Maria Maddalena

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Chi era veramente Maria Maddalena? Iniziamo col dire che l’unica fonte attendibile per tracciare il suo ritratto sono i quattro vangeli canonici. Primo perché sono la fonte più antica (quasi contemporanea della donna); secondo perché sono sobri e concisi, privi di fantasie e leggende peregrine tipiche dei racconti popolari, molto affascinanti per le assurdità che spesso raccontano; e infine per i credenti, perché i vangeli canonici vengono giustamente ritenuti ispirati da Dio e dunque non ingannevoli.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Su questa donna sono state inventate le ipotesi più assurde e inimmaginabili: è stato fantasticato che venisse dall’Egitto, che fosse nera (per affermare le leggende che la identificano con le varie madonne nere venerate in più parti d’Europa); che fosse sposa o amante di Gesù, addirittura che fosse sposata con San Paolo; qualcuno ha supposto che sia l’autrice del vangelo di Giovanni e che fosse lei in realtà “Il discepolo che Gesù amava”; che fosse emigrata in Europa, dove avrebbe fondato la dinastia francese dei Merovingi;  qualcuno l’ha fusa identificandola con la stessa Maria, madre di Gesù; ed infine gli stessi cristiani cattolici l’hanno bollata come la prostituta pentita assimilandola a Maria di Betania, sorella di Lazzaro.
Ovviamente nulla di tutto ciò risponde a verità.
Di lei sappiamo per certo che era di Magdala (da cui il nome Maddalena), un piccolo paese sulle rive del lago di Tiberiade: paese davvero esistente perché citato anche nel Talmud che è uno dei testi sacri dell’Ebraismo (dunque un testo non cristiano!).
Sappiamo che non era una prostituta. Semplicemente perché non è scritto da nessuna parte. L’equivoco è sorto per una cattiva interpretazione di S. Gregorio Magno che erroneamente la identificò con la peccatrice che S. Luca al capitolo settimo del suo vangelo, descrive come colei che unge i piedi di Gesù con unguenti profumati e poi asciuga coi propri capelli. Errore evidente dal proseguimento dello stesso vangelo che subito dopo prosegue così il suo racconto: “In seguito Gesù passava di città in città, di villaggio in villaggio… e con lui andavano i dodici, ed anche alcune donne, le quali erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, da cui erano stati cacciati sette demoni, Giovanna… e molte altre donne, le quali somministravano ad essi i loro averi”.
Si capisce perfettamente che l’ignota peccatrice, che per la contrizione perfetta ha meritato il perdono dei peccati, è distinta dalla Maddalena, qualificata come una donna liberata dalla possessione demoniaca e per questo ben conosciuta.
La sua importanza nel vangelo è dettata dalla grande fedeltà che ella dimostra seguendo costantemente il Maestro dalla Galilea alla Giudea, fino ai piedi della croce e il cui ardente amore verso il maestro viene premiato nel giorno della Risurrezione. Infatti, il giorno di Pasqua, Gesù apparve proprio a lei e la mandò ad annunciare la sua risurrezione ai discepoli.  Maria “riconosce” Gesù quando la chiama per nome e gli occhi della sua anima si aprono ed esclamain ebraico: «Rabbuni, che significa: Maestro!» (Gv 20,16) e, così, riceve la missione di essere testimone della risurrezione: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Maria di Magdala, allora, andò subito ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Signore!, e anche ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18).
È un grande privilegio questo dato alla Maddalena, perché a quei tempi la testimonianza di una donna aveva pochissimo credito: Invece Gesù risorto, sovvertendo l’ordine sociale, affida proprio a lei questo compito così importante, denotando un rispetto davvero notevole per il mondo femminile. Ma è un rispetto in qualche modo guadagnato da questa donna, di cui non sappiamo l’età, se fosse nubile o vedova ma che comunque doveva possedere dei beni che metteva a disposizione della comitiva che seguiva Gesù.
Risanata e liberata da sette demoni, come ci ricorda Luca, per debito di riconoscenza, diviene una discepola della prima ora rimanendo umilmente in disparte a servire silenziosamente il Maestro ed i suoi compagni di viaggio. È curioso notare come questo miracolo non venga riferito da nessun evangelista. D’altronde (e questa osservazione meriterebbe ulteriori approfondimenti) quasi nessun miracolo avvenuto nei confronti di donne viene ricordato nei vangeli, ad eccezione della suocera di Pietro, della emorroissa, della donna curva e della piccola figlia di Giario; ben poca cosa nel panorama così ricco dell’attività miracolistica di Gesù.
Vivendo alla sua sequela, la Maddalena si innamora di Gesù. E’ naturale. Non sappiamo se anche come donna di un uomo e possiamo pure immaginarlo ed accettarlo senza scandalo, perché conosciamo tutti quanto è grande e passionale l’amore che le donne sanno donare. Tuttavia qui si tratta di un amore che rimane tutto all’interno e non concede alcuna confidenzialità che travalichi minimamente i confini della decenza e del pudore. La prova è il grandissimo segno di rispetto che ella dimostra tutte le volte che si riferisce al Cristo, che mai chiama col nome proprio Gesù, ma solo e sempre il Maestro e il Signore. Quanto sarebbe stato facile e spontaneo rispondere a quell’affettuoso “Maria” di Gesù al sepolcro con una risposta confidenziale!  invece la Maddalena si prostra e lo invoca con l’altrettanto dolce ma rispettoso “Rabbunì, maestro mio”.
E questo credo che dica tutto sul rapporto che intercorreva tra i due.
I pensieri e le illazioni maliziose sono estranee al vangelo ma molto comuni a noi, così poco puri di cuore, che non riusciamo neppure ad immaginare un amore pieno ed intenso che non sfoci in una qualche manifestazione dell’eros, in una sorta di degradazione dall’intimo desiderio del donarsi, all’egoistica necessità del prendere ed usare.
Secondo un’antica tradizione greca, la Maddalena sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l’apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù.

Al di fuori di queste notizie attendibili tutto il resto è pura immaginazione.
Ma si sa, la fantasia per le persone ingenue è molto più credibile della semplice verità. Così, invece di porsi domande e cercare le risposte nelle fonti e nelle testimonianze accertate, è più facile e affascinante accogliere acriticamente le invenzioni lette nei romanzi e nei libri che mirano a suscitare scandali e insinuare dubbi solo per aumentare le vendite.
Il guaio è che ci riescono.

Saverio Schirò

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Saverio Schirò
Amministratore del Sito. Appassionato di Spiritualità e Teologia

2 COMMENTI

  1. Buongiorno a voi e pace nel nome di Maria Maddalena, l’Apostola delle Apostole, la portatrice di Luce, sempre vi illumina la sua luce su tutti voi, mi presento mi chiamo Vincenzo Vavalà, vivo in Calabria in provincia di Vibo Valentia a Serra San Bruno, sono molto interessato e appassionato studioso di Maria Maddalena, e se fosse possibile avere altre notizie inedite o anche fotografie della vera Maria Maddalena e di tutta la sua vita

    • Caro Vincenzo, così come ho scritto nell’articolo, fonti certe e certficate su Maria Maddalena non ce ne sono, tranne che nei Vangeli e questo ci basta. Cercare altro a che serve? Trovare poi foto di una persona vissuta 2000 anni fa mi sembra improbabile, così come leggermente eccessivo, mi sembra augurare la pace “in nome di Maria Maddalena”. Pace sì, ma quella che proviene da Dio e da Gesù Cristo.
      Pace a te.

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