volte a Lourdes con il treno bianco per assistere i malati.
    Il fatto che io e la mia compagna conviviamo da 2 anni ci impedisce di ricevere i sacramenti e quindi la comunione. Sembra però che non ci sia univocità di giudizio da parte dei sacerdoti, infatti uno si è detto possibilista verso la possibilità di ricevere la comunione e ha chiesto di incontrarci.
    Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo andarci, confessarci e ricevere eventualmente il sacramento della comunione o questo prete sbaglia? Ci è stato anche riferito di “matrimonio senza effetti civili”, che forse potrebbe indurre mio figlio ad accettarlo, anche se le sue ragioni non sono di interesse economico, ma di attaccamento a sua mamma, mia prima e finora unica moglie. Grazie anticipatamente per l’eventuale risposta.

    • Caro Manlio, credenti e “abbastanza”osservanti affermi, allora non cercate scorciatoie o cavilli legali: sposatevi in chiesa e tutto torna in ordine.
      Capisco l’atteggiamento del figliolo che rimane attaccato all’amore materno, ma convivere con un’altra donna o sposare un’altra donna mi sembra la stessa cosa. Anzi sposarla mi sembra più serio e più responsabile. Con i sentimenti degli altri nessuno ha diritto di “giocare”. Se vi amate tanto da volere vivere insieme, allora sposatevi e presentate questo amore al Signore perché lo benedica. Un amore nuovo non cancella di certo quello che hai provato per tua moglie: l’amore non si impoverisce se lo diamo a molti, anzi si moltiplica. Se poi tuo figlio non capisce, pazienza. Ma io credo che capirà.
      Auguri e fate diventare quell'”abbastanza osservanti” in costantemente osservanti.

  20. Buon giorno ,sono una ragazza albanese sono stata sposata solo civilmente in Albania ,adesso convivo con un ragazzo italiano e abbiamo un bimbo di 2 anni volevamo sposarci in chiesa abbiamo preparato tutto ma il nostro sacerdote ci ha chiamato dicendo che nn posso sposarmi in chiesa xke sono divorziata e che serve annullamento dal vaticano … e manca 5 sett dal matrimonio ,,, nn ce l’ha detto prima … Aiutoooooooo nn so piu cosa fare

    • Cara Bruna, da quello che mi dici, cioè che sei stata sposata solo civilmente, non ci sarebbe alcun ostacolo a sposarti regolarmente in chiesa con tutti i sacramenti necessari già ricevuti (battesimo e confermazione). Nessuno potrebbe annullare un sacramento mai celebrato. O non ho capito io qualcosa o non ha capito il parroco.
      Mi sembra il caso di chiarire.

  21. Cara Barbara, intravedo tanta rabbia e tanto dolore dietro a questa domande. Sentimenti che offuscano una chiara visione della realtà. Possiamo giustamente reclamare una revisione del diritto matrimoniale che sia applicata caso a caso e conceda, ove possibile, l’accesso ai sacramenti ai divorziati, ma come possiamo entrare nella coscienza delle persone e giudicare che sia “un colpo di fortuna” la morte del coniuge che ci concede di risposarci in chiesa? Io credo che nessuno lo possa pensare. Il matrimonio come ogni azione umana, dovrebbe essere mossa dall’amore: questo è il cristianesimo e questa è la nostra fede. Al di là di questo punto fermo possiamo solo parlare di leggi, diritto canonico, ingiustizia, matrimoni “aberranti”, ipocrisie e quant’altro. Però con la fede in Gesù Cristo non c’entrano proprio niente.
    Ti inviterei a metabolizzare la rabbia ed il dolore e ripristinare una visione più serena della realtà.

  22. Buongiorno,
    avrei una domanda importante da fare.
    Un uomo lascia la moglie per un’altra donna. La moglie si consuma lentamente nel dolore di questa separazione fino a morire.
    A questo punto l’uomo non è più visto dalla chiesa cattolica come colui che non poteva neanche accedere ai sacramenti, bensì all’improvviso ottiene addirittura il placet della chiesa cattolica per risposarsi in chiesa. So che per la dottrina della Chiesa, un matrimonio è indissolubile “finché morte non li separi”. Dunque se l’ex moglie viene a mancare l’altro è libero di risposarsi. Mi chiedo se dietro a questa situazione non ci sia un’enorme ipocrisia!!! Possibile che addirittura la morte del coniuge tradito ed abbandonato si trasformi in un colpo di fortuna per il traditore che può addirittura risposarsi in chiesa!!! Credo che la chiesa dovrebbe permettere ad un vedovo/a inconsolabile di rifarsi una vita; non a chi ha distrutto la vita dell’ex-moglie!!! Un figlio che ha assistito al lungo dolore della madre fino alla fine, cosa deve pensare di questo nuovo, aberrante matrimonio religioso?

  23. Buongiorno vorrei sapere se essendo io una divorziata da rito solo civile posso risposarmi in chiesa con il mio attuale fidanzato celibe e quali documenti occorrono.grazie

    • Cara Laura, naturalmente puoi sposarti in chiesa, visto che non l’avevi fatto prima. Per i documenti necessari è opportuno parlarne col parroco della chiesa che celebrerà le nozze.
      Auguri

  24. Buongiorno Simona, come postato nel commento precedente, alla morte di uno dei coniugi, l’altro è libero, dunque può tranquillamente risposarsi in chiesa.
    Auguri

  25. buongiorno, vorrei chiarimenti, se una persona è divorziata e il suo ex marito viene a mancare, questa persona puo’ risposarsi in chiesa?

  26. Cara Adriana, secondo la dottrina della Chiesa, un matrimonio è indissolubile “finché morte non li separi”. Dunque alla morte di un coniuge, l’altro è libero. Se una persona divorziata cessa la nuova relazione irregolare (per scelta o per morte del coniuge) può accedere legittimamente ai sacramenti. Lo stesso varrebbe se le persone conviventi si astenessero volontariamente dai rapporti sessuali.

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome