Il Segno della Croce

segno di croceÈ il segno di riconoscimento del nostro essere cristiani, della nostra appartenenza a Cristo. Esso rivela in qualche modo “chi siamo” e “in che modo lo siamo”, nel senso che, se è vero che nella parte è contenuto il tutto, così nel segno della Croce c’è la sintesi completa della nostra fede, e, dal modo con cui facciamo il segno della Croce, trapela la qualità della nostra fede: se è viva, se è gioiosa, se è superficiale, indifferente, generica, insignificante.

Osserviamo come viene fatto il segno della Croce. Spessissimo viene privato delle parole che lo accompagnano e fanno un tutt’uno con esso; a volte le parole vengono biascicate o appena abbozzate; qualche volta vengono pronunciate interiormente, nel cuore e nella mente; a volte, infine vengono dette con chiarezza e convinzione.

E il gesto? Guardando dal terrazzino della casa canonica, vedo arrivare le macchine dalla scorrimento veloce e altre che vi si immettono. Tante volte mi sorprendo, felicemente, nel vedere l’autista, o anche altri occupanti della macchina, farsi un rapido segno di Croce, magari ridotto all’osso, che si conclude inevitabilmente col portare la mano destra alla bocca e chiudersi con un bacio accennato, che viene deposto sull’indice, ma che viene indirizzato Altrove. Si ha la consapevolezza di essere vicino ad una chiesa, si sente il richiamo della Presenza misteriosa e amorevole, la si riconosce, tacitamente la si invoca e si vuol mettere la propria vita sotto le sue ali.
Mi commuove sempre questo gesto, per quanto affrettato, perché rivela un sentire la vicinanza di Dio e un chiamarlo col desiderio nella nostra vita, nel nostro lavoro quotidiano, nei nostri problemi e nelle nostre preoccupazioni, nei nostri affanni e nelle nostre sofferenze, perché porti su tutto la sua luce, perché ci sia compagno nel nostro cammino. Forse tutto questo rimane implicito e magari resta un gesto del tutto isolato, ma rivela una esigenza profonda della nostra vita, a cui fare maggiore attenzione.

Quando mi trovo in fondo alla chiesa, osservo i fedeli man mano che entrano e portano la mano alla fonte dell’acqua benedetta per fare il segno della croce: a volte il segno è fatto automaticamente e distrattamente; spesso è lasciato a metà; a volte si trasforma in un “ghirigoro” incomprensibile che non ha alcuna forma; in genere viene fatto “en passant”, in movimento. Qualche volta viene fuori un segno nitido, preciso, fatto con consapevolezza e sottolineato da una breve sosta, che serve a rimarcare il gesto, quindi si va a cercare il proprio posto.

Vedete, allora, com’è giusto e opportuno che, nel contesto della nostra vita cristiana,  noi ridiamo a questo segno il suo pieno significato, la sua “dignità”, il suo valore di “espressione sintetica e chiara della nostra fede, speranza e carità e obbedienza alla volontà amorevole di Dio”.

Anzitutto richiamiamo come va fatto il segno. Mentre la mani sinistra sta poggiata al petto, la destra va alla fronte e si pronunciano le parole: «Nel nome del Padre»; quindi sempre la destra scende verso il petto e, all’altezza del plesso solare, sosta un istante, mentre diciamo: «e del Figlio»; infine la mano si sposta verso la spalla sinistra e si porta poi lentamente alla destra, accompagnata dalle parole: «dello Spirito – Santo», per concludersi congiungendo le mani al centro del petto e siglando il tutto con: «Amen». Amen significa “io credo, io sono fermo, io accetto e condivido quanto il Signore ha fatto e detto per me”.

Nelle parole che noi pronunciamo esprimiamo la nostra fede in Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, quindi professiamo la nostra fede in Dio, Uno e Trino, affermiamo la nostra accettazione piena del Mistero principale della nostra fede: Unità e trinità di Dio.

Nel segno di Croce che compiamo sul nostro corpo noi esprimiamo la nostra fede in Gesù, concepito, nato, vissuto, morto e risorto per noi, quindi proclamiamo l’Incarnazione, la Passione, la Morte, la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Le parti del corpo che coinvolgiamo in questo gesto sono: la fronte, che indica la nostra mente, il nostro spirito, la nostra interiorità; il cuore, che indica la nostra affettività ed emotività; le mani e le braccia, che indicano la nostra operosità, la nostra attività, e intendiamo dire che Dio noi lo vogliamo amare e servire, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le nostre forze.

Capite bene allora come è veramente importante e con quale spirito dobbiamo imparare a compiere questo segno che facciamo tante volte durante il giorno e con il quale ha avuto inizio la nostra vita cristiana. Vi rendete conto, spero, che, iniziando la nostra giornata, o accompagnandola o concludendola con il segno della Croce, non solo ben fatto, ma ben vissuto, noi abbiamo illuminato in maniera straordinaria la nostra vita?

P. Pino Licciardi

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