Porte chiuse in chiesa

Amo la Chiesa ma… non vorrei vedere allontanati i fedeli che pregano, perché “sono le undici e la chiesa deve chiudere… però riaprirà alle quattro di pomeriggio”.

“Chiuse come le chiese quando ti vuoi confessare” recita una famosa canzone di Venditti. 
Una chiesa non è un negozio, dovrebbe rimanere sempre aperta. Un ufficio ha un orario di apertura, la segreteria per i certificati può chiudere, ma una chiesa, un luogo di preghiera, non dovrebbe rimanere mai chiusa.
Cosa ci fa quel Pane-Cristo prigioniero dentro un tabernacolo in una chiesa dalle porte sbarrate?
Lo so, non ci sono preti a sufficienza, i custodi costano ed hanno anche loro, tutti quanti, il diritto di riposare. Sono d’accordo, ma così non va bene. Le braccia aperte di Gesù sono troppo in contrasto con quelle porte chiuse.
Porte chiuse e preti spesso irreperibili. Ne conosco che aprono e stanno in chiesa, o in canonica, solo qualche ora al giorno. Celebrano la messa con quegli sporadici fedeli, si occupano di faccenducole ordinarie e come gestori di un negozio, chiudono e vanno a casa. Esatto a casa, fuori da lì, lontano dalla chiesa e dalla canonica, tanto eventualmente lo cercano al cellulare: ah, che bella la tecnologia!

Amo la Chiesa ma vorrei vederla più aperta, più accogliente, più disponibile ai bisogni dei fedeli.
Sono pochi? D’accordo, ma quando mai Gesù ha parlato di grandi numeri?

1 COMMENTO

  1. Giustissimo! A volte le porte chiuse delle chiese scoraggiano davvero tanto, ma ciò che più ancora dal mio punto di vista a volte mi delude un po è l’atteggiamento di alcuni sacerdoti quando si manifesta l’intenzione di confessarsi…personalmente molto spesso mi sono sentita a disagio in seguito ad una mia richiesta di confessione che almeno nella chiesa che frequento è concessa solo a degli orari ben precisi e anche in quegli stessi mi sono sorpresa a volte nel trovare un atteggiamento come dire…infastidito.

    Non è mia abitudine dare dei giudizi ma personalmente questo è il motivo per cui è diminuita sia la mia frequenza che la voglia di confessarmi; lo so che è sbagliato anche se per adesso è così che la penso…sono uomini come noi e hanno bisogno delle noatre preghiere piuttosto che dei nostri giudizi ma forse in un momento come questo di particolare paura e smarrimento un po da parte di tutti di fronte alla triste realtà che ci si presenta davanti, di fronte ai fatti di cronaca che si trovano così vicini ai nostri cuori e che tentano di “disarmare” qualunque pensiero di tolleranza e di buono proposito, forse è proprio da chi è chiamato a guidare i nostri passi in questo difficile percorso che dovrebbe venire lo sforzo più grande.

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