Come essere felici (parte prima)

Nulla è perfetto

Il cuore delle persone, la parte più interna e intima, a volte è pienissima di paure, sensi di colpa, bisogni insoddisfatti, desideri irrealizzati che procurano una infelicità sostanziale a livello interiore ed una continua serie di contraddizioni al di fuori, nella vita di ogni giorno. Il problema spesso consiste in una idea distorta che ci è stata inculcata non sappiamo da chi e non sappiamo come. Il guaio è che cerchiamo fuori di noi qualcosa che possediamo già dentro di noi e dunque è inutile continuare a cercarla. Abbiamo già dentro di noi quello che ci serve per essere felici e soddisfatti. Non ci serve niente fuori di noi.
Nulla è perfetto. E secondo quale criterio poi? Noi non siamo perfetti, gli altri non sono perfetti, il mondo non è perfetto. E grazie a Dio che è così! La perfezione di tutto e di tutti sarebbe una noia mortale. Confrontarsi, lottare per migliorare e cambiare, cercare di far crescere noi e ciò che ruota intorno a noi, vincere e perdere, soffrire e gioire, riuscire e più spesso fallire: ebbene questo è vivere. Il resto è calma piatta.
A volte si cerca, si pretende una vita migliore per essere felici e ci si aggrappa agli eventi che ci hanno dato gioia e soddisfazione e magari sono relegati in un passato remoto che non può esserci sempre. La vita è fatta di attimi, singoli attimi che si susseguono uno dopo l’altro. E noi li viviamo adeguandoci ad essi, alle azioni che li generano, ai contesti in cui esistono, alle persone che li veicolano. Cosa c’è di strano in questo? Se stiamo sempre in vacanza non si chiama più vacanza e neppure suscita gioia e soddisfazione in noi. Se mangiassimo continuamente brioche con gelato ne perderemmo il piacere. Se una esperienza particolare e accattivante vissuta fuori dall’ordinario, divenisse quotidianità, perderebbe il suo carattere emozionante.
Nel momento stesso in cui otteniamo qualcosa che desideriamo, perdiamo la tensione e la soddisfazione di ottenerla. La preparazione di un evento spesso è più accattivante ed emozionante dell’evento stesso. Mesi a preparare un viaggio, sogni, desideri, immaginazione, progetti e poi il viaggio in se stesso dura poco e a volte delude le aspettative.
La vita è così, la vita è questa. E noi siamo meravigliosamente abilitati ad adattarci ad ogni singolo evento. A casa siamo in un certo modo se siamo da soli, diversi se siamo col partner, quando siamo mamma o papà, nuora, genero o figli coi genitori.
A lavoro mostriamo un volto ed una certa immagine di noi: attenti con i superiori o i titolari, più sciolti con i colleghi, professionali con i clienti. E altre immagini ancora in ogni contesto della nostra giornata. Siamo sempre noi in ogni frangente. Non si tratta di maschere, l’uomo non è un monolite immutabile, ma un diamante dalle mille facce. Anche questo è normalissimo. Ed è una benedizione.

Saverio Schirò

Come essere felici (parte seconda): Essere se stessi.
Come essere felici (parte terza): Vivere la realtà.

1 COMMENTO

  1. Viviamo anche delle sensazioni che ci trasmettono gli altri, ma soprattutto condizionati dal giudizio degli altri (chi più e chi meno) che vedono in noi sfaccettature diverse di cui noi stessi, a volte, non siamo consci. Si, dovremmo partire da noi, apprezzare il panorama interiore senza farci distrarre da quello esteriore…ma non è facile. Pirandello aveva ragione “Uno, nessuno e centomila…”Ciao Saverio

LASCIA UN COMMENTO

Per Favore scrivi il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome