Concezione cristiana della sessualità (secondo Padre Nicola)

Tratto da Cristo inedito di Padre Nicola M. Verga

Una terribile “metànoia” (un vero lavaggio di cervello) Cristo la chiede quando ci presenta quello che io non esito a definire il più sacro dei doni di Dio Padre, voglio dire il sesso. A parer mio, è il più formidabile scoglio, l’ostacolo più duro per chi vuole iniziare un dialogo con lui.
Non è un mistero che riguardo al sesso, la Chiesa cattolica ha una morale particolarmente rigida. La cronaca degli ultimi anni è troppo chiara ed evidente.
coppiaIn natura il sesso si presenta come mezzo di riproduzione e non solo nell’uomo ma in ogni essere vivente, vegetali compresi. Insomma, nella nostra esperienza, il sesso è concretizzato nella genitalità maschile e femminile con le conseguenze anatomiche, fisiologiche e psicologie. Tuttavia, nel sesso, secondo il progetto originario di DIO in Cristo, la procreazione, con l’annessa genialità, è un fatto del tutto secondario.
Capisco bene che per qualche lettore questa affermazione può essere più traumatizzante dei succitati documenti e perciò prego costui di seguirmi.
Nella Genesi 1,27 si ha: “Dio creò l’uomo a sua immagine a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò”. La cosa è ribadita al capitolo 5,1-2. Nei testi citati si insiste, maschio e femmina (sesso). Mi pare allora che sia evidente che Dio voglia rivelare che creando i sessi egli abbia voluto riprodurre una sua immagine fuori di sé.
Sorge quindi spontanea la domanda: Quale immagine di sé stesso vuole creare Dio creando il sesso?
Credo che la risposta più ovvia sia: un’immagine di sé in quanto “Vivente”. Ma Dio, lo sappiamo con chiarezza, è il Vivente perché è trino. La sua vita è concretizzata nelle due operazioni dette “ad intra”, che sono la generazione del Figlio e la processione (dal latino procedere) dello Spirito Santo. Vita trinitaria di Dio, che in Cristo dona a noi. In questa prospettiva allora l’uomo è l’immagine del Verbo eterno e la donna immagine dello Spirito Santo.
È in questa complementarietà che il cristiano deve vedere il sesso alla luce della Rivelazione. In questa prospettiva, la genitalità, ossia la capacità di riproduzione, concretizzata negli organi sessuali maschili e femminili, diventa una cosa di secondaria importanza relegata all’arco della vita terrena.
Anche questo si può dedurre dalla Rivelazione.
Gesù e MariaDifatti in Cristo noi abbiamo che alla prima coppia, che si presenta alla mente di Dio, questi non permette nessun uso della genitalità. E’ appena necessario precisare che per Dio la prima coppia – che poi è quella che meglio e più di qualsiasi altra realizza il suo progetto – non è Adamo-Eva, ma Cristo-Maria, sua madre. In questa coppia la genitalità non la volle nemmeno sfiorare. La Madre di Gesù fu perfettamente vergine nel corpo e nello spirito prima, nel e dopo il Parto. Dio più assoluto di così non poteva essere.
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