Il prete di un santuario possedeva un bel gatto.
Il guaio era che ogni volta che celebrava la messa,
il suo gatto entrava e distraeva i fedeli.
Allora egli ordinò che durante le funzioni venisse legato in sacrestia.
Molto tempo dopo il prete morì ed i fedeli continuarono a legare il gatto durante ogni funzione. Poi anche il gatto morì.
Allora portarono nel santuario un altro gatto
per legarlo debitamente durante le celebrazioni.
Secoli dopo la consuetudine era ormai consolidata
e ben presto illustri studiosi cominciarono a scrivere dotti trattati
sul ruolo essenziale di un gatto durante ogni funzione religiosa rettamente condotta.
(Anthony De Mello)