Cristianesimo e magia

Dietro la teca di vetro che conserva le spoglie di san Benedetto il Moro, nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo, sono stati ritrovati un numero impressionante di oggetti da ricondurre a pratiche di magia, fra cui molti pupazzi trafitti da spilli. Dietro le spoglie di un santo! In chiesa!
magia neraLa pratica della magia e di azioni e rituali di stregoneria, occultismo e superstizioni varie fanno parte profondamente del tessuto culturale dei nostri tempi e sfortunatamente anche presso i “frequentatori” della nostra chiesa. Li chiamo frequentatori e non fedeli, perché affidarsi al mondo occulto della magia significa avere fede in altri “dei” piuttosto che al Dio di Gesù Cristo.
Si tratta di un male antico, probabilmente nato insieme all’uomo quando si è trovato di fronte alle domande senza risposta. Circondato da un mondo occulto e misterioso, animato da esseri che incutono paura, eventi imprevedibili che sembrano sottometterlo, ed ha cercato di acquisire un potere che oltrepassi le sue sole forze diventando padrone del proprio destino.

La Bibbia è piena di queste testimonianze: divinazione e stregoneria, arte magica e incantesimi, malocchio e sortilegi vari vengono raccontati e combattuti decisamente dalla legge mosaica e dal cristianesimo delle origini.
Il motivo è semplicissimo: affidarsi alla magia significa sostituire Dio con altre presunte divinitàBibbia e candela minori. Per questo nell’Antico Testamento troviamo delle vere e proprie lotte tra gli inviati di Dio, da Mosè ai profeti, e le forze oscure che maghi e sacerdotesse tentano di mobilitare a loro favore. Lo stesso Gesù è tentato ad accettare una scorciatoia “miracolosa” per sbalordire i giudei o saziare la propria fame nel deserto. Anche Paolo e Pietro dovranno confrontarsi con maghi e incantatori nel corso della loro predicazione.
Rivolgersi ai maghi, fattucchieri e veggenti significa cercare vie occulte per ottenere dei benefici a proprio favore, facendo di fatto a meno di Dio, per questo Gesù, Paolo e Pietro rifiutano decisamente.
La chiesa, nella figura dei suoi esorcisti, su queste pratiche ha pochi dubbi: il ricorso al mondo occulto, in tutte le sue forme, anche quelle apparentemente più innocenti come quelle che pretendono di svelare l’avvenire, dei chiromanti, veggenti, astrologi e altre dubbie figure, rinviano al mondo occulto di Satana e dei suoi demoni.
Lo spiritismo e tutte le pratiche di magia (bianca o nera) con le quali si pretende di sottomettere le forze occulte per metterle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, fosse anche per procurargli la salute o un bene, o peggio ancora se mirano a nuocere a qualcuno, sono assolutamente contrarie alla nostra fede. Così recita il catechismo della chiesa cattolica.
Al di là di questa doversosa messa in guardia, io considero il ricorso alla magia in tutte le sue forme, comprese quelle ammantate di psudocristianesimo che utilizzano preghiere e oggetti sacramentali, primariamente frutto di ignoranza e cieca superstizione e quindi da abbandonare senza alcun dubbio.
Gesù luce del mondoCredere in Dio significa avere fede in Lui, cioè fidarsi di Lui. Significa credere che anche nelle avversità e nelle difficoltà della vita Egli ci è compagno, ci è vicino. Spesso non comprendiamo perché non interviene, perché sembra averci abbandonato. Questo è un mistero. Un doloroso punto di domanda a cui non c’è risposta. Non c’è risposta, è così e basta. Per questo ci occorre la fede che ci faccia abbandonare nelle sue braccia anche se non sappiamo dove stiamo andando e in che modo. Anche se la via è oscura e dolorosa. La fede che ci assicura nel nostro cuore che oltre quel buio c’è una luce: LA LUCE DEL MONDO.
Se vogliamo scendere da quelle braccia sante e camminare per altre vie che non sono le sue e che talvolta sembrano larghe, comode e piene di aspettative, ebbene, inevitabilmente ci esporremo all’incertezza, all’errore, a coloro che approfitteranno di noi e della nostra creduloneria per estorcerci soldi, promettendoci quello che non possono darci: la gioia della Verità e il premio della vita.
Nel primo libro della Bibbia è scritto che Dio è l’autore e l’artefice di tutto ciò che esiste e tutto ha messo nelle mani dell’uomo. E lo ha lasciato libero di utilizzare tutto questo dono come ritiene più opportuno a patto, però, che se ne assuma le conseguenze. Ed è così che funziona ancora.

Saverio Schirò

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