Il valore del tempo

bambino-soloUn bimbo giocava sul tappeto mentre il papà guardava la televisione.
«Papà, ma tu quanto guadagni in un ora di lavoro?» chiese il piccolo alzando la testa.
Il padre rimase sorpreso. «Perché me lo chiedi?»
«Così, lo voglio sapere»
«Lascia stare, non sono argomenti da bambini» e tornò a concentrarsi sul programma.
Il piccolo riprese a giocare e dopo un po’ riprese
«Avanti, dimmelo. Per favore…»
«Ma perché ti interessa tanto?» rispose spazientito.
«Ti prego…»
«Uffa! E va be’. Vediamo un po’… 40 euro all’ora. Contento?»
Il bimbo riprese a giocare, poi timidamente:
«Papi, non è che mi presteresti 20 euro?»
Il padre stavolta andò su tutte le furie:
«Ah, ecco perché me lo chiedevi. Volevi soldi per comprare giocattoli.
Sei incontentabile… hai la tua camera piena di giocattoli e ancora non ti accontenti…»
«Ma papi, io…»
«Tu che cosa!?» si mise a gridare «Non ti meriti niente e, sai che ti dico? Adesso te ne vai in punizione.
Subito a letto e senza cena!»
Il bambino si alzò e con i lucciconi si diresse nella sua camera.
Passò qualche minuto e il padre si penti per essere stato così severo. Si alzò e andò nella camera del ragazzino.
«Dormi?»
«No» balbettò il bambino tirando su col naso.
L’uomo si sedette sul bordo del letto e chiese con dolcezza.
«Mi vuoi dire a cosa ti servono 20 euro?»
«Mi mancano per arrivare alla cifra…» e così dicendo uscì da sotto il cuscino un sacchetto di stoffa.
Il padre lo prese e vide che conteneva dei soldi: qualche banconota stropicciata e monetine di diverso taglio.
Le fece cadere sul palmo della mano e rapidamente contò: 20 euro.
«Hai già 20 euro. Perché ne vuoi altri 20?»
«Per arrivare a quello che guadagni in un’ora. Così te li do e tu puoi giocare un’ora con me.»
Il padre lo guardò un attimo e poi girò il viso per nascondere le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi.

 

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