Vergognarsi di essere cristiani

Mi sono sempre chiesto perché i cattolici si vergognino di essere tali; perché quando qualcuno ci chiede «Cosa fai domani?», noi ci vergogniamo di dire «Vado a Messa» oppure «Vado in parrocchia»? Eppure accendendo la radio o la televisione mi capita spesso di sentire persone che dichiarano tranquillamente di essere buddiste, islamiche, ebree, oppure di essere atee o agnostiche; loro non si vergognano, anzi lo dicono come se fosse la cosa giusta da fare.
Ma come… loro parlano liberamente delle loro religioni e noi invece ci vergogniamo di Gesù? Temiamo che la gente ci derida se diciamo «Io prego il rosario» o se ci vede fare il segno della Croce prima di iniziare a mangiare ad un ristorante. Questo mi ha ferito molto, mi ha ferito molto sentire delle persone che bestemmiano di proposito davanti a te per cercare di provocarti e semmai trovare un punto debole dove attaccarti, mi ha ferito molto sentirmi deriso.
Una medicina io l’ho trovata: si tratta di essere te stesso, di essere di Gesù anche a scuola, a lavoro o a casa e non solo nel gruppo parrocchiale e la domenica a Messa. Questo sì che ti rende sereno, ti rende «diverso» dagli altri, e gli altri sul tuo atteggiamento si interrogano e forse un po’ alla volta cominceranno a rispettarti. Così è accaduto anche a me; piano piano capisci che magari dietro ad un tuo collega che pensavi il boss del gruppo, c’è una persona sola, che ha perso gli affetti della famiglia e che sta prendendo delle strade molto pericolose; e lui ti parla, si confida, e così riesci ad avere un amico sincero con cui scambiare cinque minuti parlando di cose che non siano solo calcio e motori.
Questo è l’augurio che vi faccio, che riusciate a lasciare alle spalle la vergogna e la paura di essere presi in giro e così facendo riusciate a trovare nuove e profonde amicizie. Questa è la magia vera e propria, questa è la magia che ci ha lasciato Gesù.

Daniele Levis – Scandicci

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