L’anima

anima nascostaMolto spesso succede che, malgrado tutto sembra andare per il meglio, ci sentiamo insoddisfatti, rimane un vuoto interiore che non riusciamo a colmare, ma presi dai tanti impegni e dai tanti affanni della vita, ci convinciamo di averlo riempito, mentre in realtà abbiamo fatto di tutto per dimenticarlo. Abbiamo fatto un’opera di rimozione che ci ha permesso di sfuggire a questo vuoto che ci angoscia. Sfuggiamo a questo vuoto ed evitiamo di esplorarlo ed entrarci dentro. Abbiamo paura di questo buco nero che èin noi perché ci manca il coraggio di scoprire ciò che esso contiene. In definitiva abbiamo paura di incontrare noi stessi.
Reticenze, dubbi e paura dell’incognito ci fanno desistere dall’impresa al tal punto da convincerci che è meglio non superare i confini, non toccare i fondali e rimanerne ai margini.
Cos’è l’anima se non il luogo delle nostre più nobili potenzialità, dei nostri desideri inappagati, dei nostri bisogni frustrati, dei nostri progetti non realizzati? L’anima conosce tutto di noi e sa che non siamo né bestie né angeli e che anche se siamo nati dalla luce brancoliamo nel buio, cercando all’esterno quello che in realtà abbiamo dentro. Conosce la nostra vita passata, il nostro presente e sa che siamo degli esseri in divenire ricchi di grandi promesse e tante aspettative.
Anche se la nostra anima è quella parte di noi che desidera armonia, cooperazione, condivisione e rispetto per la vita, ci riesce difficile pensare che alcune nostre inclinazioni facciano parte della nostra stessa natura. Ma chi può essere più magnanima della nostra anima? Chi può in maniera incondizionata accettarci per quello che siamo? Essa ci rivela che non siamo il frutto del caso ma esseri creati, amati e destinati a diffondere luce: ma purtroppo il più delle volte questa realtà ci sfugge, ed è attraverso l’ombra che riusciamo a percepire la sua presenza.
L’anima è sempre lì ad attenderci come uno specchio. Ma molto spesso facciamo di tutto per evitarla e ci buttiamo in mille faccende, ci inventiamo mille preoccupazioni o vaghiamo con la mente senza cogliere e apprezzare l’attimo presente, perché abbiamo paura che essa ci riveli per quello che siamo.
Credo che in tutti noi ci sia il desiderio recondito di svelare almeno a qualcuno la nostra anima. Ma come si può svelare qualcosa di cui tu stesso non hai coscienza? Eppure, anche se raramente, può succedere. Questo può avvenire solamente nell’amicizia, doveconfidarsi l’intimità e il contemporaneo distacco non possono trovare terreno fertile per il giudizio e la condanna. Sperimentare questa esperienza è difficile e nello stesso tempo gratificante.
Svelare la propria anima significa spogliarsi del proprio io, denudarsi e svelarsi per quello che si è. Svelarsi significa cancellare qualsiasi pudore e mettere la cassetta del film della tua vita nelle mani di un altro. Continuare ad aggiornare questo film con altri piccoli fotogrammi composti da altri piccoli frammenti. Significa indebolirsi e di conseguenza mostrare tutte le tue fragilità. Per l’altro non sei più un mistero inaccessibile, ma sei come un libro aperto le cui pagine possono essere sfogliate e lette in qualsiasi momento.
Di solito, questo può avvenire con una sola persona, una persona speciale di cui ti fidi veramente. Questa persona non la scegli, essa si farà presente in un determinato momento della tua storia personale, busserà alla porta del tuo cuore e ti chiederà dolcemente di accedere alla tua anima. E tu, con pudore e timidamente accoglierai questa opportunità, splendida e paurosa insieme.
Forse, in un rapporto fra persone di sesso diverso quello che traspare all’esterno sembra del tutto assomigliare all’innamoramento. In effetti in tutte due i casi c’è una forma di abbandono totale, un bisogno di fusione e la speranza che sia una esperienza unica e irripetibile. Quindi cautela, aperture e chiusure, lunghi silenzi seguiti da un desiderio irrefrenabile di dirti quanto ti pensa e ti vuole bene.
Le anime sono in contatto ma non è detto che l’una sia disposta ad aprirsi totalmente all’altra. D’altra parte due anime possono svelarsi l’una all’altra ma mai possedersi. L’anima si dona e non pretende niente in contraccambio, non fa della propria dimora una prigione, ma tiene sempre un posto caldo per il suo ospite. Non è invidiosa ed è felice della felicità dell’altra. Non è gelosa perché sa (o quanto meno è convinta) che nessun altra potrà prendere il posto della sua compagna.
Se anche la sua compagna dovesse perdere di vista la sua dimora non cesserà mai di aspettarla perché quel posto sarà sempre disponibile per lei.
Il potere dell’anima consiste nella piena coscienza di sé e nella certezza che essa è l’unica essenza che può fare a meno degli altri. L’amore ha bisogno dello scambio e si alimenta nel rapporto con gli altri, si dona nella convinzione di non chiedere nulla in contraccambio, mentre in realtà ha bisogno di un ritorno e di una gratificazione. Non è un pozzo senza fine. L’anima, invece, basta a se stessa.
Ma l’anima può inaridirsi? Certamente, nel momento in cui l’unità inscindibile con l’individuo che la possiede verrà infranta del tutto. Infranta l’unità perderà il contatto. Non rimarrà altro che una dimora fredda e priva luce, una casa priva di ospiti che sfuggirà alla vista degli stessi passanti. La solitudine sarà la sua eterna compagna e sarà testimone della sua stessa fine. Ma la luce della grazia avrà pietà della sua creatura, mentre una voce, accarezzata e trasportata dalla dolce brezza di un vento amico e benevolo intona: “Non una, non una sola creatura verrà persa. L’universo nel suo dilatarsi ha prodotto la mia creatura più cara. Cosa sarebbe stato l’universo senza il suo parto? Sarebbe una massa di piccole particelle inesplorate. Il sole non avrebbe chi riscaldare, la luna nessuno a cui porgere la coperta del sonno e le stelle nessuno da guidare nell’incedere dei suoi passi.”

Giuseppe Compagno

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome