IL CAMMINO DI SANTIAGO

Il cammino di Santiago

IL CAMPO DELLE STELLE

A Solovio viveva un’ eremita di nome Pelagio. Pelagio, osservò che durante le notti, nel bosco di Libredòn, delle luci dal cielo, molto simili a stelle cadenti, rischiaravano sempre lo stesso preciso punto. Quella luce rivelatrice fu l’artefice del ritrovamento del corpo di San Giacomo Apostolo. Siamo nell’anno 800.

In realtà non si trattava di una semplice caduta di stelle: la rotta del Cammino di Santiago è impressa da sempre nella volta celeste ed è nota col nome di Via Lattea. Per questo motivo, il cammino che porta alla città di Santiago è detto anche “cammino delle stelle”
Pelagio allora si recò da Teodomiro, allora vescovo di Iria Flavia, per raccontargli del ritrovamento.
Questi si precipitò ad avvertire il re Alfonso II, il quale partendo da Oviedo, sua residenza (da qui camino primitivo), si recò di corsa a constatare il miracoloso ritrovamento e, informato il papa Leone III e l’imperatore Carlo Magno, fece costruire una modesta basilica. Iniziò da allora il percorso di tanti pellegrini che si recavano a visitare la basilica con i resti dell’Apostolo.
Successivamente Alfonso III il Grande (866-912) la costruì in marmo e trasferì a Compostela il seggio episcopale.
In quel tempo il mondo cristiano era in guerra contro i saraceni.
Il 10 agosto del 997 il generale saraceno Al-manzon rase a suolo l’intera città di Compostela ma risparmio la cattedrale, portò via solamente le campane e i portoni di rara bellezza per adornare la moschea califfale di Cordova.
Nel 1236 il re Alfonso III di Castiglia conquistò la città di Cordova e fece riportare a Compostela le porte e le campane piene d’acqua sulle spalle dei saraceni prigionieri e scalzi.
Quindi il camino di Santiago de Compostela esiste da 1200 anni circa.
La cosa strana è che non avvengono miracoli, guarigioni, eventi particolari per giustificare questo pellegrinaggio, perché da 1200 anni uomini semplici, santi, principi, re, papi, affrontano questo cammino che non è semplice da affrontare, ma abbastanza impegnativo, visto che si tratta di centinaia di chilometri da fare a piedi e, tra l’altro, in passato era pure molto pericoloso a causa dei saraceni prima e dei predoni poi.
Nel 1987 il consiglio europeo proclamò il cammino “primo itinerario culturale d’Europa”. Nel 1993 l’ U.N.E.S.C.O gli ha dato il titolo di “Patrimonio Culturale dell’umanità”.
Lo stesso Papa Giovanni Paolo II nel 1982 radunò a Santiago gli abati delle principali abbazie d’Europa e consegnò alla città un memorabile discorso sulle radici cristiane dell’Europa: «Per questo, io, Giovanni Paolo, figlio della Nazione polacca, che si è sempre considerata europea, per le sue origini, tradizioni, cultura e rapporti vitali, slava tra i latini e latina tra gli slavi; io, successore di Pietro nella Sede di Roma, Sede che Cristo volle collocare in Europa e che l’Europa ama per il suo sforzo nella diffusione del Cristianesimo in tutto il mondo; io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago, grido con amore a te, antica Europa: “Ritrova te stessa. Sii te stessa”. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti. Ricostruisci la tua unità spirituale, in un clima di pieno rispetto verso le altre religioni e le genuine libertà. Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Non inorgoglirti delle tue conquiste fino a dimenticare le loro possibili conseguenze negative; non deprimerti per la perdita quantitativa della tua grandezza nel mondo o per le crisi sociali e culturali che ti percorrono. Tu puoi essere ancora faro di civiltà e stimolo di progresso per il mondo. Gli altri continenti guardano a te e da te si attendono la risposta che  san Giacomo diede a Cristo: “Lo posso”»

Io non so cosa spinge i fedeli di ogni parte del mondo ad andare a Santiago (quest’anno se ne prevedono trecentomila), ma voglio dare una risposta alle mie domande e allora quest’anno anch’io prenderò lo zaino e sarò pellegrino, lungo il “cammino delle stelle”.

Vito Schirò

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