La vera umiltà

Spesso diciamo che non siamo nulla, anzi che siamo la miseria in persona,  la spazzatura del mondo; ma resteremmo molto male se ci prendessero alla lettera e se ci considerassero in pubblico secondo quanto diciamo.
E’ proprio il contrario: fingiamo di fuggire e di nasconderci solo perché ci inseguano e ci cerchino; dimostriamo di voler essere gli ultimi, seduti proprio all’ultimo angolino della tavola, ma soltanto per passare con grande onore a capotavola.
L’umiltà vera non finge di essere umile, a fatica dice parole di umiltà; perché è suo intendimento non solo nascondere le altre virtù, ma soprattutto vorrebbe nascondere se stessa; se le fosse lecito mentire, o addirittura scandalizzare il prossimo, prenderebbe atteggiamenti arroganti e superbi per potercisi nascondere e vivere completamente ignorata e nascosta…
O evitiamo di dire parole di umiltà, oppure diciamole con profonda convinzione,
profondamente rispondente alle parole.
Non abbassiamo gli occhi senza umiliare il cuore.
Non giochiamo a fare gli ultimi se non intendiamo esserlo per davvero…
L’uomo sinceramente umile sarebbe contento se fosse un altro, anziché lui stesso, a dire di lui che è un miserabile, un nulla, un buono a nulla; o, per lo meno se sa che si dice, non si oppone, ma approva di cuore.
Perché se è vero che ne è convinto, è naturale che sia contento di vedere condivisa la propria opinione.

S. Francesco di Sales, Filotea

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