La gentilezza

Se riflettiamo un attimo sui comportamenti della gente, è bellissimo potere dire di qualcuno: Quell’uomo è davvero gentile!”, oppure: “La gentilezza di quella donna è meravigliosa!”.
Una parola gentile, può scaldare un cuore ferito, dice un proverbio ed è proprio vero.
Essere gentili è certamente un atto positivo, un gesto d’amore, un bene grande che ogni uomo può offrire ad un altro uomo senza dispendio di danaro, anzi credo addirittura che sia un guadagno, perché alla gentilezza viene facile rispondere con gentilezza e cortesia, ad uno sgarbo o ad una mancata disponibilità con disappunto.
Caratteristica di un vero cristiano è “l’essere gentile”, sorridere e rispondere con garbo a qualsiasi interlocutore, anche se agitato o alterato. Spesso un gesto gentile ed un sorriso sincero disarmano anche i peggio disposti.
Quante volte ci capita di fare la coda in uno sportello d’ufficio ed essere stanchi ed avviliti per l’attesa! Bene pensiamo che così come ci farebbe piacere trovare negli altri garbo, cortesia e disponibilità, anche noi proviamo a fare lo stesso.
Se siamo capaci di cedere il posto quando ci rechiamo all’altare per ricevere la santa Comunione, allora perché non usiamo la stessa disponibilità in ogni altra occasione?
Difficile? È vero, lo è, però la caratteristica dell’essere cristiano consiste nel fare agli altri ciò che ci piacerebbe fosse fatto a noi: non è così che recita Gesù nel Vangelo?
Allora, coraggio cerchiamo di distinguerci perché la gentilezza è un grande valore e come ogni altro valore è prezioso e rende preziosi chi lo possiede.

Serafina Stanzione

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