Riflessioni su Medjugorje

Medjugorje fra conversioni e pretese di “Cesare”

Le tante esperienze di conversioni che avvengono quasi ogni giorno dopo i pellegrinaggi a Medjugorje, hanno suscitato in me alcune riflessioni. Intanto mi sono chiesto come mai i sacerdoti non danno spazio alle persone che vivono queste esperienze? Mettendo da parte il sole che ruota o visioni di immagini della Madonna che appaiono in cielo, sarebbe interessate e proficuo per i fedeli che non hanno fatto questa esperienza ascoltare le loro testimonianze. Capisco i tentennamenti della Chiesa come capisco le perplessità teologiche di certi avvenimenti.  San’Agostino affermava che “Santa è Maria, beata è Maria, ma più importante è la Chiesa che non la vergine Maria. Perché? Perché Maria è una parte della Chiesa, un membro santo, eccellente, superiore a tutti gli altri, ma tuttavia un membro di tutto il corpo. Se è un membro di tutto il corpo, senza dubbio più importante d’un membro è il corpo”. (Serm. 72/A, 7). Addirittura i protestanti ritengono che nessuno dovrebbe pregare Maria perché “C’è un solo Mediatore rispetto al Padre.”

Molti detrattori di Maria ritengono che bisogna tenere fede solo a quello che c’è scritto nella Bibbia, infatti nelle parte finale del libro sacro si legge:  “Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro..” (Apocalisse 22:18-19 – L) Insomma se la carità e la misericordia di Dio si dovessero misurare in base a quest’ultimo pensiero potremmo senz’altro affermare che lo Stesso sia sadico e tiranno.
Sono stato sempre convinto che se realmente aleggia lo Spirito Santo può succedere di tutto a prescindere dal contenuto della Bibbia.
Ritornando a Maria conosciamo bene le dispute che ci sono state all’interno del cristianesimo sulla sua figura e di come la stessa abbia assunto fondamentale importanza a partire dal dogma dell’ “Immacolata concezione” proclamato nel 1854. Se consideriamo le parole di San’Agostino e che la chiesa cattolica è cristocentrica, cioè fondata su Cristo, dobbiamo giungere alla conclusione che la Madonna viene dopo Cristo e la Chiesa. Allora mi chiedo: se l’epicentro della fede cattolica è l’eucarestia e se la chiesa è depositaria della fede, perché le maggiori conversioni avvengono tramite la Madonna? Ma ripeto, perché la chiesa e i suoi pastori reclamizzano poco il fervore e la devozione dei fedeli che si recano in pellegrinaggio verso i luoghi delle apparizioni? Una religione fondata su Maria rischierebbe di mettere in crisi il potere (tutto al maschile e per lo più misogino) e l’autorità della chiesa?
Il secondo quesito riguarda la conversione e lo status di cittadino.
Mi chiedo: la conversione di un singolo credente ha ripercussioni positive nell’ambito sociale? O rimane un fatto intimistico e  personale da condividere con una cerchia ristretta di devoti? La fede favorisce l’azione della società civile o l’aspetto religioso e quello sociale camminano parallelamente senza mai incontrarsi?  Mi spiego meglio.
Un credente praticante, abituato ad evadere le tassa, o che magari tarocca un contatore e non paga il biglietto dell’autobus, dopo questa esperienza cambia? Diventa un cittadino esemplare o in maniera schizofrenica e dualistica si affida ciecamente a Dio fregandosene di Cesare? Credo che una vera conversione religiosa debba mettere nel conto anche la conversione “civile” del cittadino. Ricordiamoci che aiutiamo i meno abbienti non con l’elemosina ma pagando (se il reddito ce lo permette) le giuste tasse. Mi stupirei  molto se un  devoto folgorato dall’impatto con Medjugorje non decidesse, sceso dal monte,  allo stesso tempo di contribuire economicamente affinché si dia la possibilità a tutti i cittadini di usufruire  della sanità, della scuola e dei servizi sociali. Se poi a Dio, come in molti pensano, interessi stigmatizzare e punire solo i peccati di natura sessuale, questo non mi è dato di sapere.
Il terzo quesito che  mi ossessiona è il seguente: per quale motivo si deve andare a Medjugorje alla ricerca di un miracolo o di una conversione? Mi chiedo per quale misterioso  motivo la Vergine Maria, soprannominata con una miriade di aggettivi qualificativi, debba costringere centinaia di migliaia di fedeli a fare viaggi estenuanti per chiedere la grazia della conversione o un miracolo di guarigione. Perché questo non può avvenire all’interno di una chiesa o addirittura a casa propria? Mi pare che il luogo di per sé non sia fondamentale per entrare nelle grazie di Dio, se è vero che Giovanni scrive:  “Viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre ma in spirito e verità“. Se realmente questi luoghi cambiano radicalmente in positivo la vita di tanti credenti perché non organizzare pellegrinaggi che attraverso fondi o aiuti economici diano la possibilità a quanti non se lo possono permettere, di fare questa esperienza? Che senso ha negare il diritto ad una persona povera di recarsi a Medjugorje, a Lourdes o a Fatima? Ci sono dei predestinati, degli eletti o dei prescelti? Credete che non ce ne sono persone indigenti che sognano di fare un viaggio del genere? Per quale motivo la Madonna si nega a questa gente? E’ come se dicesse, in maniera schizzinosa: se volete dovete presentarvi qui, a questo indirizzo, non si effettuano domicili.  Ci vuole anche la raccomandazione per ricevere una grazia? Gli africani o gli americani o i cinesi o i giapponesi hanno dei siti dove appare la Madonna o quasi 3 miliardi di persone (o quanto meno quelli che lo desiderano) devono prendere l’aereo per esaudire questo desiderio? Ma il dubbio più atroce mi travolge tutte le volte in cui durante il rosario o una preghiera ci si rivolge per raccomandare i propri figli affinché superino un esame, o far sì che un parente o un amico trovi un posto di lavoro (pur sapendo che per questo occorre soprattutto un’onorevole) o affinché protegga con il suo manto i propri cari. E i bambini emarginati o le donne stuprate e gli uomini torturati in maniera orribile durante faide etniche o guerre civili? A loro chi ci pensa? Non  hanno anch’essi diritto di essere protetti dal mantello di Maria? Qual’é il metro con il quale il divino irrompe sulla materia per dare la vista ad una donna di ottant’anni per poi  permettere  che una bomba uccida trenta bambini? Qual’é il merito acquisito? Ci sono credenti di seria A e di serie B? Con queste richieste non rischiamo di mettere in difficoltà se non in ridicolo Dio stesso?
So che sono domande che l’uomo sin dai suoi albori  si tramanda di secoli e secoli e che non avranno mai una risposta. Personalmente non cerco ne pretendo una risposta esaustiva ma non voglio nemmeno ascoltare la voce arrogante  di coloro che credono di conoscere la volontà di Dio o di essere depositari della verità assoluta.

Giuseppe Compagno 

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