Un prete che ama il Signore e insieme a lui ama la gente che gli sta attorno, le persone che prima di ogni altra cosa hanno bisogno di essere amate.
Un prete che abbia la caratteristica del pastore, di chi cerca chi si smarrisce, uno che si sforza di conoscere e di ascoltare.
Un prete che è capace di farsi vicino alle gioie ed alle sofferenze degli altri, vicini e lontani, credenti e non credenti.
Un prete che dice la verità, che è sempre pronto a confessare per distribuire il perdono.
Un prete che ha viva la consapevolezza che Dio ha fatto di lui un grande miracolo: lo ha ritenuto degno di fiducia, chiamandolo nel ministero nonostante sia un povero peccatore.
Un prete che sia “affettivamente libero” e che non cerca a tutti i costi di essere amato; uno che pur amando intensamente le altre persone è capace di tirarsi indietro quando è necessario.
Un prete che sappia indicare una direzione spirituale senza per questo voler fare da padrone sulla fede degli altri. Perché bisogna credere in Gesù Cristo e non in colui che lo annuncia.
Un prete che sappia formare una autentica comunità cristiana e sappia giocare con i ragazzi e parlare e stare con gli adulti.
Un prete che costruisce la comunità cristiana non su se stesso ma sulla Eucarestia e la sappia vivere bene e con entusiasmo senza farla scadere in una abitudine.
Un prete che prega, che ama Maria e la chiesa, il papa e suoi superiori; figlio della tradizione ma con i piedi ben piantati nel presente.
Un prete che sappia vivere la povertà, che non è attaccato al denaro, che sa donare quello che è suo.
Un prete con la predilezione verso gli ultimi, quelli che contano meno agli occhi del mondo piuttosto che appoggiarsi a chi gli può fornire sicurezze terrene, appoggio politico, sostegno economico.
Un prete che sa far uso della “intelligenza della fede”, che sa operare con discernimento, che sa leggere le situazioni, che sa usare il cuore e la volontà ma anche la luce della intelligenza e della ragionevolezza.
Un prete che sa trarre la forza per il suo apostolato da Colui che l’ha mandato e non si affida alla sua propria capacità.
Ecco come dovrebbe essere un prete!
Anonimo
