Un Ticket per la messa

Per entrare in chiesa occorre pagare un biglietto di ingresso. Una tristissima realtà che sta coinvolgendo tutte le città e non solo in Italia! E quasi sempre all’interno dei nostri santuari troviamo bancarelle autorizzate, se non interne alla chiesa stessa, dove vengono venduti a cifre sproporzionate gadget religiosi. Una vergogna infinita di memorabile ricordo evangelico: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!”. Tuonava Gesù contro i mercanti del tempio di Gerusalemme.
Adesso è ancora così. 
Ecco un ricordo indignato di un nostro amico collaboratore.

Quando il nostro santo padre Benedetto XVI, dal 16 al 19 settembre del 2010 ha fatto un viaggio pastorale in Inghilterra, per assistere alla celebrazione della santa messa, bisognava munirsi di un biglietto il cui costo ammontava a ben 25 sterline (30 euro circa), inoltre per la beatificazione di John Henry Newman che è avvenuto il 19 settembre a Birmingham il biglietto da pagare è stato “solo” di 10 sterline, e non finisce mica qui! anche i preti che hanno concelebrato il rito di beatificazione hanno dovuto pagare il bigliettobiglietto di 5 sterline (sconto ottenuto dopo le vibranti proteste dei prelati, almeno così asserisce il Catholic Herald online), esclusi dal pagamento soltanto i vip muniti di invito. Facendo dei conti grossolani gli introiti saranno stati di circa 5 milioni di euro, escludendo i proventi dei numerosissimi gadget creati per l’evento.

Mi chiedo quale sia la direzione intrapresa dalla chiesa. Mi chiedo se non sia quantomeno fuori luogo una vicenda del genere, nel momento storico negativo che sta attraversando il mondo cattolico (non faccio un elenco delle tragedie per non annoiare chi legge). Mi chiedo, tutti quei fedeli dubbiosi che lottano ogni giorno coi loro dubbi, cosa penseranno di tutto questo che accade, cosa penseranno di questa chiesa che a partire da chi la guida scende o si trova invischiata in questa situazioni; cosa penserà il cristiano quando gli si chiederà di pagare la partecipazione alla santa messa.
Mi chiedo quale possa essere il pensiero di tutti quei Santi preti, che svolgono il loro ministero nelle parrocchie di frontiera, dove l’illegalità la fa da padrona, dove le malattie, la miseria, la fame, uccidono, dove spesso pagano con la vita il loro essere cristiani, beh, sicuramente loro non sapranno neanche che bastano 25 sterline per partecipare a una messa col papa.

Vito Schirò

2 COMMENTI

  1. Leggendo questo articolo mi viene in mente solo una parola: che schifo! e a chi ha avuto questa idea un altra sola parola : vergogna!!!
    non si stupisca poi la chiesa se le parrocchie sono sempre più vuote……ci stanno cacciando via proprio loro.

  2. Ma che dire. Caro Vito, c’è un proverbio siciliano che dice più o meno: “U parrinu u ni canta missa senza picciuli”
    Ebbene in un periodo storico in cui tutto viene mercificato la notizia non mi scandalizza più di tanto. Del resto è difficile trovare una larvata presenza di coerenza nei messaggi inneggianti alla sobrietà (e relativi stili di vita alla francescana) lanciati a chiosa dai papi e dalla maggior parte dei vescovi.

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