L’educazione al pudore

In un’epoca di grande confusione culturale e di incertezza morale sembra veramente fuori moda parlare di pudore. Anzi sembrerebbe che il comportamento dell’uomo occidentale sia divenuto quasi una sfida contro questo senso e la corsa verso la trasgressione a tutti i livelli sia un valore da apprezzare e perpetrare con ogni eccesso.

Leggete questo stralcio tratto dalla rete.

Come nasce il pudore?
Certamente, nessuno di noi nasce con un senso del pudore.

Se nascessimo e crescessimo in condizioni di assenza di condizionamenti (niente tv, niente famiglia, niente educazione, niente scuola…), sicuramente non svilupperemo il pudore. Vale a dire, per esempio, che non avremmo vergogna di andare in giro nudi o di usare gesti e parole altrimenti ritenuti “sconvenienti”. Mi sorprende alquanto che nessuno si chieda come sarebbe il mondo senza pudore. A mio parere, perfino migliore, ma sicuramente non peggiore giacché quel che lo peggiora è l’ipocrisia e sono i formalismi.
Del resto, la verifica di un pudore non naturale ma culturale la possiamo avere facilmente osservando i bambini. Anche a sei o sette anni i bambini non mostrano alcun problema a esibire nudità o comportamenti che gli adulti in genere classificano come “sconvenienti”. Cosa succede dopo?

Succede che nella vita irrompe la censura, il “non si fa”. […]

Come inizia, e perché, la  pesante condizione di essere umano pudico?

Possiamo immaginare come mille libertà naturali vengano sbriciolate precedute da un tremendo “da oggi in poi”… devi nasconderti quando fai pipì, devi tenere le gambe chiuse sempre, non devi fare la civetta, ecc. ecc. Noi tutti subiamo la trasformazione da “puri” a “potenzialmente impuri”, da spudorati a pudichi, perché ci accorgiamo che alla fin fine tutti chiudono la porta del bagno per fare pipì, tutte le donne evitano di spalancare le gambe in  pubblico, e quasi nessuna fa la civetta. Ecco la condivisione: il pudore è giusto perché tutti hanno pudore.

Nessuno si chiede se piuttosto il pudore non sia come un’infezione molto contagiosa che fa “ammalare” molta gente? Un’epidemia non è certo giusta! Andrebbe curata, non elevata a esempio per gli altri.
Mascherate da affermazioni piuttosto verosimili, si induce a giustificare ogni eccesso in nome di una presunta libertà. Libertà anzitutto dalle indicazioni morali che, ahimè, solo i credenti tentano ancora di portare avanti tra mille difficoltà.

Il senso del pudore è sicuramente influenzato dall’evolversi delle culture, per cui gli atteggiamenti esteriori cambiano continuamente, ma è altrettanto vero che il valore che ne sta alla base quello non cambia mai ed è proprio quello che oggi e maggiormente messo a rischio: la purezza!
La purezza esige il pudore.
Ecco perché è più che mai importante l’educazione al pudore.

Il pudore preserva l’intimità della persona e si esercita nel rifiuto di svelare gratuitamente ciò che per ovvie ragioni deve rimanere nascosto. D’altronde il pudore è ordinato alla castità, di cui esprime la delicatezza. Chi esercita questa virtù, regola gli sguardi e i gesti in conformità alla dignità delle persone e della loro unione.
Il pudore custodisce il mistero delle persone e del loro amore . Suggerisce la pazienza e la moderazione nella relazione amorosa; richiede che siano rispettate le condizioni del dono e dell’impegno definitivo dell’uomo e della donna tra loro, ha il duplice scopo di preservarci dal rischio di essere considerati o considerare gli altri come oggetti. Per fare dono totale di noi stessi alla persona amata.
Il pudore è modestia . Ispira la scelta dell’ abbigliamento. Conserva il silenzio o il riserbo là dove traspare il rischio di una curiosità morbosa e diventa discrezione.
Esiste non soltanto un pudore dei sentimenti, ma anche del corpo. Insorge, per esempio, contro l’esposizione del corpo umano in funzione di una curiosità morbosa in certe pubblicità, o contro la sollecitazione di certi mass media a spingersi troppo in là nella rivelazione di confidenze intime. Il pudore detta un modo di vivere che consente di resistere alle suggestioni della moda e alle pressioni delle ideologie dominanti.
Le forme che il pudore assume variano da una cultura all’altra. Dovunque, tuttavia, esso appare come il presentimento di una dignità spirituale propria dell’uomo. Nasce con il risveglio della coscienza del soggetto.

Insegnare il pudore ai fanciulli e agli adolescenti significa risvegliare in essi il rispetto della persona umana.
Il pudore comporta il rispetto dell’intimità: se un bambino o un giovane vede che si rispetta la sua giusta intimità, allora saprà che ci si aspetta che anch’ egli dimostri lo stesso atteggiamento nei confronti degli altri. In questo modo, egli impara a coltivare il proprio senso di responsabilità di fronte a Dio, sviluppando la sua vita interiore e il gusto della libertà personale che lo rendono capace di amare meglio Dio e gli altri.

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