L’indemoniato: un insolito evangelizzatore

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(dal dominio di satana alla gioia del Vangelo) 

            Il vangelo non ci dice il suo nome, ma visto che abitava in territori pagano, e visto soprattutto l’esito della storia, lo potremo chiamare “Macario”, l’equivalente greco di Baruch, che significa “Benedetto”. E davvero benedetto da Dio ci appare quest’uomo, che all’inizio della storia ci appare colpito da una maledizione e segregato dagli uomini. Ma procediamo con ordine. Ogni tanto nel Vangelo leggiamo che Gesù preferisce andare all’altra parte della riva del lago (chiamato popolarmente mare) di Galilea, abitato in maggioranza da gente non ebrea e di lingua greca, per riposarsi un po’ e starsene in disparte. Così quel mattino Gesù e i suoi discepoli si misero sulla barca e attraversarono il lago per giungere all’altra riva, nel territorio dei Geraseni. Ma qui si trovano di fronte ad uno scenario non proprio di distensione, perchè, non appena scendono giù dalla barca viene incontro a loro, uscendo dai sepolcri un uomo dai capelli incolti, con le vesti strappate e con un atteggiamento da esaltato, come se fosse fuori di senno. I discepoli sono presi da timore, perchè sospettano che si tratti di un uomo posseduto dfallo spirito del male. Ed il Vangelo conferma questa impressione, dicendoci apertamente che era “un uomo posseduto da uno spirito impuro“.

            Non sappiamo qual’era stata la sua storia, ma abitualmente satana cerca sempre un possibile varco per entrare nella vita di una persona e portarvi scompiglio. Probabilmente Macario doveva essere un giovane prestante e nerboruto, consapevole della sua forza che spesso si manifestava come prepotenza, orgoglio e violenza nei confronti degli altri. Un tipo da prendere con le pinze e magari tenuto a distanza dagli altri per questo suo caratteraccio. A questo punto della storia noi lo troviamo come uno che non solo non ama la vita, ma non ama nemmeno stare in compagnia degli altri uomini. Da tempo aveva scelto di stabilire la sua dimora tra le tombe, quindi uno che si trova a proprio agio con i morti. Era sempre agitato e mostrava un atteggiamento violento, tanto che più di una volta i suoi compaesani, per timore, avevano provato a legarlo con dei ceppi e catene, ma egli, con una forza sovrumana, aveva divelto i ceppi e spezzato le catene. Inoltre andava continuamente girando tra le tombe e per i monti gridando come un forsennato, e seminando paura tra gli abitanti. Per di più prendendo delle pietre si percuoteva facendosi del male. L’azione nefasta di satana lo aveva reso del tutto disumano: privo di senno, desideroso di morire e tagliato dal consorzio umano.

            Alla vista di Gesù, gli corre incontro tutto agitato, ma giuntoi davanti a lui gli si getta ai piedi e comincia ad urlare, come in atteggiamento di difesa. Infatti, mostra di aver paura e ad alta voce gli grida: “Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!“. Gesù è del tutto tranquillo, consapevole del suo potere, ma con voce ferma comanda: “Esci, spirito impuro, da quest’uomo!” . L’atteggiamento dell’uomo soggiogato dallo spirito impuro adesso è cambiato, perchè il demonio sa che non può nulla nei confronti di Gesù e mostra di essere molto servile, chiedendo e supplicando di non essere tormentato, lui che pure tormenta quell’infelice. Gesù lo costringe a venire allo scoperto chiedendogli di mostrare la sua identità: “Qual’è il tuo nome?“. Rivelare il proprio nome significa scoprirsi e mostrarsi inferiore di fronte a chi lo chiede. Così è costretto a rivelarsi: “Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti“. Una legione romana infatti, era abitualmente composta da quattromila a seimila uomini. Il singolare indica che questi molti non hanno quasi una loro personalità, ma sono comandati da qualcuno, che fa da portavoce. E ancora una volta di fronte a Gesù si mostra come uno che va mendicando un favore.

            Il demonio sa bene che non può muoversi a suo capriccio, perciò chiede con insistenza di non essere allontanato da quel posto. Anzi, sapendo di dover lasciare la sua preda umana, supplica Gesù di potersi rifugiare in una numerosa mandria di porci che stavano a pascolare proprio dinanzi a loro. Gesù glielo permette. Ed all’improvviso avviene come un cataclisma. La mandria dei porci sembra impazzita e comincia a correre precipitandosi dalla rupe nel mare. Lo sgomento invade i mandriani di fronte a questo incredibile evento. Sono presi dal panico e fuggono verso il paese, raccontando a tutti l’accaduto. La gente impressionata dalla notizia accorre sul posto dalla città e dalle campagne vicine per rendersi conto dell’accaduto. Non appena arrivano da Gesù, vedono accanto a lui l’indemoniato, che fin’ora aveva suscitato in loro tanta paura. Ora invece lo trovano “seduto, vestito e sano di mente “. Quest’uomo ha ritrovato il suo pieno equilibrio e la sua umanità, lui che era stato soggiogato dalla Legione. Finalmente torna ad essere un uomo, capace e desideroso di stare in mezzo ad altri uomini, senza sentire l’impulso di dominarli o spaventarli, e soprattutto che comincia ad avere cura della sua persona ed a trattarla con rispetto.

            I testimoni degli eventi raccontano il fatto di colui che prima era indemoniato e dei duemila porci andati a finire in mare. La gente, piena di paura, comincia a chiedere a Gesù di allontanarsi dal loro territorio. La sua presenza non solo incute soggezione, ma ha procurato danni alla comunità. Gesù non fa storie. Capisce il loro stato d’animo ed è pronto a ritirarsi verso l’altra riva. Ma colui che era stato indemoniato gli chiede di poter andare con lui. Con molta gentilezza Gesù gli fa capire, che non lo può prendere con sé, perchè è molto più importante che rimanga nel suo territorio. “Ho una missione particolare da affidarti, che solo tu puoi compiere in questo luogo, e nessun altro”. L’uomo capisce che Gesù dice sul serio e si sente caricato di una speciale responsabilità. Lui è destinato a diventare la punta avanzata dei discepoli di Gesù in territorio pagano. Così accoglie volentieri quello che Gesù gli chiede come sua personale missione: “Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te“. Macario si mette subito in cammino e la sua missione è benedetta da Dio, come leggiamo nel vangelo. Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. 

            Giuseppe Licciardi (Padre Pino)

 

 

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Padre Pino
Padre Pino
Don Giuseppe Licciardi, sacerdote della diocesi di Monreale innamorato di Cristo e della sua Parola.

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